Treezor. La finanza integrata è appena agli inizi

Treezor finanza integrata
André Gardella, Presidente Esecutivo di Treezor

La finanza integrata è uno dei trend più importanti degli ultimi anni per banche e fintech. Ma questo termine, come altri, viene spesso usato per intendere modelli diversi.

Facciamo un po’ di chiarezza con André Gardella, Presidente Esecutivo di Treezor, intervistato nel nostro podcast #define banking.

D. La vostra azienda è molto nota all’estero, ma è presente in Italia relativamente da poco. Puoi presentarci Treezor?

R. Treezor è un istituto di moneta elettronica francese, vigilato in 25 Paesi europei. È una Fintech fondata nel 2015, e che ha ottenuto licenza di Imel già nel 2016, nata per cogliere le opportunità della PSD e della PSD2.

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I due fondatori di Treezor volevano, in particolare, indagare la validità di un modello di business di “Banca as a Service”. Treezor è stata poi acquisita, nel 2019, da Société Générale, passando da 39 dipendenti a 220.

Inizialmente, Treezor era la “Fintech delle Fintech”: molte realtà innovative hanno sviluppato la loro idea imprenditoriale sotto la nostra licenza e grazie alle nostre API. Alcune realtà sono così diventate dei giganti, penso a Qonto o Lydia.

Quando le fintech diventano grandi, tendenzialmente riportano al loro interno alcune delle attività che ci avevano affidato. Nel tempo, quindi, la nostra offerta è evoluta per continuare ad accompagnare queste aziende anche quando sono diventate esse stesse un istituto di pagamento, oppure di moneta elettronica.

Proprio grazie a questa evoluzione abbiamo compreso che possiamo rispondere ai nuovi bisogni anche di imprese già consolidate, di grande dimensioni, e di settori diversi.

D. Siamo nell’ambito del Banking as a Service e della finanza integrata, espressioni molto di moda tra gli addetti ai lavori, ma di cui spesso si trovano definizioni diverse. Anche per venire incontro ai meno esperti, che cosa intendiamo con finanza integrata?

R. Hai ragione: si parla di finanza integrata con molti significati diversi, ciascuno inserisce nella propria definizione elementi anche distanti tra loro.

La finanza integrata sono soluzioni che consentono alle aziende, finanziarie o meno, di incorporare rapidamente delle funzionalità finanziarie, o di pagamento, nel loro customer journey e nella loro catena del valore.

E questo può avvenire con diversi modelli di business: B2B, B2C, B2B2C.

Dentro al concetto di finanza integrata si trovano diverse cose. I pagamenti integrati, ad esempio: funzionalità di pagamento all’interno di customer journey diversi. Pagamenti transfrontalieri, oppure con carta, che entrano in esperienze di altre industrie.

Oppure i finanziamenti integrati: nel corso del customer journey, il cliente trova la possibilità di finanziare l’acquisto che sta facendo. O, ancora, l’assicurazione integrata, gli investimenti integrati, penso al crowdfunding, e così via.

Tutto questo è finanza integrata, detta anche embedded finance all’inglese. McKinsey stima per il 2030 un mercato mondiale intorno ai 90 miliardi di dollari per questo settore, con una crescita del 40% l’anno per il prossimo quinquennio.

E le previsioni assegnano solo il 20% di questa crescita a banche e fintech, mentre l’80% proverrà da attori non finanziari che riusciranno a integrare servizi finance nella loro offerta.

D. Proprio in questi giorni sono uscite le anticipazioni della PSD3 e abbiamo visto dalla tua risposta che la finanza integrata copre moltissimi ambiti e modelli di business diversi. Ma proviamo comunque a raccontare come sta evolvendo in Europa e in Italia?

R. Siamo certamente agli inizi di una storia che promette di essere entusiasmante e significativa. Noi abbiamo un ruolo di evangelizzatori, essendo uno dei pionieri di questo mondo.

A marzo 2023 abbiamo rilasciato un white paper, anche in italiano, in cui proviamo a sintetizzare i diversi use case della finanza integrata. Non vogliamo parlare di teoria, è molto più interessante partire dai bisogni a cui possiamo dare risposta.

E in questo libro bianco si vede la varietà di possibili use case. Dalla neobank tradizionale, al silver banking, dalla green economy alla mobilità. Il modo migliore per rispondere alla tua domanda sta proprio in questa numerosità di bisogni a cui la finanza integrata potrebbe rispondere.

D. Hai citato alcuni settori di sicuro interesse. Ci sono settori oggi più promettenti di altri? E ci sono spazi anche per le aziende non corporate?

R. L’acquisizione di Treezor da parte di Société Générale ci ha portato diverse cose. La prima, ovviamente, è una certa forza finanziaria: abbiamo un azionista di peso e non abbiamo l’incubo del fundraising di fine anno per sapere se abbiamo le risorse per continuare oppure no.

C’è poi il tema della compliance, da non sottovalutare, perché il Gruppo porta competenze su come adempiere pienamente ai nostri doveri di entità regolamentata.

Ma c’è un aspetto molto rilevante per la tua domanda: Société Générale ci porta una base clienti Corporate in Francia, ma anche in Italia e nel resto d’Europa. Clienti che a volte ancora non sanno che hanno bisogno di noi. Parlo anche di realtà quotate nelle Borse nazionali.

Faccio un esempio anonimo, visto che siamo soggetti a NDA. Stiamo testando un POC con un grande nome della mobilità per la gestione dei rimborsi in caso di impossibilità di fornire il servizio di trasporto.

Oggi, il cliente deve fare una lunga fila allo sportello per ottenere un voucher e avere così un rimborso o una stanza in un hotel nelle vicinanze.

In futuro, questo rimborso potrebbe essere gestito con la creazione di una carta di pagamento virtuale contenente la somma del voucher, spendibile unicamente in un hotel nelle vicinanze. E anche un secondo voucher, spendibile in un ristorante sempre nelle vicinanze.

Spetta al cliente definire queste regole, noi ci limitiamo a mettere a disposizione le potenzialità della finanza integrata.

Un secondo esempio: la ricarica dei veicoli elettrici. Molte aziende in Europa stanno lavorando su questo tema e grazie alla finanza integrata si può inserire il pagamento in molte esperienze e su canali diversi.

 

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