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Iungo: la gestione della supply chain incontra il credito fintech

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Luca Mongiorgi, Head of Marketing di Iungo

La gestione della supply chain è un tema di grande attenzione per le imprese italiane. E molte iniziative di innovazione puntano a integrarla con il credito.

Approfondiamo in questo episodio l’esperienza di Iungo, insieme a Luca Mongiorgi, Head of Marketing.

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AG. Iniziamo dalle presentazioni. Che cosa è Iungo? Come è nata l’azienda e chi sono i fondatori?

LM. Iungo è nata inizialmente come uno spin off dell'Università di Modena e poi si è sviluppata nel tempo. Io divento Head of Marketing and Sales una decina di anni fa e, contestualmente, entro anche nel capitale sociale. 

A oggi siamo due soci fondatori più un fondo che si chiama Gellify e che partecipa al nostro capitale. 

Iungo è una società di supply chain collaboration: sviluppiamo una piattaforma di collaborazione tra aziende che devono gestire un parco fornitori molto ampio e con una grande variabilità, cercando di essere sempre all'avanguardia tecnologica. 

Siamo presenti sul mercato italiano come sede, ma operiamo a tutti gli effetti in tutto il mondo sia con i capi filiera che con i fornitori dei nostri clienti.

AG. Andiamo dritti al punto: perché c’è bisogno di migliorare il modo in cui le aziende gestiscono la loro supply chain?

LM. Dal nostro punto di vista, il bisogno di base è creare le condizioni per cui un’azienda che opera in un mercato sempre più dinamico e con una variabilità molto alta in termini di rapporto coi fornitori e, di conseguenza, con la clientela, può gestire questa relazione in modo più efficace e strutturato.

Il mercato è ormai troppo veloce per un approccio destrutturato e analogico, in cui la comunicazione passa da email e telefonate e, soprattutto, verte su poche persone all’interno dell’azienda.

Molte imprese si pongono il problema di come interagire meglio con il parco fornitori. E qui nasciamo noi.

Una quindicina di anni fa è arrivato il nostro primo brevetto, la mail attiva IungoMail, il fondamento tecnologico del nostro approccio per dialogare con i fornitori, grandi o piccoli.

In questi anni, però, ci sono stati cambiamenti minori e sono emerse nuove esigenze. Come quella che noi chiamiamo “impresa estesa”, cioè un’azienda che ha un’interazione strutturata non solo al proprio interno, ma anche con il suo network. Questo network di fornitori va interpretato come un’impresa estesa. 

Nel tempo sono cambiate anche le esigenze. Ad esempio, c’è bisogno di conoscere meglio i fornitori esistenti ma anche quelli potenziali. Oppure, alla gestione degli ordini si è aggiunta quella di altri momenti del processo di approvvigionamento. 

E arriviamo così a ottobre 2022, quando abbiamo annunciato un’integrazione col Fintech per dare una risposta al problema della liquidità: le aziende possono sostenere i loro fornitori per garantirsi continuità operativa ed evitare rotture di stock. 

L'intervista può essere letta oppure ascoltata dal player integrato.

AG. Approfondiamo questo ultimo annuncio: che cosa è Iungo Finance?

LM. Abbiamo introdotto un nuovo modulo che si chiama Iungo Finance e incorpora una serie di tecnologie per permettere al capo filiera di mettere a disposizione del proprio parco fornitori delle linee di credito.

Il fornitore può così chiedere rapidamente degli anticipi di fattura, disaccoppando il tema della liquidità dal rapporto dell’azienda con gli istituti di credito.

Per esempio, in questo momento è integrata con una piattaforma che si chiama Tier, e permette a un fornitore, se ha bisogno di anticipare una fattura di un nostro cliente, di farlo semplicemente con un click, risparmiandosi gli iter di richiesta e approvazione in banca. 

In poche parole: Iungo Finance vuole facilitare l’accesso al credito per il fornitore del nostro cliente. Il vantaggio è sia per l’azienda fornitrice, che ottiene liquidità più facilmente, sia per il capofiliera, che avrà una supply chain di fornitori meno sotto pressione.

C’è infatti un legame diretto tra performance finanziarie e di fornitura. Se un’azienda è in difficoltà dal punto di vista finanziario, ad esempio, è più probabile che consegni un ordine in ritardo.

Infine, c’è un aspetto di social responsibility: un’azienda di grandi dimensioni può garantire l’accesso al credito alla propria supply chain, che gode così di un vantaggio dal fatto di essere fornitore di una realtà solida.

AG. Mettiamoci nei panni delle aziende in ascolto: in concreto, come strumento di lavoro quotidiano, a che cosa ha accesso un’impresa che usa il vostro servizio?

LM. I due interlocutori, l’azienda nostra cliente e il suo fornitore, hanno accesso a due modalità differenti.

Il buyer accede a una piattaforma web integrata con il sistema gestionale, in cui vede lo stato di avanzamento dei propri ordini e, nel caso specifico del servizio Fintech, vede lo stato degli anticipi di fattura.

La gestione di questi anticipi è intelligente grazie all’integrazione di Tier sugli stati di avanzamento anche dei pacchetti di fornitura.

Per quanto riguarda, invece, l’azienda fornitrice, l’elemento chiave della soluzione Iungo Finance è la possibilità di accedere ai servizi e interagire con i clienti mediante la IungoMail.

La IungoMail è una email a tutti gli effetti, con diverse tecnologie brevettate, che mi permette di fare diverse azioni. Posso gestire un ordine confermando data di consegna e quantità, oppure proporre delle modifiche.

Nel caso del Fintech, arriva una lista di fatture che l’azienda ha emesso verso il cliente e che posso anticipare. L’azienda fornitrice può decidere se e quali fatture anticipare, cliccando un pulsante.

Con quel click parte la richiesta di anticipo e il nostro sistema aggiorna automaticamente il gestionale del capofiliera, disponendo il pagamento. L’anticipo avviene in tempo reale e a norma di legge, con un click.

AG. All’interno di questa soluzione troviamo molti strumenti, dal dynamic discounting al reverse factoring, e soprattutto c’è un motore alimentato con l’intelligenza artificiale? Come interagiscono queste componenti e come vanno a comporre il servizio?

LM. Vanno a facilitare, in base alle regole definite dal capofiliera, quali tipologie di fornitori possono essere incluse in questo network.

L’intelligenza artificiale permette di operare su due livelli. 

Primo: valutare non solo la credibilità finanziaria di un’azienda, ma anche quella del fornitore, riuscendo così a valutare variabili come la relazione tra un’azienda cliente e un determinato fornitore, per individuare non solo il rischio finanziario ma anche quello industriale.

Secondo: per valutare quale dei servizi a disposizione sia il più adatto a soddisfare la specifica richiesta di anticipo da parte di un fornitore.