Ampliare l’assistenza italiana agli italiani all’estero: la proposta di legge

Ampliare l’assistenza italiana agli italiani all’estero
Da sinistra: Marcello Gemmato, Sottosegretario al Ministero della Salute e l'onorevole Andrea Di Giuseppe

Estendere agli italiani residenti all’estero (iscritti all’AIRE e residenti in Paesi extra UE non aderenti all’EFTA) il diritto ad accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, in cambio di un contributo annuale di circa 2mila euro.

È l’oggetto della proposta di legge a firma dell’on. Andrea Di Giuseppe (Fratelli d’Italia), approvata in prima lettura alla Camera dei Deputati lo scorso 27 novembre da tutte le forze politiche con l’astensione dei deputati del Movimento 5 Stelle e ancora in discussione in Parlamento.

L’accesso alle cure sarà completamente gratuito per tutti i minori, a condizione che almeno uno dei genitori o il tutore legale aderisca al servizio. Per gli adulti è previsto il pagamento di un premio annuale pari a 2.000 euro, da corrispondere al momento del rilascio della tessera sanitaria nazionale.

Secondo le stime, l’applicazione della norma potrebbe generare un gettito tra i tre e i quattro miliardi di euro, considerata la platea potenziale di circa quattro milioni di italiani iscritti all’AIRE e residenti fuori dall’Unione Europea.

La proposta di legge, composta da quattro articoli, modifica l’articolo 19 della Legge 833/1978 e colma un vuoto normativo che per anni ha escluso milioni di connazionali da un accesso strutturato al sistema sanitario nazionale.

La norma incide anche su una distorsione registrata nel tempo: molti italiani all’estero evitavano l’iscrizione all’AIRE temendo di perdere il diritto all’assistenza sanitaria, falsando le statistiche e generando un carico occulto per il sistema, chiamato a sostenere costi per cittadini che non contribuivano al mantenimento della struttura.

Il nuovo impianto normativo chiarisce che l’iscrizione all’AIRE non solo non comporta la perdita dei diritti, ma permette anzi di consolidarli in modo ordinato, trasparente e sostenibile.

Il testo approvato prevede inoltre la creazione di sportelli informativi AIRE–ASL, nuovi accordi operativi tra il Ministero della Salute e il Ministero degli Affari Esteri e un sistema di interoperabilità digitale tra registri anagrafici e sanitari, per semplificare l’adesione e migliorare la tracciabilità dei flussi.

L’introduzione della tracciabilità digitale dei pagamenti e di una rendicontazione trasparente consentirà inoltre di destinare direttamente le risorse ai bilanci regionali, così da garantire che ogni contributo vada effettivamente a copertura dei costi sanitari.

«Milioni di italiani che vivono all’estero – ha dichiarato l’onorevole Andrea Di Giuseppe, primo firmatario della proposta di legge – hanno diritto ad essere assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale ma si trovano esclusi da ogni percorso di cura: non possono infatti scegliere un medico di base né accedere al fascicolo sanitario elettronico. Per questo motivo riteniamo che questa proposta di legge sia un atto di giustizia e di rispetto verso la nostra comunità nel mondo. Non si tratta di creare corsie preferenziali ma di rafforzare il legame tra Stato e cittadini oltreconfine, offrendo una risposta concreta a un bisogno reale. Ogni cittadino italiano, anche se vive lontano, porta con sé una tessera sanitaria che rappresenta un simbolo di appartenenza e vicinanza all’Italia e deve quindi poter contare sul proprio Paese. È una questione di coerenza, dignità e riconoscenza».

«Con questo provvedimento restituiamo ai nostri connazionali che vivono fuori dall’Unione Europea e dai Paesi EFTA il diritto di continuare ad accedere alla qualità e alla competenza del Servizio sanitario nazionale – aggiunge Marcello Gemmato – Sottosegretario al Ministero della Salute. È un atto di giustizia: eliminiamo un disincentivo all’iscrizione all’AIRE che per anni ha costretto molti italiani a rinunciare all’assistenza, garantiamo continuità terapeutica e rendiamo pienamente disponibile il Fascicolo Sanitario Elettronico, con referti, prescrizioni e dati clinici sempre accessibili. Si tratta di una misura che non grava sulla finanza pubblica, anzi contribuisce positivamente e introduce un modello di corresponsabilità sostenibile. È un segnale chiaro dell’attenzione che l’Italia riserva ai propri cittadini nel mondo e della forza del nostro SSN, che continua a essere scelto anche da chi vive all’estero per l’eccellenza dei professionisti e dell’organizzazione sanitaria. Auspico che il Parlamento completi rapidamente l’iter e approvi una riforma attesa e doverosa».

«Questa iniziativa rappresenta un passo importante per colmare una mancanza che ha pesato a lungo sulla nostra comunità all’estero – conclude Galeazzo Bignami – Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Non si tratta solo di sanare un’assenza normativa, ma di riconoscere un debito morale verso milioni di italiani nel mondo. Desidero ringraziare il Governo, il Sottosegretario Gemmato, il Professor Tremonti e, in particolare, l’onorevole Di Giuseppe per la determinazione con cui si è portato a termine questo risultato, reso possibile anche dalla qualità del testo e dall’attenzione che ha ricevuto durante tutto l’iter parlamentare».

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