#DEFINE BANKING

Reefilla: dalla ricarica on demand per l’auto elettrica allo storage 2.0

Ricarica on demand Reefilla

Gabriele Bergoglio, Fondatore di Reefilla

La mobilità elettrica promette di trasformare non solo il modo in cui guidiamo, ma anche l’offerta di servizi bancari e assicurativi collegati ai veicoli.

In un episodio del nostro podcast #define banking, di cui questo articolo è un adattamento testuale, abbiamo incontrato Gabriele Bergoglio, uno dei fondatori di Reefilla, startup italiana che ha ideato un device per erogare un servizio di ricarica on demand e a domicilio.

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Sullo stesso tema, nelle scorse settimane, abbiamo anche intervistato CA Auto Bank, sul rapporto tra mobilità elettrica e credito al consumo.

AG. Gabriele, che cosa è Reefilla e che cosa offre?

GB. Reefilla è una startup innovativa nata nel 2021 e fondata da me e dagli altri co-founder, Marco e Pietro. Ci siamo conosciuti durante un MBA e alla fine di questa esperienza vedevamo un chiaro cambiamento nella mobilità.

Una rivoluzione tecnologica che portava verso la mobilità elettrica. E ci piaceva l’idea di provare a essere parte di questo cambiamento.

La ricarica delle auto elettriche era, ed è, certamente uno dei problemi di questa transizione. E ci siamo decisi a trovare una soluzione.

Reefilla nasce per questo: creare opportunità di ricarica attraverso dei dispositivi che progettiamo, costruiamo e commercializziamo, i Fillee.

Sono dei battery bank con cui possiamo basare diversi servizi, tra cui la ricarica on demand: il proprietario di un veicolo elettrico ha bisogno di ricaricare proprio lì dove si trova. Noi lo raggiungiamo ed effettuiamo la ricarica.

AG. In che modo la vostra piattaforma IoT può aiutare chi guida, oppure chi sta pensando di guidare, acquistare o noleggiare un’auto elettrica? Che servizi offrite, oltre alla ricarica on demand?

GB. L’idea fondamentale è avere un asset che può comunicare, ovunque sia, una serie di informazioni a una piattaforma centralizzata. I Fillee sono, ovviamente, connessi e possono inviare qualunque tipo di dato.

Noi possiamo, così, monitorare dove sono i nostri dispositivi, quale cliente li sta usando, in quale parcheggio si trovano e così via. I Fillee vengono noleggiati agli utenti finali. Che sono, finora, soprattutto aziende, che magari devono tenere sotto controllo più veicoli, capire quante ricariche hanno fatto e avere tutta una serie di informazioni.

A queste imprese noi forniamo report, settimanali o mensili, in base alle loro richieste ed esigenze.

AG. Il mezzo che va a ricaricare il veicolo elettrico è a sua volta, ovviamente, un mezzo elettrico…

GB. Naturalmente sì. Il bilancio di sostenibilità deve sempre essere in attivo. Noi utilizziamo solo mezzi elettrici per fare il nostro servizio di ricarica.

Usiamo poi batterie di seconda vita, cioè già dismesse dopo un primo utilizzo nei veicoli elettrici. Estraiamo i moduli e scegliamo quelli che sono nelle condizioni di essere usati non più per la trazione di un mezzo, ma come semplice accumulo. Una volta verificati e qualificati da noi, questi moduli sono riutilizzati all’interno dei nostri dispositivi.

Un modo per allungare la vita utile delle batterie e ridurre lo sfruttamento legato all’utilizzo del litio. Un meccanismo virtuoso e circolare.

AG. Anche perché nel frattempo la tecnologia, nell’ambito delle batterie, sta evolvendo molto rapidamente. Tornando al vostro servizio: in quali contesti può essere utile la ricarica on demand?

GB. Noi, in generale, tifiamo per l’aumento dell’infrastruttura di ricarica, perché consentirebbe un’adozione di massa della mobilità elettrica. E ci sarà sempre e comunque una quota di mercato utile alla ricarica on demand.

Il nostro dispositivo ha trovato particolare interesse anche slegato dal servizio di ricarica on demand. Società che lavorando nella gestione dei parcheggi, nell’assistenza stradale o nella logistica sono tra i nostri clienti. Pensiamo, ad esempio, ai porti che ospitano auto elettriche in stock. Veicoli fermi che andranno ricaricati. Ecco, molte di queste aziende noleggiano i nostri dispositivi.

L’obiettivo di Reefilla è comunque guardare oltre ed espandersi al di fuori dalla mobilità. Il nostro dispositivo potrebbe funzionare anche per l’energy storage domestico, collegato a un impianto fotovoltaico. Stiamo anche valutando di farne una versione di dimensioni ridotta e un’altra dedicata al mondo off grid.

AG. Avete partecipato anche al programma di accelerazione di Vittoria hub. In che modo potete collaborare con il settore assicurativo?

GB. L’esperienza in Vittoria hub ha contribuito alla crescita di Reefilla nelle sue prime fasi, grazie a un processo di accelerazione non solo profondo nei contenuti, ma anche capace di accelerare il go to market verso una proposizione commerciale.

Insieme a Vittoria hub abbiamo definito un POC on demand sulla città di Milano.

In generale, le compagnie assicurative sono sempre più interessate a offrire servizi intorno all’auto e il servizio di ricarica on demand può essere uno degli elementi che rientrano in un pacchetto onnicomprensivo.