Il Fintech in Italia cresce e si mostra un settore resiliente: i ricavi aumentano del 31% nel 2020 e il 20% delle aziende sono oggi delle scaleup. Le migliori performance si concentrano nel comparto dei pagamenti e del lending.
È quanto emerso dalla quarta edizione dell’Osservatorio FinTech PwC, che ha analizzato oltre 400 aziende e sottolineato come, nonostante la pandemia, il Fintech italiano sia cresciuto: «sono circa 50 le nuove aziende rientrate nell’Osservatorio PwC 2021 – spiega Marco Folcia, Partner Transforamtion FS di PwC Italia –, di cui oltre 20 quelle nate nel 2020 e nei primi mesi del 2021. Di 30 aziende non rientrate nell’analisi di quest’anno, solo 20, pari al 7% sul totale, sono uscite dall’attività evidenziando la resilienza del settore».
Le aziende Fintech che sono cresciute maggiormente sono naturalmente quelle che hanno risposto fin da subito ai nuovi bisogni emersi durante la pandemia da Covid-19. Tra queste, il lending, con un balzo del +37%, grazie alla forte domanda di credito da parte delle PMI italiane.
Anche l’Insurtech ha registrato una impennata del +22%: sebbene sia un settore più “giovane” rispetto ad altri, ha giocato un ruolo chiave nel soddisfare la domanda di tutela e protezione nel campo della salute e della cyber security, rinnovando soprattutto i modelli di erogazione dei servizi grazie all’attivazione di forme di relazione digitale a distanza.
Un importante contributo alla resilienza del settore proviene anche dal comparto del wealth management, pensiamo allo sviluppo dell’equity crowdfunding e del real estate equity crowdfunding.
Piccola la fetta di crescita del comparto Money Management (+8%), soprattutto nell’area dell’Enterprise Financial Management.
Mentre il Regtech mette le ali, con un +28%, ma d’altronde è un settore agli albori e davanti a sé ha ampi margini di crescita.
Le performance del Fintech italiano
Dalle analisi di PwC emerge che il fatturato complessivo delle Fintech italiane è aumentato del 31% nel 2020, con un tasso di crescita lievemente inferiore rispetto all’andamento del 2019 sul 2018 (+34%). A trainare il risultato positivo è la tenuta dei pagamenti (+24%) e del lending (+26%) che insieme rappresentano oltre il 60% dei ricavi del Fintech italiano.
Anche le revenue dell’Insurtech (+78%) e del Money Management (+60%) accelerano, nonostante siano aree emergenti, mentre l’andamento di segmenti ancora in fase di maturazione come il Capital Market&Trading, Wealth-AM, Regtech mostrano un andamento più cauto.
Discorso a parte, invece, per l’Other Crowdfunding (non misurabile sull’evoluzione dei ricavi) che ha registrato una vera impennata dei fondi raccolti: +95%, pari a oltre 30 milioni di euro nel 2020.
Il 20% delle Fintech è una scaleup
A confermare una maturazione del settore Fintech in corso è anche il progressivo aumento di aziende con fatturato superiore al milione di euro, che oggi rappresentano quasi il 20% del totale delle Fintech analizzate da PwC.
Ancora pochi investimenti
Nei primi 9 mesi del 2021, il valore degli investimenti nelle Fintech italiane ha raggiunto 400 milioni di euro. Un ammontare che si è però concentrato su pochi deal guidati in buona misura dal Venture Capital internazionale, confermando ancora una certa debolezza degli investimenti nel sostenere la crescita delle aziende startup innovative.
Dalle analisi PwC emergono segnali positivi, come l’importanza del VC nazionale, che alimenta molte piccole aziende in fase di avvio e di crescita; l’attività del Corporate VC, spesso in logica di rafforzamento della propria offerta, e l’avvio di un potenziale ruolo interessante dell’equity crowdfunding come fonte di investimento alternativa a quelle tradizionali.
Il 40% delle FinTech italiane guarda alle PMI
Il business del Fintech italiano è particolarmente orientato a soddisfare le esigenze del segmento delle PMI: secondo i dati di PwC ben il 40% delle Fintech opera in questo frangente, ma la percentuale supera anche il 50% in alcune aree come il lending, il money management o i pagamenti. Il trend è confermato anche dallo scenario di mercato attuale, con le challenger bank italiane più recenti che si focalizzano proprio sul mercato delle piccole e medie imprese italiane: pensiamo a Banca AideXa e a illimity, pronta a lanciare nel 2022 b-ilty.
La collaborazione… od open innovation
«Le analisi condotte da PwC nel 2020-2021 sul mercato delle Fintech italiane evidenziano la centralità di nuove forme di collaborazione in risposta alle difficoltà dettate dal Covid. Progetti di partnership e Open innovation, sviluppo di joint ventures, acquisizioni o investimenti, hanno coinvolto le FinTech, le challenger banks, gli Incumbent (banche, assicurazioni, operatori finanziari tradizionali), ma anche le Istituzioni Pubbliche, le Associazioni di Categoria, e alcuni grandi gruppi industriali – commenta Folcia. Solo nel Lending sono oltre 30 le iniziative di collaborazione registrate nel 2020 e nei primi mesi del 2021, con partnership e progetti speciali nati appositamente per rispondere alla domanda di credito delle PMI durante la pandemia».
Il trend delle collaborazioni emerge anche nell’Insurtech, caratterizzato da operazioni corporate orientate ad accelerare l’innovazione, aprire nuovi segmenti di mercato o arricchire i servizi ai clienti; nell’area dei Pagamenti, con partnership mirate ad allargare il mercato da nazionale a internazionale o ampliare offerta e servizi su segmenti specifici, e nell’area del Money Management dove aziende Fintech partite come aggregatori multi-banca in logica B2C si orientano sempre più anche verso altri mercati, fornendo le proprie capabilities tecnologiche per abilitare nuovi modelli di business basati su ecosistemi più aperti.