Un ETF per accedere alla rivoluzione energetica americana

pipelineETF Securities ha quotato su borsa italiana un ETF smart beta che trae valore dalla distribuzione dello shale gas e del petrolio. Si tratta dell’ETFS US Energy Infrastructure MLP GO UCITS ETF: nessuna correlazione al prezzo del petrolio o del natural gas, ma focus solo sulle MLP sulle infrastrutture che, per il 2035, riceveranno finanziamenti per 250 miliardi di dollari.

Infatti, la scoperta dello shale gas, proveniente da fonti scisto bituminose, sembra preannunciare gli albori di una rivoluzione energetica americana: poco costoso da estrarre (70 dollari al barile grazie a trivellazioni idrauliche orizzontali) e non soggetto a rischi geopolitici, lo shale gas potrebbe rendere gli Stati Uniti energeticamente indipendenti entro il 2030 e permettergli, inoltre, di scalare la classifica divenendo primo produttore di petrolio nel mondo per il 2020.

Inoltre, le stime parlano di 51.500 chilometri di condotti che verranno aggiunti alla rete di gas naturale e petrolio liquido proprio entro il 2035, seguendo l’aumento della produzione da fonti scistose. Per sostenere questa crescita è previsto un totale di 250 miliardi di dollari speso per potenziare l’infrastruttura energetica midstream.

Ed è proprio sulle società che creano questi oleo-gasdotti che il nuovo ETF investe, traendo profitti dai pedaggi che le aziende ricevono per il trasporto delle risorse energetiche nel midstream e dal loro rendimento azionario.

«L’infrastruttura energetica degli Stati Uniti è un’area di crescita molto grande e con le esposizioni quotate europee ancora limitate nel settore, crediamo che il nostro ETF MLP offra nuove opportunità per chi dovesse essere interessato ad avere accesso a rendimenti generati da tali infrastrutture – commenta Massimo Siano, Head of Southern Europe di ETF Securities. Offriamo il primo ETF MLP quotato in Europa con esposizione pura alle MLP sulle infrastrutture. Crediamo che la crescita del settore, il trattamento fiscale favorevole degli strumenti sottostanti e i prezzi competitivi possano interessare agli investitori europei così come è successo per quelli americani».

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