PODCAST #DEFINE BANKING

VillageCare: il consulente digitale per l’assistenza agli anziani

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Silvia Turzio, CEO e co-fondatrice di VillageCare

VillageCare è una delle realtà accelerate all’interno di Vittoria hub.

In questo episodio di #define banking vi raccontiamo che cosa fa VillageCare intervistando la sua CEO e co-fondatrice, Silvia Turzio.

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AG. Silvia, che cosa è VillageCare e a quale esigenza vuole dare risposta?

ST. VillageCare è una piattaforma di consulenza per la ricerca di servizi assistenziali, per quelle famiglie impegnate nella cura di anziani fragili e persone in difficoltà.

Vogliamo dare risposta a un problema chiave della vita quotidiana e che lo sarà ancora di più in futuro: la crescita della popolazione longeva fragile e l’impegno di molte persone nella cura dei propri cari anziani.

Un esercito di quasi 10 milioni di persone e di cui VillageCare vuole essere la bussola. Un aiuto concreto ma anche una fonte di informazioni personalizzate sul caso specifico. Un’innovazione per il welfare italiano.

AG. VillageCare però non è un semplice marketplace per fare incontrare la domanda e l’offerta di badanti e caregiver. La fase di scelta dei servizi inizia da un vero e proprio onboarding: un colloquio di orientamento per capire le necessità dell’anziano. Come si svolge?

ST. Già all’inizio della nostra esperienza abbiamo capito che non bastava fornire alle famiglie un elenco di indirizzi a cui rivolgersi. Le famiglie hanno bisogno di capire, di ricevere le informazioni giuste per il loro caso.

Parlare con un esperto, essere ascoltati e trovare gli strumenti giusti è molto di più di un semplice Marketplace.

Abbiamo quindi lanciato quasi subito un sistema di consulenze personalizzate, tra cui il colloquio di orientamento. Se vogliamo fare un’analogia con il settore finanziario, è come affidarsi a un Financial advisor per capire qual è il proprio stato patrimoniale e quali sono le proprie prospettive e gli obiettivi di benessere.

Ecco, noi facciamo qualcosa di analogo per analizzare la situazione e l’organizzazione della famiglia rispetto all’anziano fragile. I colloqui di orientamento, col tempo, sono diventati sempre più specialistici: ad esempio, abbiamo un servizio dedicato agli anziani che escono da un ospedale e devono affrontare un percorso di riabilitazione.

Stiamo identificando i momenti più complessi per una famiglia che gestisce un genitore anziano e diversificando i nostri servizi in base alle necessità che individuiamo. 

AG. Veniamo ai servizi di assistenza agli anziani. Che cosa trovano le famiglie su VillageCare, offerto sia direttamente da voi sia da partner esterni?

ST. Offriamo, come visto, una consulenza personalizzata acquistabile online. Poi abbiamo una serie di partner del settore socio-assistenziale che lavorano con noi.

Normalmente, sono organizzati per territorio. Va detto che non sempre c’è un determinato bisogno in un’area geografica, mentre in altri casi ci sono zone in cui un servizio è mancante. In quei casi, creiamo una ricerca mirata, su misura per le esigenze della famiglia. 

I partner sono selezionati in base alla storicità della loro presenza sui territori e alla qualità dei servizi erogati. Stiamo individuando un meccanismo di rating e di certificazione di questi servizi, perché al momento in Italia mancano dei criteri per capire come lavora un provider di assistenza sanitaria.

Il nostro lavoro, a tendere, sarà anche individuare delle nuove leve per fare in modo che le famiglie abbiano più informazioni su chi andrà a curare i propri cari.

Abbiamo anche un’offerta dedicata alle aziende. Da circa due anni siamo entrati nei sistemi di welfare delle imprese. Lavoriamo con le compagnie di assicurazione, per ampliare l’offerta: ragioniamo con alleanze importanti per offrire i nostri servizi ad aggregazioni di persone.

I dipendenti di un’impresa, ad esempio, in difficoltà con la cura delle persone fragili in famiglia. Oppure una clientela assicurativa, ben coerente con i nostri servizi, e quindi polizze pensionistiche, polizze Salute, LTC. 

AG. VillageCare è una delle startup accelerate in Vittoria hub. Che cosa avete imparato da questa esperienza? E come andrete a integrarvi in un ecosistema Insurtech?

ST. L’esperienza è stata molto interessante e direi anche molto originale. Ha riguardato tre fasi: incubazione,adozione e accelerazione. 

Quindi Vittoria ha pensato da subito alla realizzazione di un ecosistema di continuità rispetto alla startup. E chi supera queste fasi arriva a un punto importantissimo, che èideare insieme alla Compagnia dei servizi assicurativi in linea con quelli della startup. C’è quindi un piano industriale che viene avviato e questo, per un’impresa innovativa, è davvero molto interessante.

Un altro punto di forza di Vittoria hub è la scelta di selezionare startup innovative che sono complementari tra loro, venendo così a creare un ambiente molto coerente in grado di apportare del valore aggiuntivo all’esperienza.