Tecnologia, sostenibilità e acqua potabile. Tre parole chiave che descrivono il progetto della startup GratzUp: un impianto trasportabile per sterilizzare l’acqua sfruttando l’energia del sole, abbinato a due dispenser. Presto in sperimentazione in Rwanda.
G Plant, G Bottle e G Tank
Si tratta di G Plant, G Bottle e G Tank. Il primo è l’impianto per la sterilizzazione vero e proprio: una struttura pensata per essere facilmente montata e smontata, con pannelli solari sul tetto, collegati a un sistema in grado di trasformare l’acqua contaminata in acqua potabile in poco più di 15 minuti. G Bottle è invece una sorta di dispenser: serve a contenere l’acqua da portare nella stazione G Plant per mettere poi in funzione l’intero sistema. Il contenitore è anche in grado di auto-sterilizzarsi: non viene cioè ripulita solo l’acqua ma viene disinfettato anche il dispenser stesso. Si può collegare alla “bottiglia” anche una tettarella per trasformarla in un biberon. Per i più “grandi” c’è invece G Tank, un semplice contenitore con le stesse funzioni di G Bottle.
Al via il test in Rwanda
I primi a testare il pacchetto firmato GratzUp sono gli alunni di una scuola del Rwanda e i pazienti di un ospedale, per un totale di circa mille persone, grazie a un accordo con il governo del Paese e la diocesi di Byumba nel nord est del territorio. Il progetto pilota è monitorato dall’Università Cattolica, per poi puntare a estendere il servizio in tutto il continente africano e non solo (si guarda già a Tanzania, Etiopia, Egitto e Indonesia).
Una crisi idrica globale
Nel mondo sono del resto oltre 2 miliardi le persone senza un accesso a fonti d’acqua sicura: è una emergenza globale, come confermano i dati dell’UNESCO, che causa ogni anno la morte di oltre 840mila persone costrette a bere e lavarsi con acqua contaminata.