Oliver Wyman: BigTech e fintech trainano i servizi finanziari. E i player tradizionali?

Report Oliver Wyman State of Financial Service Industry
Claudio Torcellan, Partner e Market Leader di Oliver Wyman per il Sud Est Europa

Big Tech, retailer digitali e altri player tecnologici rappresentano ormai il principale motore del valore totale dell’industria dei servizi finanziari.

È questo uno dei dati emersi dal 24° report annuale State of the Financial Services Industry (SOFS), intitolato “A Tectonic Shift Between Risk, Data and Technology”, redatto dalla società di consulenza Oliver Wyman

In atto un cambiamento strutturale: la tecnologia è entrata nella finanza

Secondo il report, nei servizi finanziari è in corso un cambiamento strutturale, con i player tecnologici che sfidano i player storici.

Gli incumbent, tradizionalmente organizzati attorno alla intermediazione del credito e dei rischi di mercato, continuano a crescere, ma la maggior parte della creazione di valore dell’industria è guidata dalle aziende che gestiscono le infrastrutture finanziarie come le borse e i pagamenti, i dati e la tecnologia. 

Secondo Oliver Wyman il driver principale di questo spostamento di valore è il rallentamento della crescita dei servizi di gestione del rischio a maggiore intensità di capitale, che nell’ultimo decennio si è attestata al 3% annuo.

A questo si è contrapposta una crescita pari a circa l’8% annuo dei servizi a minor intensità di capitale, legati allo sfruttamento dei dati e a tecnologie che generano valore.

I numeri nel dettaglio

Lo studio evidenzia che il valore aggregato delle grandi infrastrutture finanziarie, data company e imprese fintech è cresciuto del 400%, generando quasi 2,3 trilioni di dollari negli ultimi 10 anni, rispetto al 70% e 1,3 trilioni di dollari generato dagli incumbent.

9 trilioni di dollari di nuovo valore sono stati creati dal mondo delle BigTech - anche considerando significativi aggiustamenti nel 2022 - che si sta spostando verso i servizi finanziari a partire dai pagamenti, ma ormai chiaramente con l’obiettivo di estendere ad altri servizi e prodotti finanziari.

Il risultato di questo spostamento è che ormai quasi un terzo delle 50 maggiori istituzioni finanziarie sono imprese classificabili come player tecnologici, mentre dieci anni fa erano soltanto due.

«L’ultima decade è stata positiva per il settore dei servizi finanziari; non ha dovuto affrontare grandi crisi, ha visto moltissima innovazione e gioca un ruolo importante a livello sociale nella lotta al Covid-19 e ai cambiamenti climatici – ha dichiarato Ted Moynihan, Partner e Global Head of Industries di Oliver Wyman. A causa dell’aumento dei tassi d’interesse e della volatilità, prevediamo che entro pochi anni il panorama sarà già piuttosto diverso e a trarne beneficio saranno coloro che sapranno anticipare e sfruttare al meglio i nuovi driver di crescita».

I player tradizionali come possono reagire? C’è bisogno di una strategia offensiva

Il report di Oliver Wyman suggerisce quindi ai player tradizionali di mettere in campo una reazione coraggiosa e offensiva e non difensiva come quella osservata sino a ora, altrimenti questo spostamento di valore continuerà.

La maggior parte dei player storici stanno faticando nel trovare il modo giusto di riorganizzarsi e investire efficacemente nelle attività che oggi producono maggior valore e crescita.

A mano a mano che i modelli di business delle BigTech convergono, i loro portafogli e la loro penetrazione all’interno della finanza integrata diventeranno sempre più importanti.

Allo stesso tempo, la diffusione degli asset digitali e dei sistemi d'identità digitale sta accelerando questo spostamento di valore

L’attuale contesto macroeconomico e geopolitico offre agli incumbent l’opportunità di recuperare quote di mercato.

L’aumento dei tassi d’interesse potrebbe generare guadagni aggiuntivi per alcuni istituti bancari o assicurativi, mentre gli investitori stanno mettendo in dubbio i business model di alcune BigTech e fintech.

Per gli incumbent è giunto dunque il momento di posizionarsi in maniera più decisa per trasformare i loro modelli di business e creare nuovi mercati.

«La necessità di muovere offensivamente per ricatturare una traiettoria di crescita e di generazione di valore risulta particolarmente pressante per le banche italiane che negli ultimi anni hanno dovuto allocare molte delle loro risorse a ristrutturare i bilanci impattati dalla crisi a discapito degli investimenti in digitale e nuove tecnologie – ha commentato Claudio Torcellan, Partner e Market Leader di Oliver Wyman per il Sud Est Europa. I piani industriali presentati di recente evidenziano un chiaro cambio di passo sul tema dell’innovazione e della digitalizzazione».

 

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