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Un conto digitale in euro e in oro: arriva Solidus

Un conto digitale in euro e in oro: arriva Solidus

Riportare l’oro al passato, alla sua funzione di moneta, proiettandolo al contempo nel futuro, cioè consentendo di accumularlo e spenderlo tramite una app.

È la mission di Solidus, startup nata nel 2024 e che conta tra i suoi co-fondatori Aldo Carrara, proprietario e COO di Gruppo Carrara, attiva nel commercio di metalli preziosi.

Come funziona

La app Solidus consente, in primis, di acquistare e vendere oro: il metallo viene detenuto dal Gruppo Carrara ma può essere ritirato fisicamente dal cliente, su richiesta. La vera novità sta nel fatto che il controvalore in euro del conto oro è sempre disponibile.

Ed entrambi i conti possono essere utilizzati per pagare i propri acquisti mediante una carta Mastercard fisica (di colore nero) e diverse carte virtuali, da settembre 2025 integrabili nei principali wallet. Finora, la app è stata scaricata da circa 4mila utenti nel corso del primo mese dal lancio, con circa 650 conti operativi. L’obiettivo è arrivare a 20mila in qualche mese, intercettando il forte interesse del mercato.

«In questo periodo di instabilità e incertezza, la compravendita di oro è certamente inflazionata – mi ha raccontato Aldo Carrara – e abbiamo quindi deciso di rendere semplice l’acquisto, il deposito e la vendita di oro fisico, reale. Niente prodotti finanziari, quindi. L’investimento in oro fisico, però, ha il problema di vincolare la liquidità: con Solidus, invece, il controvalore dell’oro può essere speso in qualunque momento, in caso di necessità».

Transazioni in 20 millisecondi

Qualcosa di radicalmente diverso dalle altre opzioni sul mercato, che siano i lingotti fisici o gli ETP. «Il fulcro di Solidus è proprio la comunicazione tra i due conti dell’utente, quello in oro e quello fiat – ha proseguito Carrara.

L’acquisto di oro comporta uno spostamento di denaro tra i due conti e un passaggio fisico di metallo, a cui corrisponde l’emissione di una fattura. Rendere possibile il passaggio inverso, permettendo di pagare in oro mediante una conversione in tempo reale in valuta fiat, è stato molto più complesso. La vendita del metallo e l’autorizzazione della transazione avviene in tempi rapidissimi, appena 20 millisecondi: non è stato semplice, ma ce l’abbiamo fatta».

In arrivo l’IBAN italiano

Per ora, il conto Solidus consente esclusivamente di ricevere e inviare bonifici, acquistare oro e utilizzarlo per pagare, in alternativa agli euro. Sono in arrivo, per i prossimi mesi, altri servizi tipici dei conti bancari e l’IBAN italiano.

«Al momento offriamo un IBAN francese, grazie al nostro partner Treezor, che si occupa dell’onboarding, delle procedure di identificazione del cliente e di fornirci l’infrastruttura tecnologica alla base di Solidus. Al momento abbiamo un’offerta gratuita, ma nei prossimi mesi andremo a sofisticare il prodotto con ulteriori versioni e funzionalità, a pagamento. Contiamo di ottenere l’IBAN italiano per luglio e di lanciare i trasferimenti peer-to-peer, anche di oro, per settembre».

L’oro proiettato nel futuro

Il cuore del progetto, però, è un altro: rilanciare l’oro nel futuro, recuperandone il valore di moneta. «L’oro è visto come un investimento – ha precisato Carrara su questo punto – ma lo abbiamo usato per secoli come moneta. Oggi, Bitcoin si propone come versione digitale dell’oro nella sua doppia funzione di moneta e bene rifugio. Ma, a differenza dell’oro fisico, il suo valore subisce ancora delle oscillazioni troppo forti. Mentre l’oro ha una migliore capacità di mantenere il proprio valore e la capacità di acquisto. Ancora oggi, nel settore dei metalli, una parte delle lavorazioni vengono pagate in oro, tramite i materiali di scarto, le cosiddette “penalità”, che possono essere recuperate come metallo prezioso».

Per l’industria, quindi, l’oro ha sempre mantenuto questo ruolo di strumento di pagamento. «Ma, in realtà, è l’Occidente a essersene dimenticato – rincara la dose Carrara – perché in Medio Oriente, oppure in Cina o in Africa, il valore dell’oro fisico non è paragonabile a quello di un ETF. Ricordiamoci che in tutto il mondo ci sono circa 230mila tonnellate di questo metallo: c’è una bella differenza tra possederlo e avere uno strumento finanziario che dichiara di averlo come sottostante e di poterlo comprare se necessario».

Le strategie future

C’è poi un’ambizione ancora più ampia all’orizzonte. Coinvolgere altri operatori della filiera, proponendosi come piattaforma tecnologica per portare nell’era digitale il settore dell’oro, soggetto a requisiti stringenti di KYC e identificazione del cliente, diventando un abilitatore di innovazione per un settore che affronta la minore popolarità dei gioielli, specie nei paesi occidentali.

Competere sul pricing

Tornando al presente, in attesa del lancio dei servizi a pagamento, Solidus si basa su una commissione fissa di un euro al grammo sulle transazioni in oro. Funziona come una sorta di spread: se il valore dell’oro è 95 euro al grammo, su Solidus è possibile acquistarlo a 96 e venderlo a 94.

«Quando definiremo diversi profili, avremo anche commissioni differenziate – premette Carrara – ma al momento la nostra commissione è molto competitiva con l’acquisto di lingottini fisici. Un ETF/ETP ha costi minori, ma non deve gestire la logistica dell’oro fisico e, ricordo, noi su richiesta consegniamo l’oro al cliente, anche con lingottini personalizzati. E parliamo di oro da investimento, in base alle definizioni di legge».

L’oro, infine, è certificato RJC, “Responsible Jewellery Council”: questa certificazione internazionale garantisce la provenienza del metallo da aree geografiche in cui non sono in corso conflitti e da fonti che rispettano sia l’ambiente sia le persone. L’oro di Carrara è certificato come “oro riciclato”, cioè recuperato da altre fonti: non si tratta, cioè, di oro di miniera ma ha un’altra origine.