Non è mai troppo presto per pensare alla pensione integrativa. Tutti conosciamo le difficoltà del sistema previdenziale pubblico, che nei prossimi anni erogherà pensioni più basse e inadeguate rispetto a un tempo.
Per questo, è fondamentale considerare già da giovani le alternative presenti sul mercato e pianificare in anticipo per scongiurare il rischio di non avere risorse sufficienti quando saremo anziani.
Uno dei principali ostacoli, per i giovani, è lo scarso reddito: ci sono, però, delle soluzioni digitali (e non solo) che permettono di iniziare a risparmiare per la pensione anche con piccole somme.
I migliori servizi online per la tua pensione
Ti presentiamo subito alcuni servizi digitali con cui puoi iniziare a lavorare sulla tua pensione integrativa: se ti interessa approfondire l'argomento, continua a leggere tutto l'articolo.
Propensione.it è un servizio digitale completo per capire quanto prenderai di pensione e pianificare il tuo futuro previdenziale, scegliendo tra una serie di fondi pensione e prodotti assicurativi. Anche in questo caso, potrai parlare con un consulente se hai bisogno di chiarimenti e di assistenza, anche sul tema dei benefici fiscali.
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Moneyfarm è un servizio completamente digitale che consente di attivare sia Piani di Accumulo, sia PIP (Piani Individuali Previdenziali, un fondo pensione in pratica) beneficiando in questo secondo caso di vantaggi fiscali (che approfondiamo nel resto dell'articolo). Offre anche la possibilità di parlare con un consulente.
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Anche Bitpanda permette di creare dei PAC, detti Piani di Risparmio, per accumulare denaro nel tempo e pensare alla tua pensione in modalità "fai da te". Al momento non offre fondi pensione e, quindi, non sono previsti benefici fiscali. Puoi investire su un mix di ETF, azioni, obbligazioni, materie prime e persino criptovalute.
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Fondo Pensione o PAC?
Ciascuno strumento ha vantaggi e svantaggi. Con i PAC non hai i benefici fiscali e hai un maggiore grado di autonomia nello scegliere dove investire i tuoi soldi. I tuoi risparmi saranno sempre disponibili e questo sarà una bella tentazione, specie nei momenti di emergenza o di crisi personale.
I fondi pensione offrono vantaggi fiscali e una gestione professionale degli investimenti, ma con minori possibilità di accesso ai fondi prima della pensione: in alcuni casi potrai comunque fare domanda per averne una parte. Quando andrai in pensione, poi, non riceverai subito tutto il tuo denaro ma un assegno mensile, calcolato sulla tua aspettativa di vita residua.
Il fai da te: i Piani di Accumulo
Esistono diverse strategie per accumulare il capitale necessario per la pensione. Una delle più comuni è il Piano di Accumulo Capitale (PAC), che permette di investire una somma fissa di denaro a intervalli regolari. Questo metodo aiuta a costruire un capitale nel tempo in modo costante e automatizzato.
In pratica, ogni mese una somma, da te decisa, viene prelevata in automatico dal tuo conto corrente e spostata in uno o più strumenti di investimento. Questo approccio è vantaggioso per chi desidera evitare la volatilità dei mercati e accumulare risparmi in modo disciplinato: anziché investire una grossa cifra in un solo momento, esponendosi al rischio che i mercati scendano, è possibile investire piccole cifre in momenti diversi, cogliendo sia i punti "alti" sia quelli "bassi" del mercato.
È fondamentale diversificare i propri investimenti per ridurre il rischio. Ad esempio, attivando Piani di Accumulo diversi e investendo in vari strumenti finanziari, come fondi comuni, ETF o azioni, si può ottenere una maggiore protezione contro le fluttuazioni del mercato.
È sempre una buona idea rivedere periodicamente la propria strategia di investimento per adattarsi alle mutevoli condizioni economiche.
I Fondi Pensione
Se stai pensando a un fondo pensione integrativo, devi sapere che ne esistono diversi tipi: fondi pensione aperti, chiusi e PIP (Piani Individuali Pensionistici).
I fondi pensione aperti sono accessibili a tutti, mentre quelli chiusi sono riservati a categorie specifiche di lavoratori. I PIP, invece, sono soluzioni individuali offerte da compagnie assicurative.
Prima di aderire a un fondo pensione, è cruciale valutare i costi e i rischi associati. I costi possono variare notevolmente tra i diversi fondi e includono spese di gestione, amministrative e di ingresso. È importante confrontare questi costi per capire quale fondo offre il miglior rapporto qualità-prezzo.
Inoltre, bisogna considerare il profilo di rischio: ogni fondo offre in genere più linee di investimento, con un rischio che può essere basso, medio o alto, a seconda delle strategie di investimento adottate. Tendenzialmente, si consiglia di esporsi a un rischio più alto in giovane età, quando la pensione è lontana e si può beneficiare della crescita dei mercati azionari. Per poi spostarsi su profili di rischio bassi quando l'età della pensione si avvicina. Ma tutto dipende, ovviamente, dai risultati ottenuti dal fondo.
Per aderire a un fondo pensione integrativo, bisogna compilare il modulo di adesione fornito dal fondo scelto. Successivamente, si deve decidere l'importo dei contributi da versare, che può essere fisso o variabile. È possibile anche destinare il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) al fondo pensione, ottenendo ulteriori vantaggi fiscali.
Il principale vantaggio dei fondi pensione sono i benefici fiscali che offrono, come la deducibilità dei contributi e la tassazione agevolata sui rendimenti. Anche la sicurezza di avere un capitale accumulato per il futuro è un aspetto fondamentale da considerare.
