Costruire soluzioni open banking innovative ed efficaci. È questo l’obiettivo di FlowPay, fintech che pone le sue radici nell’automazione delle Ri.Ba e che ora, grazie all’autorizzazione a operare come AISP e PISP, pone l’open banking al centro della fatturazione e dei pagamenti B2B.
«Ci definiamo open banking solution design – racconta Federico Masi, CEO di FlowPay. Offriamo servizi AIS e PIS in modalità “as a Service”, che permettono ai partner di costruire servizi come la valutazione dello scoring dei clienti, del rischio di default e l’analisi del cashflow di clienti prospect, e soprattutto di gestire i pagamenti, gli incassi e le attività di riconciliazione, favorendo una facile integrazione delle piattaforme online».
Tecnologia proprietaria e assistenza personalizzata
La fintech ha già costruito, inoltre, una fitta rete di partner: da Agos a Credimi, passando per Mastercard, fino a Change Capital e PMIagile. E per il 2023 sono in arrivo nuovi accordi in ambito bancario e nel mondo collection.
Il punto di forza, d’altronde, è la tecnologia proprietaria e le licenze da istituto di pagamento, sulla quale si innestano i piloti definiti insieme ai partner.
«Tutti i piloti riescono ad andare live rapidamente e ci permettono di evidenziare fin da subito i vantaggi dell’open banking – assicura Masi. Inoltre, accompagniamo i nostri partner in ogni passaggio del progetto, dalla definizione dei KPI da migliorare alla valutazione dei rischi operativi, fino a offrire un servizio di consulenza sul contesto normativo e sugli obiettivi di business. Tutto senza congestionare l’IT: i grandi player apprezzano infatti la possibilità d’implementare le soluzioni senza toccare la parte di information technology».
Il BNPL per il mondo aziendale
Nel mondo degli incassi e dei pagamenti, questa estate è stato lanciato il servizio di Buy Now Pay Later B2B Pausepay, realizzato da CashInvoice (che ha acquisito una partecipazione di FlowPay alla fine del 2021, NdR) e Allianz Trade. Qui FlowPay offre la tecnologia abilitante e gestisce il servizio di pagamento.
La soluzione si basa su un processo di Know Your Customer integrato per valutare in tempo reale la capacità di rimborso dell’azienda che sta effettuando un acquisto su un portale di e-commerce: con una piccola fee, il venditore incassa in modo istantaneo l’importo, che è anche assicurato da Allianz Trade, mentre l’acquirente paga a 90 giorni, senza costi aggiuntivi.
«Inoltre – continua Masi –, grazie allo schema Request to Pay possiamo gestire gli incassi B2B e B2C generando link d’incasso e tenendo traccia dell’intero pagamento, anche sulle piattaforme di e-commerce, abilitando pagamenti istantanei, ricorrenti o bonifici ordinari».
Nuovi accordi in arrivo: da PagoPA al tracciamento dei pagamenti in ambito collection
Per l’anno prossimo, tutti gli sforzi della fintech proseguiranno nell’ambito degli incassi e dei pagamenti. Lo dimostrano i vari annunci, a partire dalla soluzione presentata al Salone dei Pagamenti 2022, che sfrutta l’open banking per effettuare donazioni al WWF, inquadrando un QR Code da smartphone ed eseguendo una semplice procedura di sicurezza della banca, chiamata SCA (Strong Customer Authentication).
«L’anno prossimo lanceremo anche la nostra soluzione PagoPA, avremo il primato di aver portato l’open banking alla pubblica amministrazione – annuncia Masi – e ci rafforzeremo nel business degli incassi e dei pagamenti andando a innovare il mondo della collection con la missione di ridurre i costi interni, quelli di acquiring oltre che i rischi operativi, grazie al tracciamento digitale delle transazioni. Nel frattempo abbiamo esteso le funzionalità di pagamento potenziando l’open banking con i pagamenti massivi: il cliente effettua un unico pagamento PIS dal conto aziendale e FlowPay suddivide l’importo in più pagamenti per conto del partner, utile ad esempio per gestire gli stipendi dei dipendenti».
La digitalizzazione anche per i pagamenti condizionati
Il 2023 si preannuncia ricco di novità. L’azienda sta infatti lavorando anche su una modalità di pagamento condizionato, da offrire in maniera integrata e naturalmente digitale.
«L’obiettivo è innovare e snellire il processo intervenendo su due elementi dei pagamenti condizionati: ovvero scavalcare la necessità di ricorrere a un garante tra le parti e limitare l’uso di strumenti di pagamento come gli assegni – conclude Masi. FlowPay può infatti orchestrare l’intero flusso di pagamento una volta ottenuto il consenso da entrambe le parti. I contesti applicativi sono infiniti e stiamo già lavorando con alcuni soggetti».
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.