Fondare una neobanca

Licenza bancaria o licenza e-money? Ecco le differenze

licenza e-money Italia

Meglio una licenza bancaria completa oppure una licenza e-money per aprire una neobanca?

In questo articolo trovi le differenze tra una licenza bancaria e una licenza di moneta elettronica e come ottenerla.

Solarisbank, piattaforma europea di Banking-as-a-Service mostra le differenze chiave tra una licenza bancaria completa e una licenza e-money e le ragioni per cui un’azienda che vuole lavorare nel mondo delle banche e dell’open banking deve scegliere una o l’altra.

Cos'è una licenza bancaria completa?

Una licenza bancaria completa certifica la compliance dei criteri legali per operare come una banca. Avere questa licenza significa:

  • Offrire servizi di pagamento
  • Gestire i depositi dei clienti (anche guadagnando interessi su di essi o potendo andare in scoperto)
  • Offrire conti fruttiferi
  • Emettere carte di credito e prodotti di prestito
  • Offrire altri prodotti di servizi finanziari come la bancassicurazione e la gestione patrimoniale
  • Usare il termine “bancanel nome e nei materiali per il marketing
  • Dare ai clienti la tranquillità di sapere che i loro depositi sono protetti da uno schema di protezione dei depositi (fino a 100mila euro per depositante).

Oltre alla licenza bancaria completa, è possibile richiedere anche una licenza per singole attività regolamentate.

Dove fare domanda per una licenza bancaria?

Per ottenere una licenza bancaria completa è necessario fare domanda al regolatore dei servizi finanziari nel Paese in cui si vuole operare e dimostrare che i criteri vengano soddisfatti.

Detto questo, nell'Eurozona è la Banca Centrale Europea che alla fine decide se approvare una domanda.

In pratica, il regolatore nazionale dei servizi finanziari riceve le domande di licenza e prende decisioni preliminari.

Passaporto europeo

La BCE rivede poi le decisioni e le conferma, applica condizioni aggiuntive o le respinge.

Poiché le leggi bancarie di ogni paese dell'UE devono rispettare degli standard minimi, le licenze bancarie dell'UE godono dei cosiddetti diritti di passporting.

Quindi, avere una licenza in un Paese dell'Unione Europea permette di offrire i servizi in altri Paesi UE e nel SEE.

Naturalmente, tutti i requisiti specifici delle rispettive autorità di vigilanza nazionali devono essere soddisfatti per ricevere il permesso di “passporting transfrontaliero”.

Come si ottiene una licenza bancaria completa?

Per prima cosa, deve essere soddisfatto un requisito di capitale minimo.

Si tratta di una quantità di denaro aggiuntiva, oltre ai depositi dei clienti.

Le regole dell'UE fissano il requisito minimo di capitale a 5 milioni di euro.

La parola chiave è “minimo”. Se il regolatore ha delle perplessità, per esempio, sul modello di business che può essere rischioso, può chiedere all’azienda una somma maggiore.

È utile pensare al requisito di capitale minimo come a un fondo per i momenti di difficoltà. Se un’azienda prende un rischio e perde parte del denaro dei clienti, per esempio, può compensare le perdite attingendo a questa riserva.

Le banche devono anche contribuire a uno schema di protezione dei depositanti. Per legge, se una banca fallisce i clienti hanno diritto a riavere i loro soldi, fino a un massimo di 100mila euro per cliente.

La documentazione necessaria

Oltre ai requisiti minimi di capitale, qual è la documentazione necessaria per richiedere la licenza bancaria?

  • Un business plan che spieghi come la banca intende gestire il denaro dei clienti e la strategia aziendale per diventare e rimanere redditizi
  • Un resoconto della struttura organizzativa, cioè come intende gestire e far funzionare la banca e rispettare la legge su base continuativa
  • Una lista di potenziali conflitti di interesse.
I regolatori conducono anche una serie di indagini complete, oltre a controlli approfonditi per assicurarsi che le persone chiave che possiedono e gestiscono la banca siano “idonee e corrette”.
Chiunque sia in carica o abbia voce in capitolo negli affari della banca devono essere degni di fiducia e avere la giusta conoscenza ed esperienza, in modo che il denaro sia al sicuro.

