Una startup italiana su due, il 51%, ha concluso il 2020 senza perdite legate al Covid-19, mentre il 15% ha migliorato il proprio giro d’affari. Una ricerca di SWG per i membri di OfficinaMPS dice molto sulla resilienza del sistema italiano delle startup.
Che, per l’82%, si dice ottimista per il futuro, contro il 27% delle imprese tradizionali. A vantaggio delle startup giocano l’organizzazione snella, che consente di fare cambiamenti anche radicali in breve tempo. Conta anche la naturale propensione a mettere in discussione un modello di business spesso in progress.
Anche se, in realtà, dall’indagine emerge che solo il 12% ha completamente stravolto il proprio business. Tra le realtà che fanno meglio ci sono le startup attive nel comparto ICT, che hanno beneficiato dell’accelerazione forzata che il Covid-19 ha dato al processo di digitalizzazione del nostro Paese.
Servono banking su misura, supporto fiscale...
Che cosa vorrebbero le startup italiane? Il 75% vorrebbe servizi bancari dedicati e fa ampio ricorso alla consulenza sugli aspetti di natura fiscale e legale. Altro elemento importante è la necessità di interfacciarsi con enti governativi, regioni, associazioni di categoria e incubatori d’impresa.
... networking e consulenza
Servono anche servizi di networking e figure di consulenza specializzate e specifiche in ambiti come la ricerca dei giusti bandi, la razionalizzazione delle risorse, il perfezionamento di un business plan, la necessità di ampliare i propri orizzonti per spingersi verso l’internazionalizzazione.