N26: prima della super-app, completeremo l’offerta bancaria

n26 al web summit 2021

N26 potrebbe adottare il modello delle super app, reso popolare in Cina da colossi come Tencent? Forse sì, ma non prima di qualche anno. Prima bisogna completare l’offerta bancaria: del futuro della mobile bank ha parlato il co-fondatore e co-ceo Maximilian Tayenthal al Web Summit 2021.

Il punto di partenza è la “tentazione della super app”, cioè l’accentramento di molti servizi e funzionalità, anche non bancarie e fornite da partner terzi, all’interno della propria app. Un modello analogo a quello dei wallet asiatici, in cui il cliente “fa di tutto” senza uscire dall’applicazione dell’azienda di riferimento. Una banca, in questo caso.

Tutti vogliono la super app

La tentazione della super-app è fortissima nel FinTech. Lo conferma l’annuncio di Klarna di una super-app dedicata al commercio elettronico, che permette di scegliere i prodotti, acquistarli a rate, gestire consegna ed eventuale reso. Tutto in un unico ambiente.

«Anche i nostri competitor stanno cercando di diventare una super app – ha commentato Tayenthal – ma il banking non è la messaggistica: l’effetto network è limitato e lo è anche la concorrenza tra player innovativi. Non mi preoccupa la concorrenza delle altre FinTech, preferisco chiedermi come lavorare su user experience e tecnologia per conquistare i clienti delle banche tradizionali».

Questo non vuol dire, comunque, che ordineremo una pizza a domicilio dalla app di N26. Non subito, almeno. «Prima dobbiamo fare molto per migliorare l’offerta bancaria con nuovi prodotti e per sbarcare in nuovi mercati – ha detto Tayenthal. Ho idee per almeno cinque anni per nuovi prodotti. Sento spesso dire che senza filiali è difficile essere vicino al cliente e sviluppare il cross selling. Ma non è così: quanto il cliente entra nella app puoi costruire una relazione, sviluppare la sua loyalty, offrire prodotti».

I nuovi prodotti di N26

Tra gli ambiti più promettenti, l’Insurance (recente il lancio anche in Italia) e il trading, crypto comprese. «Ascoltiamo i nostri clienti e sappiamo quali sono le funzionalità che vorrebbero vedere in N26. L’esigenza di risparmiare è forte: solo in Germania ci sono miliardi di euro fermi nei conti correnti. C’è voglia di investire nei mercati, in strumenti come gli ETF o le cryptovalute. Ma c’è anche bisogno di educazione finanziaria, dobbiamo aiutare i clienti a capire».

Buy Now Pay Later? Magari later

Piedi saldi a terra anche per il buy now pay later. «Che offriamo già in Germania: basta uno swipe verso sinistra nella lista dei movimenti per rateizzare una spesa», ma non è banale da portare in altri mercati, «perché in ogni Paese il credit scoring funziona diversamente e ci sono ostacoli legali anche importanti. Stiamo lavorando su una nostra soluzione interna per velocizzare il lancio internazionale di diversi servizi. N26 sta andando in Brasile, dove il BNPL è una funzionalità molto importante». E idee chiare anche su quello che non va fatto in futuro. Una vera “lista nera” di progetti da non lanciare, tra cui spiccano i pagamenti multicurrency e la carta prepagata per minorenni.

Infine, non si può escludere un consolidamento del mercato FinTech, con una stagione di M&A altamente tecnologiche. «Penso che ci sarà -  ha concluso Tayenthal –, d’altronde, se vuoi costruire una super-app, devi pure iniziare da qualche parte».

 

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