Welfare

Satispay: dopo i buoni pasto, arrivano i fringe benefit “Buoni Acquisto”

Buoni acquisto Satispay

Dopo i buoni pasto, arrivano i Buoni Acquisto Satispay.

A un anno dall’ingresso della fintech nel mondo del welfare aziendale, Satispay estende i servizi di welfare dedicati alle aziende, PMI e Partite IVA introducendo i fringe benefit. In arrivo anche i flexible benefit, per completare nel 2025 l’offerta welfare.

I numeri dei buoni pasto Satispay

In un anno, Satispay Buoni Pasto conta su oltre 50mila lavoratori che hanno utilizzato i ticket elettronici, spendendoli in oltre 75mila esercizi commerciali e 2mila supermercati e catene, come Iperal, Iper la grande I, MD, Mercatò e TIGROS.

Dal 23 settembre 2024, i Satispay Buoni Pasto sono inoltre spendibili in tutti i punti di vendita Mercatò in Piemonte e Liguria

I buoni pasto sono a oggi usati da più di 12mila aziende, tra singole partite IVA e PMI, ma anche da grandi gruppi, come Amadori e Iren.

Inoltre, in occasione della conferenza stampa, è stata annunciata l’estensione della rete di accettazione dei buoni pasto anche nei supermercati Esselunga, già in roll out a Milano, e Carrefour.

Per la fine dell’anno, l’obiettivo è servire 100mila dipendenti in Italia.

La novità: i fringe benefit

Nel frattempo, arrivano sul mercato anche i fringe benefit: i Buoni Acquisto Satispay, dedicati alle aziende, sono già in uso presso mille lavoratori in questa fase di pre lancio.

Come i buoni pasto, questi benefit sono erogati in modo digitale e caricati direttamente sulla app Satispay, con validità di un anno.

Possono essere utilizzati, al momento, per fare acquisti in 170mila esercenti, tra fisici e online, da app e a breve anche tramite gift cards.

Gli obiettivi per l’anno in corso e gli investimenti al 2025

«Per il 2024 ci aspettiamo un fatturato annualizzato vicino ai 70 milioni di euro – commenta Alberto Dalmasso co-founder e CEO di Satispay. Di questi, circa il 10% è rappresentato dai buoni pasto: stiamo crescendo così in fretta che i prossimi obiettivi sono fissati ai prossimi 5 anni e ci aspettiamo che questo business cresca fino al 30-35%, permettendoci di posizionarci come player domestico leader nel mondo dei servizi di welfare alle aziende e alle partite IVA, andando anche ad aggiungere nuove soluzioni, come i flexible benefit. Il prossimo anno, inoltre, faremo il nostro ingresso nel mondo degli investimenti e ci stiamo già muovendo per ottenere tutte le licenze per essere un soggetto autonomo».