2025: le startup Made in Italy hanno raccolto solo 1,1 miliardo in ben 204 round

Startup in Italia hanno raccolto 1,1 miliardo con 204 round

Oltre 200 round per raccogliere poco più di 1 miliardo. L’ecosistema startup italiano resta incapace di decollare, e nonostante siano aumentati di ruond di investimento (+10,5% di operazioni), i capitali raccolti non sono sufficienti a permettere loro di scalare. Anzi calano del 22% rispetto allo scorso anno.

I dati provengono dal report “Humans SIOS” presentato sul palco di SIOS25 Winter, l’edizione milanese del decennale dello StartupItalia Open Summit.

Poche big in Italia

I mega deal pesano quasi il 40% della raccolta complessiva. Le operazioni top – AAVantgarde Bio (122 milioni), Nanophoria (83,5 milioni), Exein (70 milioni), Hercle (52 milioni) – concentrano risorse in settori maturi come fintech (16 round, 7,9%), biotech/medtech/lavoro-HR (13 ciascuno, 6,4%) e deeptech (12 round, 5,9%).

La Lombardia assorbe il 47,3% dei deal (96 round), mentre l’equity crowdfunding crolla a 48 milioni (-9,2%).

Allarme scala

«Investire di più e con maggiore determinazione è la chiave per diventare protagonisti nello scenario europeo – sottolinea Paolo Barberis di Nana Bianca. Se l’Italia frena con 1,1 miliardi raccolti in 204 round (-22% sui capitali), l’Europa accelera verso una maturità invidiabile: il report State of European Tech 2025 di Atomico dipinge un continente con oltre 40.000 aziende tech finanziate (triple rispetto a un decennio fa), quasi 4.000 che superano i 25 milioni di dollari annui e 1.200 unicorni o giganti da 100 milioni, pronti a sfidare i mercati globali».

Come va in Europa

L’Europa cresce con 33 miliardi nei primi 9 mesi (+7%), ma l’Italia resta marginale senza exit strutturali: solo 23 operazioni nei primi 9 mesi, contro i 177 miliardi USA.

A trainare l’Europa sono hub presenti nel Regno Unito (14,4 miliardi), Germania (7,4 miliardi), Francia (6,1 miliardi), Svezia (2,5 miliardi), Finlandia (2,3 miliardi) e Spagna (2 miliardi), che generano round da record come IQM (300 milioni) o Tekever (500 milioni), e fondi da capogiro come Cathay Innovation (1 miliardo).

Eppure, persino lì barriere come borse frammentate ed exit scarsi (M&A/IPO) frenano il decollo.

«Il quadro europeo decolla, l’ecosistema è stabile, eppure l’Italia arranca: numeri in calo e pochi exit potrebbero portarci a uno stallo, isolandoci dai leader europei. Urge fare sistema con alleanze, politiche audaci e strategie condivise per scalare e competere globalmente – osserva Simone Pepino, CEO di StartupItalia. L’appello lanciato sul palco di SIOS25 Winter, con focus su “Humans” al centro della tech, è netto: solo un sistema Paese coeso può evitare il rischio di immobilismo e favorire più exit per trasformare startup in campioni globali».

 

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