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Quickfisco è il commercialista digitale per le partite IVA forfettarie. Che già guarda al fintech

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Gianluca Tirri, co-fondatore e managing director di QuickFisco

Nel nostro podcast #define banking abbiamo incontrato Quickfisco, una realtà italiana che si propone come “commercialista digitale” per i titolari di partita IVA in regime forfettario.

Ma, in realtà, si propone anche come partner per la digitalizzazione delle attività dei commercialisti tradizionali. Abbiamo intervistato Gianluca Tirri, co-fondatore e managing director di QuickFisco.

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AG. La prima domanda è d’obbligo: che cosa è Quickfisco?

GT. Quickfisco è una startup innovativa, che nasce ad agosto 2020 dall’iniziativa di un gruppo di manager e di imprenditori, di cui almeno la metà dottori commercialisti che hanno avvertito l’esigenza di creare una soluzione innovativa per la gestione contabile e fiscale delle partite IVA di persone fisiche in Italia.

Il nostro target sono quindi tutte le persone fisiche titolari di una partita IVA e a regime forfettario: il nostro obiettivo è realizzare una soluzione innovativa, che consenta loro di gestire la propria contabilità e la propria fiscalità in modo smart e più efficienti.

Slegandosi da quelle che sono le logiche di gestione più “tradizionali”, definiamole così.

AG. Come funziona Quickfisco e in che modo erogate i vostri servizi?

GT. Abbiamo sviluppato una piattaforma digitale e una web app, all’interno delle quali gli utenti si registrano per accedere a un’area riservata con tutti gli strumenti per gestire la loro fiscalità in autonomia.

Perché dico in autonomia? Perché ci sono aspetti che competono all’utente come, ad esempio, l’emissione delle fatture. La nostra web app integra un modulo di fatturazione elettronica e strumenti che permettono di agevolare, ad esempio, la gestione delle anagrafiche di clienti e fornitori.

Ma abbiamo anche tool più innovativi, come un previsionale delle tasse tarato sull’utente che simula, in modo puntuale, le tasse e i contributi che andranno pagati nel tempo. Una specie di cassetta degli attrezzi per gestire digitalmente la propria partita IVA.

A questo si associa un servizio clienti multicanale. Il più utilizzato è la chat Whatsapp, in cui i nostri operatori umani rispondono in tempo reale. E poi ci sono la classica email, le videocall etc.

AG. Quanto costa Quickfisco?

GT. Alle persone fisiche titolari di partita IVA che operano in regime forfettario ci rivolgiamo con un abbonamento all inclusive di 199 euro più IVA l’anno.

Abbiamo tarato questo pricing per essere accessibili e trasparenti: il cliente sa che cosa sta acquistando e per quale prezzo. Troviamo sia un prezzo democratico per accedere a un servizio digitale ma di qualità molto alta.

AG. La metà dei fondatori di Quickfisco è dottore commercialista. E se guardiamo al mercato con una prospettiva più ampia, vediamo che ci sono in effetti diverse realtà che cercano di digitalizzare i servizi offerti dai commercialisti. È segno che c’è domanda sul mercato, ma come vedete la concorrenza?

GT. A differenza di altri player che operano in questo mercato, Quickfisco è un intermediario fiscale abilitato dall’Agenzia delle Entrate. Non siamo un marketplace ma è come se fossimo a tutti gli effetti un commercialista digitale.

E lo siamo proprio perché la maggioranza dei fondatori ha la qualifica di dottore commercialista: siamo quindi riconosciuti dall’AdE come intermediario fiscale abilitato. E questo è un aspetto non solo formale ma sostanziale e molto importante: non vi annoio però con i dettagli tecnici.

Ora, sul mercato abbiamo mappato circa 15 piattaforme alternative, che hanno strumenti come fatturazione elettronica e tool previsionale delle tasse, e che erogano anche il servizio di consulenza fiscale.

Da un lato, quindi, abbiamo 15 operatori digitali. Dall’altro, invece, circa 120mila commercialisti iscritti all’Albo. Questa enorme sproporzione ci dice che c’è spazio sul mercato.

Queste piattaforme hanno preso piede dal 2015 e hanno preso slancio con la pandemia di Covid. Sempre più persone hanno capito che possono trovare un servizio digitale per sostituire quello tradizionale.

Quando siamo partiti con Quickfisco, infatti, abbiamo commesso un errore di valutazione. Pensavamo di essere la soluzione giusta per chi ha appena aperto una partita IVA. E, invece, stiamo ricevendo molto interesse da chi sta cercando un’alternativa digitale al servizio di gestione fiscale erogato in modo tradizionale.

AG. Vi ponete solo come un'alternativa al commercialista tradizionale, oppure potete anche collaborare?

GT. Lungi da noi proporci solo come un'alternativa: siamo comunque in maggioranza dottori commercialisti! Siamo quindi partner per i commercialisti “tradizionali” che vogliono avviare una trasformazione digitale.

Bisogna dire che i commercialisti non possono continuare a mantenere le logiche gestionali avute finora: il mercato sta cambiando e dovranno adeguarsi. Quickfisco può aiutarli sviluppando soluzioni digitali anche per gli studi professionali.

AG. Un must del mondo digitale è collaborare con altri, lavorando in una logica di ecosistema. Con quali realtà e di quali settori potreste, e vorreste, collaborare?

GT. La nostra vision è di fare diventare Quickfisco qualcosa in più di una FiscalTech company, entrando effettivamente nel novero del fintech.

Come vogliamo farlo? Crediamo che oggi i nostri utenti vogliano andare oltre la gestione fiscale per entrare nella dinamica finanziaria. Il loro bisogno reale è avere una gestione a 360 gradi che includa anche gli aspetti finanziari, ad esempio per fare fronte agli adempimenti fiscali.

Se, per esempio, devo pagare delle tasse, non ho accesso a un piano customizzato perché, banalmente, le scadenze sono prederminate. Nella nostra visione, potremmo offrire ai nostri clienti soluzioni finanziarie basate ad hoc sul loro profilo.

Questa è una vera rivoluzione che apre un mondo di possibili sinergie con società che erogano prodotto finanziari e assicurativi.