Export. Cina: pagamenti in ritardo per l’80% delle imprese

Ritardi pagamento CinaIl 79,8% delle imprese in Cina ha registrato ritardi di pagamento nel corso del 2014, secondo i dati appena diffusi da Coface, che prevede un aumento dei prestiti in sofferenza nel mercato cinese per il 2015, in concomitanza con l’annunciato rallentamento della crescita del PIL cinese, prevista al 7% a fine anno.

La nuova normalità dell’economia cinese

Un incremento del PIL comunque ben superiore a quello delle economie mature, ma che rientra nella nuova normalità dell’economia cinese, caratterizzata tra l’altro da una maggiore attenzione alle tematiche ambientali. Alcune caratteristiche strutturali delle imprese, caratterizzate da forte indebitamento, elevati costi di finanziamento e scarsa redditività (a causa della sovraccapacità) non lasciano prevedere un miglioramento dei dati relativi ai mancati di pagamento, almeno nel breve termine.

Come crescono i ritardi di pagamento

I ritardi di pagamento, in Cina, restano su livelli elevati da almeno tre anni: nel 2014 il 56,7% delle imprese ha registrato un aumento nel numero dei ritardi. Il 19,6% ha segnalato un ritardo medio superiore a 90 giorni: i dati di Coface sono in linea con quelli relativi agli NPL e diffusi dalla China Banking Regulatory Commission, che parla di un ratio di crediti in sofferenza pari all’1,25% a fine 2014. Il rischio legato ai mancati pagamenti è quindi assolutamente da non sottovalutare.

I settori più rischiosi in Cina

Il 61,7% delle aziende cinesi intervistate, d’altronde, è convinta che la crescita del PIL nazionale continuerà a rallentare anche nel 2015. Tra i settori più preoccupanti quello dei metalli, la chimica, l’edilizia e il sistema carta-legno. 

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