Cos'è una licenza di moneta elettronica e come ottenerla?

Una licenza di moneta elettronica (e-money) permette di offrire servizi di pagamento e altri prodotti di servizi finanziari, ma non di operare come una banca o di usare il termine “banca” nel nome o nei materiali per il marketing.

In generale, gli Istituti di Moneta Elettronica possono:

  • Accettare i fondi dei clienti e cambiarli in moneta elettronica, ma senza gestirli. I clienti possono usare i conti e-money come portafogli digitali, ma non possono guadagnare interessi su di essi o andare in scoperto
  • Offrire carte di debito, trasferimenti da conto a conto, ordini permanenti e addebiti diretti, ma non prestiti come prodotto indipendente
  • Offrire alcuni prodotti di servizi finanziari digitali, come il cambio di valuta estera.

Come le licenze bancarie complete, quelle per la moneta elettronica emesse nei paesi dell'UE hanno diritti di passporting, il che significa che le imprese possono offrire i servizi nel resto dell'UE e dello SEE.

Detto questo, sono le autorità nazionali di regolamentazione dei servizi finanziari che approvano le domande.

La BCE non è coinvolta in questo caso. Il processo di richiesta di licenza è anche più breve e meno complesso.

Quali requisiti per richiedere la licenza e-money?

Le persone chiave devono provare di essere “adatte e corrette”, e l’azienda deve dimostrare di avere le giuste tecnologie, partnership e controlli di gestione del rischio.

Il requisito di capitale minimo invece è molto più basso: 350mila euro.

Inoltre, dato che non si possono correre rischi con i soldi dei clienti non c'è bisogno di aderire a uno schema di compensazione dei depositanti.

Le due licenze a confronto: quali sono i pro e i contro?

La più grande differenza tra le banche e gli istituti di moneta elettronica è che le prime possono fare quattro cose che gli istituti e-money non possono fare:

  1. Gestire il denaro dei clienti, incluso investirlo o usarlo per emettere prestiti ad altri clienti con un profitto
  2. Offrire conti fruttiferi
  3. Offrire prodotti di prestito autonomi come mutui o prestiti personali
  4. Possedere altre licenze. Oltre all'attività bancaria, le banche possono anche ottenere licenze speciali – una licenza per istituti di pagamento, o una licenza per il commercio di titoli, per esempio – che permettono loro di offrire una gamma più ampia di prodotti e creare ulteriori flussi di reddito.

Ovviamente, poiché le banche possono correre dei rischi con il denaro dei clienti, devono seguire dei requisiti normativi molto severi e sono sottoposte a un maggior controllo rispetto agli istituti di e-money.

Il che significa che c'è meno flessibilità nelle operazioni.

Al contrario, gli istituti di moneta elettronica devono tenere il denaro dei clienti al sicuro in un conto separato presso una banca autorizzata.

Non possono toccare il denaro dei clienti o correre alcun rischio con esso.

Inutile dire che questo significa che l’istituto di moneta elettronica è dipendente da fornitori terzi, il che può rendere l’azienda meno agile.

Dato che non possono correre rischi con i soldi dei clienti, non c'è nemmeno l'obbligo di aderire a uno schema di compensazione dei depositanti.

Però i clienti non capiranno perché, e potrebbero essere scoraggiati dal fatto che i loro depositi non sono protetti e dal fatto di non essere una vera e propria “banca”.

Infine, la maggior parte delle licenze di moneta elettronica ha limiti sul volume delle transazioni, che frenano la scalabilità dell’azienda e la velocità di crescita.

Il lato positivo è che le licenze di moneta elettronica sono state specificamente progettate per permettere alle non-banche di competere con le banche.

Dato che esistono restrizioni su quali tipi di servizi si possono e non si possono offrire, c'è più flessibilità operativa.

E questo permette di essere più agile e di innovare più rapidamente.