L’Italia, terra di imprese filantrope. Al secondo posto in Europa per le donazioni da individui (7,2 miliardi), siamo quarti per le donazioni delle nostre aziende. A dirlo è l’ENROP (European Research Network on Philanthropy).

Tra i primi in Europa, indietro nel mondo
Nel 2017 le imprese italiane hanno donato infatti oltre 1 miliardo di euro, tanto da conquistarsi un posto nella Top 5 europea, dopo Germania (11,2 miliardi), Francia (2,8 miliardi), UK (2,7 miliardi) e Paesi Bassi (1,4 miliardi). A livello mondiale restiamo ancora indietro: l’ultimo World Giving Index ci colloca sul 84esimo gradino della classifica, anche se siamo 54esimi per la cosiddetta “propensione al dono”.
Il ruolo delle fondazioni di impresa
Un dato, quest’ultimo, che mostra l’impegno italiano nella filantropia strategica. Non cioè semplici donazioni a sostegno di singoli progetti, ma interventi strutturali di lungo termine. Qui protagoniste sono le fondazioni di impresa (o corporate). Che, pur essendo appena 150 su un totale di 6.451 fondazioni, donano ogni anno circa 200 milioni. I dati del 2016 lo confermano: in Italia le fondazioni corporate hanno gestito il 37% dei progetti filantropici. Soprattutto in ambito salute (26%) e istruzione (16%).
Manca ancora un mercato unico europeo
L’Europa complessivamente fa la sua parte, muovendo circa 60 miliardi di euro l’anno con oltre 140mila realtà tra donatori e fondazioni. Pesa però ancora l’assenza di un mercato unico, senza confini, per i capitali filantropici. Il Transnational Giving Europe (TGE) è stato un passo avanti. Parliamo infatti di un ente che collabora con le organizzazioni no-profit di ben 20 Paesi, consentendo a donatori privati e corporate di sostenere finanziariamente altre realtà in tutti gli Stati membri. Tra il 2007 e il 2017 le donazioni nel network sono cresciute infatti di oltre il 500%: 10,5 milioni di euro a fine 2017, verso un 2018 in chiusura con 15 milioni.