A novembre del 2021, la FinTech Viceversa ha chiuso un round di finanziamento tra 23 milioni di euro. L’obiettivo era sviluppare in Italia il modello di investimento del Revenue Based Financing.
E la Fintech ce l'ha fatta: in cinque mesi dal lancio del prodotto di investimento Revenue Based Financing, Viceversa ha raggiunto un valore del portafoglio totale di 9 milioni di euro, con application da 8 diversi Paesi, e ha assunto 16 nuovi dipendenti con esperienze in aziende globali (dati al 17/03/2022, NdR).
Ma non è tutto, perché le aziende coinvolte hanno registrato una crescita media annualizzata del 216% dopo l’investimento ricevuto.
Fondata a fine 2020 da Matteo Masserdotti, Pietro Pogliani, Pedro Salvi e Patrick David, Viceversa punta sul modello RBF.
«A differenza degli investimenti classici in startup – spiega Matteo Masserdotti, noto sulla scena FinTech per il lancio di 200crowd – il Revenue Based Financing si basa sull’analisi quantitativa dei dati operativi delle società, non su valori intangibili. Il modello che adottiamo, diversamente alle opzioni di raccolta di equity o debito, allinea gli interessi perché consente a Viceversa di crescere parallelamente al successo delle aziende in cui investiamo e con le quali condividiamo gioie e dolori. A queste ultime, infine, permette di contare su risorse immediate utili a far scalare velocemente il proprio business».
Tra gli investitori in Viceversa figurano Fasanara Capital Limited, hedge fund inglese specializzato nella gestione del credito alternativo, Digital Magics, Fabrick, Roberto Ferrari, ex Managing Director di CheBanca!, ed Enrico Pandian, CEO di Startup Gym.
L’opportunità di investimento offerta da Viceversa è rivolta a un’ampia varietà di business, purché digitali: dai marketplace, agli e-commerce di brand che vendono direttamente online, fino ad arrivare ai servizi basati su sistemi di abbonamento.
Per poter accedere ai capitali, che possono variare da un minimo di 10mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro, le aziende devono dimostrare un track record di almeno sei mesi di vendite e investimenti in marketing, oltre ad avere almeno 10mila euro di ricavi mensili.
Viceversa offre ai propri partner risorse utili a far crescere il fatturato senza l’obbligo di cedere il controllo del business o di rilasciare garanzie. Un investimento di marketing a cui accedere periodicamente, alternativo al Venture Capital o ad altri strumenti, che la società rimborsa in base alla crescita delle sue entrate.
Nuovo round di finanziamento
La fintech annuncia la chiusura di un round di finanziamento Serie A da 10 milioni di euro.
L’operazione, guidata da CDP Venture Capital, ha coinvolto anche Azimut Libera Impresa SGR, Kairos Partners SGR, Italian Angels for Growth, Fabrick e Raffaele Terrone (founder di Scalapay) e Paolo Galvani (founder di Moneyfarm).
In un anno Viceversa attiva in 6 paesi
«Siamo felici per questo ulteriore segnale di fiducia da parte degli investitori, che hanno continuato a credere nella nostra visione di una nuova finanza per aziende digitali – spiega Matteo Masserdotti, Co-founder e Ceo di Viceversa. Il primo anno completo di attività ci ha permesso di affermare il nostro prodotto in sei Paesi in Europa».
«Il nostro investimento in Viceversa è rappresentativo del posizionamento strategico di ServiceTech, una realtà di corporate venture capital verticalizzata sul terziario e particolare focus sui servizi finanziari, caratterizzato dalla stretta collaborazione tra il team di investimento e i nostri partner corporate al fine di facilitarne la transizione digitale e l’interlocuzione con un mercato digital sempre più rilevante», aggiunge Laura Scaramella, Partner di CDP Venture Capital Sgr e Responsabile del Comparto ServiceTech del fondo Corporate Partners I.
Come funziona Viceversa
Una volta compilato il questionario sul sito web e dopo aver collegato alla piattaforma di Viceversa i propri account di digital advertising, il potenziale cliente riceve entro tre giorni una proposta con tre diverse soluzioni di intervento.
La relazione diretta con le performance di digital advertising, fa sì che il modello si presti molto bene anche a intercettare l’interesse delle società e le agenzie che erogano servizi di marketing.
Una volta individuata quella più idonea, l’azienda ottiene il budget necessario entro solo tre giorni.
Nella proposta vengono elencati l’ammontare dell’importo, il multiplo dell’investimento e la percentuale di condivisione ricavi (RSP), che deve essere sostenibile e va dall’1% al 20%. I dati forniti dall’azienda vengono utilizzati interamente a scopo decisionale interno e non venduti a terze parti.
Nell’ambito del proprio servizio, inoltre, Viceversa offre una dashboard completa di informazioni utili alla società per comprendere l’andamento delle proprie attività di digital marketing.
Viceversa sta investendo nell’ampliamento del suo team ricercando nuove risorse sia nell’ambito della data science che dello sviluppo software.
Cosa è il Revenue Based Financing?
Il Revenue Based Financing, o Revenue Based Investing, è un sistema di finanziamento che consente agli investitori di ricevere una percentuale delle entrate lorde in corso dell’impresa finanziata, fino al rimborso degli importi investiti.
Il rimborso non viene pagato sulla base di un saldo residuo e non sono previsti pagamenti fissi. La relazione con la crescita dell’azienda è direttamente proporzionale: al calare delle vendite mensili, l’investitore vedrà ridurre il pagamento ricevuto; se aumentano, cresce anche il guadagno dell’investitore.
Il controllo del business non viene inoltre assunto dall’investitore. Nel caso specifico di Viceversa, il rimborso degli investimenti e dei servizi offerti dalla piattaforma avviene attraverso un multiplo dei costi che va da 1.05x a 1.10x.
Con l’obiettivo di rendere l’investimento sostenibili e rimanere fedeli alla propria visione di supportare una crescita etica delle aziende, la Revenue Sharing Percentage, ovvero la percentuale di condivisione dei ricavi, non supera mai il 20% dei ricavi dell’azienda cliente.