Viva.com si riposiziona come “tech bank” europea dedicata alle aziende tramite l’assorbimento di Viva Payments da parte di Viva Bank, che dovrebbe completarsi dal punto di vista legale a breve e da quello operativo entro il primo trimestre 2025.
La nuova Viva.com unirà cosi le licenze di moneta elettronica e bancaria, completando la gamma di offerta alle aziende anche con prestiti e conti deposito, protetti dal Sistema di Garanzia dei Depositi a livello UE.
L’offerta
I conti deposito di Viva.com, in arrivo entro la fine del primo trimestre 2025, offriranno un tasso di interesse del 2%.
Oltre al programma di acquiring che arriva ad azzerare le commissioni di acquiring, in base all’uso della carta di debito business Viva, sono in arrivo delle soluzioni di credito.
La prima è una linea, rimborsabile senza interessi o spese entro 45 giorni. La seconda è un prestito aziendale pre-approvato, che applica un tasso di interesse pari all’Euribor + il 3%.
I pagamenti
Resta anche la precedente piattaforma per l’accettazione dei pagamenti, l’emissione di carte e una serie di servizi bancari.
Nell’acquiring, Viva.com è stata tra le prime realtà a lanciare soluzioni di Tap on Any Device, permettendo di accettare pagamenti elettronici su qualsiasi dispositivo mobile.
E conferma l’obiettivo di passare a soluzioni aziendali all-in-one, con una suite di servizi che si appoggia a un ecosistema di circa 450 aziende partner attive sia nel software sia nell’hardware.
L’innovazione interna
L’infrastruttura cloud di Viva.com ha completato una fase di revisione, in cui soluzioni di intelligenza artificiale sono state implementate per migliorare la scalabilità dei servizi, velocizzare il supporto clienti e migliorare, in generale, processi e strumenti.
«Noi di Viva – commenta Haris Karonis, fondatore e CEO di Viva.com – siamo la banca più snella e pronta per l'intelligenza artificiale, basata sulla tecnologia cloud all'avanguardia per offrire servizi bancari paneuropei alle aziende. La nostra banca tecnologicamente avanzata è ciò che le aziende oggi meritano».
