Il Gruppo Iren ha introdotto i buoni pasto digitali di Satispay nel proprio welfare aziendale.
I Buoni Pasto Satispay, totalmente digitali, saranno caricati automaticamente su una sezione dedicata nell’app Satispay di migliaia di lavoratori del Gruppo.
La app Satispay permette di pagare in moltissimi merchant convenzionati in Italia, tra cui oltre 70.000 operatori del food e della ristorazione e rilevanti insegne della Grande Distribuzione.
Satispay non applica alcuna commissione aggiuntiva ai piccoli esercenti sui buoni pasto, permettendo loro di incassarne il valore in un solo giorno lavorativo, secondo il normale modello e pricing di Satispay: zero commissioni fino ai 10 euro e soli 20 centesimi per importi superiori.
«Per noi in Iren la sostenibilità ambientale non è solo una parte integrante del nostro business di multiutility, ma da tempo è ormai legata a doppio filo con la sostenibilità sociale e dei territori, in tutte le declinazioni possibili – commenta Alessandro Rusciano, Direttore Personale e Organizzazione di Iren. È proprio questo che abbiamo visto nella soluzione pensata da Satispay con una visione così chiara per intervenire su quella che è effettivamente diventata una distorsione del mercato dei buoni pasto, strumento basilare per il welfare aziendale. Siamo felici di poter contribuire alla diffusione di questo modello di nuova generazione».
«Siamo entusiasti di annunciare questo accordo con un grande Gruppo come Iren – aggiunge Angela Avino, Chief Business Development Officer di Satispay. È la dimostrazione che il nostro modello risponde ai bisogni delle aziende che vivono le policy ESG e di sostegno al tessuto economico e sociale territoriale come un impegno serio e trasversale. Non solo, la qualità di un prodotto tecnologico sviluppato con l’esperienza utente in mente, e la grandissima capillarità nell’accettazione dei nostri buoni pasto stanno rendendo questo nostro prodotto adatto a ogni tipo di azienda. Quello con IREN è un accordo che segna una tappa importante ed al contempo rappresenta solo l'inizio nel nostro processo di trasformazione del mondo welfare italiano».