Un mix: reinvestire le rendite
Un'altra strategia è quella di reinvestire in un PAC i benefici fiscali derivanti dal tuo fondo pensione. In pratica, oltre al Fondo Pensione puoi creare un Piano di Accumulo, che ti permette di accumulare ulteriormente risorse nel tempo, sfruttando l'effetto dell'interesse composto. Questo approccio potrebbe massimizzare i tuoi risparmi e dovrebbe garantirti un futuro finanziario più solido.
Vantaggi Fiscali della Pensione Integrativa
Uno dei principali vantaggi della pensione integrativa è la possibilità di dedurre i contributi versati dal reddito imponibile. Questo significa che i contributi ed i premi versati alle forme pensionistiche complementari, sia relativi a fondi negoziali sia relativi a fondi aperti, sono deducibili ai fini dell'IRPEF. In questo modo, si riduce l'importo delle tasse da pagare ogni anno.
C'è questo video di Moneyfarm che lo spiega bene:
Perché mi serve una pensione integrativa?
Il sistema pensionistico pubblico italiano presenta diverse criticità che andranno probabilmente a peggiorare nei prossimi anni. Una delle cause è l'invecchiamento demografico: quando c'erano molti lavoratori giovani e pochi pensionati anziani, il sistema stava in piedi.
Decenni fa, si ipotizzava una proporzione di 3 lavoratori per 1 pensionato: grazie alle trattenute sullo stipendio di 3 persone, si forniva una pensione più che dignitosa a 1 lavoratore.
In Italia, però, la popolazione invecchia. E anche lo stipendio dei giovani è sempre più basso. Una riforma delle pensioni fatta alla fine del XX secolo, la Riforma Dini, ha cambiato il metodo di calcolo, introducendo il sistema contributivo: la pensione che otterrai dipende, cioè, da quanti contributi hai versato nel corso della tua vita lavorativa. Nei primi anni '10, invece, è arrivata la Riforma Fornero.
Queste modifiche legislative hanno portato a una diminuzione dei benefici previdenziali garantiti dallo Stato. Questo significa che le pensioni future saranno meno generose rispetto a quelle attuali: gli stipendi sono bassi e, quindi, è minore anche la quantità di contributi versati in giovane età.
Il Tasso di sostituzione scende
Questo abbassa il tasso di sostituzione, cioè la percentuale del tuo ultimo reddito che viene "coperta" dalla pensione a cui avrai diritto. In alcune simulazioni, il tasso di sostituzione sarà di circa il 60% per un dipendente che va in pensione nel 2050. E al 49% per un autonomo.
In pratica, da un giorno all'altro dovrai vivere con la metà dei soldi.
Aumento dell'Età Pensionabile
L'età pensionabile è stata progressivamente aumentata per far fronte all'invecchiamento della popolazione e alla sostenibilità del sistema. Questo comporta che i lavoratori dovranno rimanere attivi più a lungo prima di poter andare in pensione, rendendo ancora più importante pianificare una pensione integrativa.
Per queste ragioni, la sola previdenza pubblica potrebbe non essere sufficiente a sostenere i bisogni del pensionato, rendendo necessaria una pensione integrativa.
Quanto mi servirà di pensione?
Su internet, ci sono diverse formule per stimare il capitale necessario per una pensione integrativa. Calcolare il fabbisogno pensionistico è il primo passo per capire quanto capitale sarà necessario accumulare: non è una operazione facile, ovviamente. Si tratta di ipotizzare oggi quanto ci servirà tra molti anni.
Possiamo comunque fare dei calcoli di massima per capire quali spese prevediamo dopo il pensionamento, quanto possiamo aspettarci di pensione pubblica e calcolare quanto dovremo risparmiare nel corso della nostra vita lavorativa. È fondamentale considerare anche l'inflazione e le eventuali spese impreviste, in modo da avere un quadro chiaro e realistico delle nostre esigenze future.
Calcolo del Fabbisogno Pensionistico
Le spese da considerare devono includere:
Spese per la casa: possiedi una abitazione di famiglia o vivrai in affitto? Conti di restare a vivere dove sei ora o di spostarti in un'altra località, dove i costi di case e vita sono diversi?
Spese mediche: purtroppo, per le persone anziane questa voce di spesa è molto significativa. Dovresti anche tenere presente la possibilità di avere bisogno di assistenza o di una badante (leggi anche il nostro articolo sulle Polizze Long Term Care)
Spese per il tempo libero: che gusto c'è ad andare in pensione, se non ti godi la vita? Qualche viaggetto, le letture, un corso di dipinto o di ballo, un hobby che hai trascurato tutta la vita, oppure un animale domestico sono esempi di spese per il tempo libero.
Altre spese quotidiane: alimentazione, mezzi pubblici, utenze, riscaldamento, tutto ciò che riguarda la tua vita.
Una volta stimate queste spese, si sottraggono le entrate previste dalla pensione pubblica per ottenere il Gap Previdenziale, ovvero l'ammontare di capitale che non viene coperto dalla previdenza pubblica.
Ricordati l'inflazione
L'inflazione è un fattore chiave da considerare quando si pianifica la pensione. Con il passare del tempo, il potere d'acquisto del denaro diminuisce, il che significa che sarà necessario accumulare più capitale per mantenere lo stesso tenore di vita. È quindi importante includere un tasso di inflazione nel calcolo del fabbisogno pensionistico.