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Fuori dalla nicchia: la finanza etica si fa strada

Societe Generale investimento ESG

Tutt’altro che una nicchia, ma un mercato che vale il 5% del PIL europeo. Il mondo della finanza etica non è più ormai circoscritto a pochi intenditori: conta un giro d’affari da 715 miliardi in Europa ed è sulla buona strada per crescere ancora.

Il mercato ESG attrae gli investitori

Parte da numeri oltre le aspettative la prima ricerca sulla finanza etica e sostenibile in Europa, realizzata dalla Fondazione Finanza Etica e presentata a Montecitorio. Sotto la lente di ingrandimento tutte le banche e istituzioni che si distinguono dagli istituti di credito tradizionali per l’attenzione, oltre al profitto, anche ai cosiddetti criteri ESG. Tre lettere che racchiudono in realtà un mondo: il rispetto per l'ambiente, la lotta contro i cambiamenti climatici, il diritto alla casa e l’inclusione delle persone escluse dai circuiti finanziari ordinari. E che per questo attraggono sempre più investitori.

Boom per i fondi ESG e i green bond

A fare la parte del leone sono i fondi socialmente responsabili, con un business da 493 miliardi di euro nel 2016. Si tratta di azioni e obbligazioni di imprese quotate in Borsa o titoli di Stato selezionati in base una serie di criteri di sostenibilità: niente armi, gioco d'azzardo, petrolio, carbone o tabacco. Porte aperte invece per Stati e società che si distinguono in ottica green: chi investe nelle energie rinnovabili, adotta politiche nel rispetto dell’ambiente e non è coinvolto in controversie gravi. Ma anche i green bond non se la passano male. Esplosi tra il 2013 e il 2014, da allora sono sempre più gettonati, con un mercato da 178 miliardi.

Le banche etiche alla sfide delle “too big to fail”

Spingono la crescita del settore poi le banche etiche e sostenibili, con attivi da 39,8 miliardi e che a fine 2016 hanno concesso crediti per un totale di oltre 29 miliardi. Sono banche che fanno persino meglio di quelle tradizionali. In termini di reddittività, almeno, i numeri parlano chiaro: il rapporto prestiti/attivi è stato pari al 73,42% nel 2016 per le banche sostenibili, quello delle cosiddette banche sistemiche o “too big to fail” del 38,53%. In poche parole gli istituti green erogano il doppio di prestiti a parità di attivo rispetto a quelli di maggiori dimensione. E dai dati appaiono anche più solide.

Il ruolo del microcredito e degli impact bond

Non è da dimenticare inoltre il mercato dei microcrediti. Pari a 2,54 miliardi di euro, secondo la ricerca rientra anch’esso nel mondo della finanza sostenibile e nel 2016 ha soddisfatto le esigenze di circa 750mila cittadini europei. Ci sono, infine, anche i social impact bond: ancora poco diffusi, stanno comunque finanziando progetti di welfare per un totale di 273 milioni di euro.