PAYTECH

Trustly punta sull’Italia. In arrivo pagamenti ricorrenti e rimborsi account to account

trustly offre pagamenti ricorrenti e rimborsi account to account

Alessandro Biolchi, Head of Italy, Trustly

L’Italia è il mercato strategico nel sud Europa per Trustly, realtà paytech nata in Svezia nel 2008 e specializzata nei pagamenti account to account. E che negli ultimi anni ha fatto leva su PSD2 e Open Banking per rafforzare la propria offerta.

Raggiungendo, cosa non comune nel variegato scenario delle paytech nate nell’ondata di innovazione seguita alla crisi di Lehman Brothers, la profittabilità già nel suo primo anno di vita.

Nel nostro Paese, spiega ad AziendaBanca l’Head of Italy Alessandro Biolchi, oggi Trustly è presente con due servizi: i pagamenti ricorrenti nel commercio elettronico e i payout, cioè i rimborsi effettuati da una azienda a un cliente (corporate o privato che sia).

Come funziona

Il modello si basa sull’integrazione delle API delle principali banche italiane (che coprono il 95% della clientela bancaria nazionale, afferma Biolchi), rafforzato dall’apertura di un rapporto diretto, cioè di un conto corrente, con i principali istituti bancari (20, al momento, in zona Euro).

La presenza di una relazione diretta permette di completare le transazioni da e verso la stessa banca come un giroconto, superando così anche eventuali limitazioni agli instant payment.

«Il nostro cliente resta il merchant – precisa Biolchi – mentre per la banca noi siamo al contempo un cliente e un partner. Stiamo costruendo un team di Banking Relations, qui in Italia, per lavorare insieme agli istituti finanziari e creare valore nei pagamenti e per i clienti. Nell’ultimo anno abbiamo visto una crescita del 63% delle transazioni processate, grazie anche a nuove collaborazioni e dall’aumento del numero di esercenti che scelgono la nostra tecnologia».

I pagamenti ricorrenti

La presenza di Trustly in Italia è anche conseguenza dell’acquisizione, operativa da gennaio 2024, della paytech francese Slimpay, specializzata proprio nei pagamenti ricorrenti. Tra i clienti italiani ottenuti tramite Slimpay troviamo UnipolMove e Subito.it.

L’offerta nei pagamenti ricorrenti, cioè subscription e abbonamenti, si basa sulla digitalizzazione del mandato di pagamento SEPA. Una procedura di onboarding digitale permette di utilizzare le soluzioni di Trustly per attivare in pochi passaggi il mandato, firmato digitalmente tramite open banking.

Quanto costa

Agli esercenti viene applicato un costo fisso a transazione. Non una percentuale, ma un importo indicativamente variabile tra i 30 e i 60 centesimi, in base ai volumi generati e soggetto, quindi, a contrattazione individuale.

Gestione dei rimborsi

Stesse tariffe anche per i servizi di payout, cioè l’invio di rimborsi direttamente sul conto del cliente, con use case che spaziano dai resi nel commercio elettronico fino al pagamento dei risarcimenti assicurativi e ai rimborsi di importi non dovuti o cauzioni.

Un ambito in cui oggi le tesorerie aziendali si muovono spesso in modo manuale, magari con l’invio alla banca di Excel per pagamenti massivi (con elevati rischi di errore) o inviando gli immarcescibili assegni circolari.

IBAN Check e istantaneità

L’open banking consente a Trustly di integrare in entrambi i servizi funzionalità di pagamento istantaneo, con verifica digitale della corrispondenza tra l’IBAN e il nominativo.

Il deposito? Forse, in futuro

Nel prossimo futuro, potrebbe arrivare anche in Italia un terzo servizio offerto da Trustly, cioè la funzione di “deposito”, di spostamento del denaro dal conto corrente di un’impresa o di un privato verso quello di una banca. Ad esempio, per ricaricare un account prepagato.

Che cosa non è Trustly

Trustly non offre servizi di invio di denaro peer-to-peer, cioè tra utenti privati, né pagamenti in negozio. Non in Italia, almeno: in altri mercati è presente una soluzione basata su QR code, ma al momento non si parla proprio di vederla nel nostro Paese.

E non è in competizione con PSP come Adyen, Stripe o altri. Anzi, è una funzionalità di pagamento, appunto A2A, che può essere integrata all’interno delle opzioni di checkout a disposizione del merchant.

«I sistemi di pagamento in Italia necessitano di modernizzazione – conclude Biolchi. Una maggiore adozione dei pagamenti account-to-account semplificherebbe gli acquisti sia per gli esercenti sia per i clienti. Crediamo che la nostra tecnologia Open Banking possa aiutare le aziende a ridurre le commissioni di transazione, velocizzare i pagamenti e diminuire le frodi. Abbiamo inoltre recentemente lanciato una nuova soluzione di pagamenti ricorrenti basata su AI, progettata per migliorare la gestione dei pagamenti ricorrenti o in abbonamento attraverso un’unica integrazione, che riteniamo possa riscuotere successo tra le aziende italiane».