Vi ricordate del “caso Gamestop”? Una manciata di anni fa, milioni di piccoli risparmiatori, che leggevano e commentavano gli stessi forum e video online, scrissero un nuovo capitolo del rapporto tra web e finanza, sfidando gli hedge fund ribassisti e mandando alle stelle la quotazione del titolo GameStop.
DumbMoney è il film che ripercorre quegli eventi, dichiarando da subito di ispirarsi a una storia vera. Senza alcuno spoiler, nei titoli di chiusura del film sono stati inseriti alcuni spezzoni video di eventi reali, quasi per dimostrarci che alcune delle scene che abbiamo appena visto sono effettivamente avvenute.
Sembra una favola, ma non lo è. “Dumb Money” è l’espressione sprezzante con cui gli squali della finanza indicano il denaro investito dai piccoli risparmiatori. Sono soldi “scemi”, se preferite “ingenui”: facili da prendere, perché non sanno bene quello che fanno. La versione italiana del film aggiunge un sottotitolo esplicativo, “Non chiamateli sprovveduti”, che perde un po’ di efficacia, ma ci sta.
La storia
Il film ci riporta subito nel mood del 2020, con immagini di mascherine e isolamento sociale. Conosciamo Roaring Kitty, username di un analista finanziario che da una piccola cittadina del New England trasmette in streaming le proprie opinioni sulle opportunità di investimento.
Un giorno condivide con il web la sua decisione: investe tutti i suoi risparmi in GameStop, catena di negozi (fisici) di videogiochi il cui titolo era bersagliato da vendite allo scoperto. Secondo lui, il titolo è sopravvalutato. “I like the stock”. Condivide con il web uno screenshot del suo portafoglio ogni giorno e, da lì, parte un effetto domino che avrà conseguenze importanti.
La vicenda è raccontata attraverso le storie di alcuni professionisti della finanza (corrispondenti a persone reali) e di piccoli risparmiatori (e qui non so quanto ci sia di fiction e quanto di realtà).
Davide vs. Golia
La scelta narrativa è decisamente polarizzante: sarà difficile non parteggiare per Davide nella sua sfida contro Golia, di fronte ai vizi e alla prepotenza dei gestori degli hedge fund e alla speranza di una vita migliore dei piccoli investitori. Spiazzante la scelta di mostrare sullo schermo, alla comparsa di un personaggio principale, il suo “valore netto” in dollari. Milioni da un lato, spiccioli o addirittura debiti dall’altro.
Ce ne è anche per il mondo fintech. Tutti i piccoli risparmiatori usano la piattaforma Robinhood, perché viene ritenuta gratuita e promette di “democratizzare la finanza”. La rappresentazione dei due fondatori della piattaforma smonta quella “retorica del digitale bello e giusto” a cui siamo sottoposti, anche in Italia, ormai da anni.
L’intera storia è permeata da un senso di incredulità per ciò che sta accadendo. Un inno alla tenuta delle proprie posizioni (“hold”, scrivono gli utenti nei commenti, spesso distorto in “hodl”, espressione divenuta un mantra nel mondo crypto), senza perdere la speranza ed evitando atteggiamenti opportunistici. Non si vende, si tiene duro finché non si vince.
Diventa così impossibile non domandarsi, soprattutto nel finale del film, se in fondo non abbia ragione Roaring Kitty, quando sostiene che i mercati finanziari sono una menzogna e che il piccolo investitore non ha speranza contro gli squali della finanza. Per poi correggersi a dire che, forse, non aveva speranza, ma d’ora in poi sarà diverso. E quando un evento unico e irripetibile come la vicenda di GameStop cambia tutto, allora è davvero una rivoluzione.
DumbMoney – Non chiamateli sprovveduti è disponibile su Prime Video. Uscito nel 2023, dura 1 ora e 44 minuti. Disponibile in italiano e in lingua originale.