REPORT SIM

Acceleratori e incubatori italiani, tra crescita e impatto

incubatori e acceleratori in Italia

Prof. Paolo Landoni, Direttore della ricerca

Gli acceleratori/incubatori in Italia crescono in numero (il saldo netto positivo assorbe però alcune chiusure) e avviano un percorso di specializzazione: il 60% supporta startup a impatto.

Sono alcuni risultati del Report del Social Innovation Monitor (SIM), con base al Politecnico di Torino, sull’ecosistema di incubatori e acceleratori italiani.

I numeri

In Italia operano 262 tra acceleratori e incubatori, per un totale di 1.950 operatori. Il nord ovest del Paese ospita la maggior parte delle realtà, con la sola Lombardia che ne conta 61. Seguono Emilia Romagna (32), Lazio (25), Campania (21) e Toscana (19).

Il saldo tra aperture e chiusure vede un saldo positivo di 11 unità, ma resta il fatto che alcuni incubatori nati negli scorsi anni hanno cessato le attività.

Complessivamente, queste realtà hanno incubato 2.850 startup e hanno fatturato oltre 500 milioni di euro.

Che cosa fanno

L’86% di incubatori e acceleratori svolgono anche altre attività, come la partecipazione a progetti e bandi, la gestione e promozione di eventi, attività a titolo oneroso di scouting e open innovation per aziende corporate e/o altri soggetti, servizi di coworking.

Nel 2022 ogni organizzazione incubata ha ricevuto finanziamenti medi per oltre 3 milioni di euro, contro gli 1,97 milioni del 2021: il Report osserva che gli investimenti in fase pre-seed e seed si sono mantenuti stabili come numero, mentre sono cresciuti nell’ammontare medio.

I principali servizi offerti riguardano il supporto allo sviluppo di relazioni, seguito dall’accompagnamento manageriale e dal supporto alla ricerca di finanziamenti.

Altri servizi rilevanti sono l’accesso a spazi fisici e la formazione imprenditoriale e manageriale.

Le startup a impatto

Il 60% degli incubatori supporta realtà a impatto sociale e ambientale. Oltre la metà utilizza metodologie specifiche per misurare il proprio impatto sociale o ambientale. Tra queste il BIA (Benefit Impact Assesment), la relazione di impatto basata sulla teoria del cambiamento, il Global Sustainability Model by Oxford Economics e l’utilizzo di indici come lo SROI.

I settori più rappresentati, per le organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale, sono quelli relativi alla salute e benessere (incluso sport) e sviluppo della comunità.