Il crowdfunding europeo si trova in un momento importante di trasformazione. In questo episodio di #define banking, guardiamo al settore dalla prospettiva di un’azienda che fornisce servizi proprio alle piattaforme di crowdfunding.
Abbiamo intervistato Luca Fabris, Senior Sales Representative ed esperto di Lemonway per il mercato italiano.
AG.: Iniziamo come sempre dalle presentazioni. Che cosa è Lemonway e che cosa fa?
LF: Lemonway è un istituto di pagamento europeo, precisamente francese, dedicato soprattutto ai marketplace e alle piattaforme di finanza alternativa, e anche a tutte le aziende che sono in cerca di servizi digitali per poter processare i pagamenti, per gestire quelli che sono i portafogli e i pagamenti di terze parti.
In tutti i nostri servizi applichiamo anche le procedure anti-frode e di KYC, quindi per identificare i clienti finali.
Il nostro headquarter è a Parigi, ma abbiamo sedi anche a Madrid, Amburgo e Milano.
AG: Quanto siete presenti in Italia come attività e soprattutto che potenziale vedete nel mercato nostrano del crowdfunding?
LF: In Italia, Lemonway è leader nella fornitura di crowdfunding. Per quanto riguarda i sistemi di pagamento relativi a questo settore, in Italia negli ultimi anni abbiamo visto una crescita esponenziale.
Siamo decisamente molto fiduciosi nel trend del mercato futuro e siamo confidenti di mantenere quella che è la nostra leadership attuale.
AG: In generale, in Europa il settore è arrivato a un punto di svolta con il tanto atteso regolamento europeo sul crowdfunding. Non possiamo parlare dei tempi di applicazione, ancora da scoprire nel momento in cui registriamo questa intervista. Ma che cosa potrebbe cambiare con il regolamento per il crowdfunding italiano?
LF: Sicuramente il regolamento sarà una grandissima opportunità per tutti gli operatori del mercato, perché porterà all'armonizzazione a livello europeo, quindi la possibilità per tutti i fornitori di servizi di crowdfunding di esportare i propri servizi anche ad altri Paesi dell'Unione Europea.
Si potranno attirare investitori a livello europeo, ma anche presentare i propri progetti all’estero. E ulteriori vantaggi riguardano l’offerta di altri strumenti di debito e la maggiore tutela per l’investitore, con regole più certe.
Quindi sì, è una grandissima opportunità.
AG: Puoi citare qualche nome del vostro portafoglio clienti? E che servizi offrite a queste realtà? Dicevo prima che c'è anche un'attività di consulenza nell'ambito normativo, di compliance che sappiamo per il fintech è un tema molto, molto delicato in questo momento.
LF: Allora come clienti in Italia, nel crowdfunding nominerei sicuramente Produzioni dal Basso, ReCrowd, Rendimento Etico. E anche il nostro partner tecnologico Crowdcore, specializzato in piattaforme di crowdfunding con più di venti piattaforme attive.
A queste realtà ci proponiamo come esperti di pagamenti, supportando le piattaforme di crowdfunding nella conformità di tutto ciò che riguarda la gestione di fondi terzi. Quindi aspetti come l’account di segregazione e la conformità dei flussi di denaro.
Applichiamo ovviamente le norme antiriciclaggio, antifrode, antifinanziamento del terrorismo e di Know Your Customer.
AG: Proviamo a metterci nei panni di una realtà territoriale, di un giovane imprenditore o anche di una banca, perché no, che vuole creare qualcosa di nuovo. Voi, di fatto, offrite tutta una serie di servizi anche grazie al vostro partner, che permettono di gestire, di aprire con più facilità una piattaforma di crowdfunding. Si può fare?
LF: Assolutamente sì, lo dimostra il mercato. Lemonway e Crowdcore hanno diverse esperienze nel lancio di piattaforme di crowdfunding. Si può fare tutto in modo abbastanza veloce e in piena conformità. È un sistema testato, che funziona.
