Guardare lontano, guardare “oltre”

Chiara Mio, Presidente di Crédit Agricole Friuladria

Le aziende sostenibili sono - molto spesso - anche più virtuose delle altre: le banche hanno imparato a credere a questo connubio? 

Oggi, per un’azienda essere corretta, virtuosa e certificata dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale, è premiante anche nelle relazioni di business, compreso il rapporto con gli istituti di credito. Va, peraltro, puntualizzato che la patente di sostenibilità da sola non basta: gli incentivi aiutano, ma il “giudice” che decreta in modo insindacabile il successo di un’impresa resta la permanenza nel lungo termine. Noi banche, attraverso la leva del credito, possiamo contribuire a far emergere e a stimolare concretamente comportamenti sostenibili. Affidare un’azienda sostenibile vuol dire rischiare di meno.

Quali le scelte sostenibili effettuate dalle aziende che sono maggiormente apprezzate dalle banche, nel momento in cui devono erogare i crediti?

La banca che fa bene il proprio mestiere deve guardare ai fondamentali di sostenibilità, che spesso stanno nelle pieghe o addirittura fuori dal bilancio di un’azienda. Ci sono aspetti che non entrano nella rendicontazione, come eventuali impatti ambientali o problemi arrecati ai clienti, ma che possono originare danni reputazionali - e quindi economici – gravi e difficili da quantificare. È chiaro che oggi, ad esempio, dovendo affidare un’impresa di costruzioni edilizie, avrà più chance di ottenere credito quella che dimostrauna maggiore attenzione alle politiche eco-sostenibili e di risparmio energetico. Come azienda bancaria, Crédit Agricole FriulAdria ha sempre dimostrato attenzione a questi temi, favorita anche dall’appartenenza al gruppo Crédit Agricole che - non a caso - nella comunità finanziaria è conosciuto come la “banca verde”. Nel 2011 il nostro Gruppo ha avviato il progetto FReD, che raccoglie tutte le iniziative di responsabilità sociale e misura i progressi realizzati sulla base di un approccio certificato. FReD si basa su tre pilastri: “Fiducia”, ovvero il rispetto per il cliente; “Rispetto” delle persone e del territorio; “Demetra”, ossia il rispetto dell’ambiente. Ogni anno si prevede la realizzazione di cinque progetti per pilastro. Il raggiungimento dell’indice FReD è parte integrante del sistema incentivante del management del Gruppo Crédit Agricole. In particolare, mi piace ricordare l’iniziativa “Volontari di Valore” che ha coinvolto una cinquantina di nostri colleghi in lavori di ripristino ambientale in collaborazione con Legambiente. Per noi si è trattato della prima iniziativa di volontariato aziendale realizzata in orario di lavoro: ci ha dato molta soddisfazione e credo la ripeteremo.

Molto interessante è il sostegno, grazie a scelte sostenibili, a un lavoro più smart...

Stiamo investendo molto nella soddisfazione dei dipendenti e, grazie al Progetto Artemisia – nato per rafforzare e strutturare le politiche di welfare aziendale – abbiamo di recente aperto allo smart working. I dipendenti del Gruppo potranno lavorare da casa o da un hub aziendale vicino alla sede di residenza per due giorni a settimana, ulteriori forme di work-life balance resa possibile grazie a una dotazione di strumenti tecnici che facilitano l’interazione con i colleghi in ufficio, tramite ad esempio lo svolgimento delle riunioni a distanza. Si tratta di una scelta sostenibile che aiuta l’azienda a ridurre il proprio impatto ambientale riducendo gli spostamenti in auto e, di conseguenza, anche le emissioni di CO2. Ad oggi, già oltre 100 colleghi usufruiscono dell’opportunità e si dicono soddisfatti del loro lavoro e sensibilmente agevolati nella gestione delle attività familiari. Lo smart working agevola la conciliazione, responsabilizza i colleghi e accresce la fiducia tra capo e collaboratore aumentando anche la produttività delle persone.

Come comunicate al cliente retail il vostro impegno verso la sostenibilità?

Lo strumento principe è quello del report di sostenibilità di Gruppo, che viene realizzato ogni anno e viene anche consegnato ai soci della banca che partecipano all’assemblea degli azionisti. Lì i nostri stakeholder trovano una fedele riproduzione del nostro modo di essere e di operare, con una serie di dati che dimostrano la serietà e la concretezza del nostro impegno. Per il resto, gli altri canali sono quelli tradizionali e soprattutto i social, che si prestano particolarmente a veicolare messaggi innovativi e iniziative ispirate alla sostenibilità.

Con il Gran Mutuo Green, i clienti hanno avuto modo di supportare un progetto ambientale. Avete in programma iniziative simili?

Dopo il successo del Gran Mutuo Green, che ha permesso di piantare migliaia di alberi nelle nostre città, stiamo procedendo con il lancio di una nuova iniziativa di sostenibilità, sociale oltre che ambientale. La nuova gamma Mutuo Crédit Agricole permette, infatti, per chi acquista o ristruttura la propria abitazione, ampie flessibilità sul pagamento delle rate. Queste misure, assieme all’azione di promozione del recupero del patrimonio immobiliare esistente nelle nostre città, attraverso specifiche linee di credito e convenzioni con primari partner per un servizio “chiavi in mano”, consentiranno a un sempre maggior numero di persone di coronare il sogno della casa con minori preoccupazioni. Lato imprese, abbiamo una gamma di prodotti a catalogo come il finanziamento “Energicamente Business” per la costruzione, il rinnovo o il potenziamento di impianti per la produzione di energia fotovoltaici/biomasse o altre fonti rinnovabili. Ricordo anche il “Medioprestito Biologico”, per finanziare investimenti e/o spese di liquidità necessarie per le attività di riconversione sostenute da aziende biologiche, e il Finanziamento Innovazione, che comprende anche la progettazione e la realizzazione di impianti pilota in un’ottica di maggiore sostenibilità sociale e ambientale.

 

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