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IBAN discrimination: che cosa è e perché ti riguarda

iban discrimination

È meglio un conto con un IBAN italiano o con un IBAN europeo?

Questa domanda, norme alla mano, non avrebbe ragione di esistere. Eppure, in Italia e in altri Paesi sono numerosi i casi di discriminazione dell’IBAN.

Vediamo che cosa è, perché potrebbe essere un tuo problema e che cosa puoi fare per porvi rimedio.

Che cosa è l’IBAN discrimination

Si parla di IBAN discrimination quando un’azienda nazionale, nel nostro caso italiana, si rifiuta di accettare un IBAN europeo dell’area SEPA. Ad esempio per accreditare uno stipendio o per addebitare una bolletta.

La discriminazione dell’IBAN è illegale. Perché viola l’articolo 9 del regolamento SEPA, che impedisce di trattare in modo diverso IBAN di una nazione diversa ma raggiungibile tramite il circuito SEPA.

Purtroppo, la prassi è diversa. Le aziende che discriminano un IBAN rischiano sanzioni importanti: in Italia, la AGCM ha sanzionato diverse volte società ed enti pubblici, con multe esemplari a operatori telco come Fastweb e Vodafone. 

Eppure, continuano a farlo, come testimoniano i molti racconti degli utenti su Reddit, alcuni anche recenti.

Perché le aziende discriminano gli IBAN?

Si potrebbe pensare che sia una questione legata al costo di un bonifico verso un conto con IBAN straniero, ma non è così. I bonifici SEPA hanno quasi sempre tutti lo stesso costo.

Il problema è dell’azienda. Che utilizza software per la gestione dei pagamenti vecchi di anni e non aggiornati. Che impediscono, appunto, di inserire un IBAN di un altro Paese.

C’è anche una questione di mera ignoranza da parte di chi gestisce l’Amministrazione e la Contabilità in alcune aziende, soprattutto di piccole dimensione. Non hanno la più pallida idea di che cosa sia la discriminazione dell’IBAN, né del fatto che rischiano sanzioni pesanti.

Perché la discriminazione dell’IBAN è un mio problema?

Perché limita la tua scelta nel mercato dei servizi bancari e finanziari, in cui ormai lo scenario è europeo.

Molti servizi innovativi, come le neobanche, offrono conti online in più Paesi europei, pur avendo una licenza bancaria o di istituto di pagamento in un Paese diverso da quello in cui vivono i loro clienti.

Parliamo di servizi spesso gratuiti o comunque con costi contenuti, che offrono servizi via app e web, in molti casi con funzionalità davvero innovative.

Ma se non puoi usarli per pagare le bollette o ricevere lo stipendio, avrai sempre bisogno di un’altra banca. E di spostare i tuoi fondi, magari a pagamento, da un conto all’altro.

E questo limita la tua libertà di scelta, oltre a essere illegale.

Il mio IBAN viene discriminato: che cosa posso fare?

Se una banca non ti permette di effettuare un pagamento oppure di domiciliare una bolletta, oppure se qualcuno si rifiuta di pagarti su un IBSN non nazionale, ecco qualche consiglio:

  • comunica con l’azienda. Spiegale che sta violando l’articolo 9 del Regolamento SEPA. Come abbiamo visto dai thread su Reddit, non serve quasi mai a nulla, ma prova a mandare una comunicazione scritta alla PEC aziendale, così hai la coscienza pulita e una prova scritta;
  • contatta l’AGCM, se sei in Italia, fornendo tutti i dettagli del caso. Qui ti tornerà utile la prova scritta, la copia dell’email di reclamo che hai mandato all’azienda;
  • in alcuni casi, ad esempio un fornitore di telefonia che si rifiuta di accettare il tuo IBAN, puoi procedere alla Conciliazione e cercare di ottenere un rimborso con ConciliaWeb. Ci vorrà un po’ di tempo, ma è per una giusta causa: puoi accedere al servizio tramite SPID o Carta di Identità Elettronica da questo sito;
  • segnala l’avvenuto tramite Accept my IBAN: si tratta di un’organizzazione di diverse Fintech che raccoglie i casi di IBAN discrimination in modo anonimo, per segnalare i dati relativi a questo fenomeno alla Commissione Europea e all’autorità nazionale competente, nel caso italiano è l’AGCM.