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Cyberangels: la cyber security per le PMI. Grazie alla gamification

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Andrea Toponi, CEO di Cyberangels

Cyberangels è una delle startup accelerate in Vittoria hub.

Si tratta di un’esperienza molto interessante, perché Cyberangels si occupa di sicurezza informatica con un approccio nuovo, che può inserirsi in un ecosistema insurtech.

Ne abbiamo parlato con Andrea Toponi, CEO di Cyberangels, in un episodio del podcast define banking.

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AG. Come nasce Cyberangels e a che esigenza dà risposta?

AT. Dobbiamo tornare indietro di tre anni. Ero CEO della mia precedente azienda e abbiamo subito un attacco informatico: sapevo bene che cosa fosse il rischio cyber e quali problemi potesse comportare.

Eppure, nel gestire le molte attività ordinarie avevo declassato questa minaccia tra le cose non prioritarie.

A partire da questa esperienza ho pensato a una soluzione che aiutasse un imprenditore come me ad affrontare con la giusta priorità il rischio informatico.

Cyberangels nasce così, con l’obiettivo di semplificare la cyber security. La nostra soluzione si basa sulla gamification per aiutare professionisti e PMI a ridurre del 90% il rischio cyber.

Senza essere degli esperti e risparmiando dei soldi.

AG. Torniamo alla tua esperienza personale. In molti casi le piccole imprese sottovalutano il rischio informatico e si limitano al minimo, come comprare un antivirus. Che cosa manca alle PMI in ambito cyber? È un problema di competenze?

AT. Io penso ci sia un problema di offerta. Manca un’offerta che aiuti davvero la PMI a comprendere che la cyber security è qualcosa che tutti devono affrontare.

E che tutti possono affrontarla anche senza essere esperti.

Oggi le offerte disponibili sul mercato si rivolgono a persone che hanno delle competenze. E questo taglia fuori un’ampia fetta della domanda. Il risultato è che le PMI sono poco difese, nonostante l’abbondanza di soluzioni estremamente valide sul mercato.

Il 46% delle PMI europee è stato vittima di un attacco nell’ultimo anno: è un dato importante perché registra solo quelli noti, chissà quante sono quelle già colpite e che ancora non se ne sono accorte.

AG. Hai parlato di gamification della cybersecurity: che cosa significa?

AT. Partendo dalla mia esperienza personale, volevo evitare che un utente che accede alla nostra piattaforma si sentisse solo, senza sapere cosa fare.

Il nostro modello prevede un framework di riferimento solido a livello internazionale. Ma abbiamo anche identificato tre ambiti, chiamiamoli “campi di gioco”, nei quali l’azienda si deve cimentare.

Proponiamo alle imprese di fare delle attività. Per ogni compito svolto, guadagnano delle stelle, dei punti diciamo. E al raggiungimento di un determinato numero di punti si vincono dei badge che rappresentano il livello di sicurezza in accordo anche con la complessità dell’azienda.

AG. Un altro elemento distintivo di Cyberangels è la presenza fisica sul territorio. In che modo questo è utile al cliente?

AT. Ho già sottolineato che le PMI possono ridurre il rischio cyber del 90%. Questa percentuale emerge da una statistica europea secondo la quale 9 attacchi su 10 hanno successo per una superficialità umana nella configurazione dei sistemi.

Cyberangels non fornisce solo un abbonamento “all in one” per ridurre il tempo da dedicare all’attività, ma predisponiamo un piano che l’imprenditore può realizzare in autonomia, oppure in collaborazione con i nostri esperti sul territorio.

Stiamo costruendo un network molto ampio di professionisti di cyber security e lo mettiamo a disposizione delle PMI per compiere le attività previste dalla piattaforma.

AG. Cyberangels è accelerata in Vittoria hub. Che cosa avete imparato da questa esperienza e come pensate di potervi integrare in un ecosistema Insurtech?

AT. È stata un’esperienza fondamentale, io vengo da un settore diverso e quindi non conoscevo le dinamiche di questo tipo di ecosistema.

Lavorando con il team di Vittoria hub e di Vittoria Assicurazioni abbiamo capito molto, infatti nella nostra offerta abbiamo introdotto delle soluzioni per agevolare l’incontro tra mercato e intermediari.

Ad esempio, i nostri strumenti destinati agli agenti spiegano in modo comprensibile quali sono le problematiche legate a una tematica tecnica rilevata dai nostri sistemi.

E con questo strumento gli intermediari possono intavolare una discussione, basata su dati oggettivi ma non eccessivamente tecnici, con il potenziale acquirente di una polizza cyber. Un sistema dunque a supporto della rete agenziale di Vittoria Assicurazioni per renderla maggiormente competitiva nella proposizione di questa specifica tipologia di prodotti assicurativi.

Allo stesso tempo, Cyberangels può mostrare a una Compagnia che l’azienda cliente si sta attrezzando per proteggersi dal rischio cyber, completando attività e ottenendo badge, migliorando il proprio profilo di rischio.