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Credito su pegno: che cosa è e come funziona

prestito su pegno

Una delle forme più antiche di finanziamento recentemente tornata in auge, il credito su pegno prevede l’erogazione immediata di un piccolo prestito da parte di istituti di credito e società finanziarie, dando in garanzia un bene. L’importo erogato si basa sul valore del bene dato in pegno.

Si tratta di una forma di finanziamento che può rivelarsi utile quando si necessita di liquidità immediata, o si ha difficoltà ad accedere ai canali ordinari di credito.

Vediamo come funziona.

Come funziona il credito su pegno

È molto semplice: il richiedente sottoscrive una polizza al portatore, e riceve la somma di denaro concordata, lasciando in garanzia beni di cui non perde la proprietà, e di cui potrà rientrare in possesso restituendo il prestito comprensivo degli interessi convenuti e delle eventuali spese sostenute dall’ente.

L’erogazione del prestito avviene istantaneamente e senza necessità di alcuna indagine patrimoniale sul cliente. La garanzia consiste semplicemente nella consegna del bene in questione.

Questo fa del credito su pegno una soluzione interessante per chi, come accennato, necessita urgentemente di un prestito di importo non elevato, e soprattutto per i cosiddetti cattivi pagatori che difficilmente riuscirebbero ad accedere al credito per altra via, magari perché protestati.

Tuttavia, è doveroso segnalare che i tassi di interesse praticati per il credito su pegno tendono a essere piuttosto elevati, ma molto dipende dall'operatore a cui ci si rivolge.

Quali oggetti si possono dare in pegno

Il credito su pegno è un prestito ottenuto in cambio di una garanzia costituita dalla consegna alla banca o alla società finanziaria di beni mobili. 

In genere sono accettati in pegno articoli di pregio, come:

  • gioielli;
  • pietre preziose;
  • diamanti;
  • perle;
  • oggetti d’oro, d’argento o platino;
  • monete preziose;
  • opere d’arte;
  • quadri;
  • orologi di marca;
  • mobili antichi.

Alcuni istituti di credito accettano anche pellicce, tappeti, televisori, device elettronici e autovetture. In linea di massima, è possibile dare in pegno oggetti d’uso comune facilmente vendibili e merci che abbiano un valore commerciale.

Come si stabilisce il valore

Il valore dell'oggetto dato in pegno viene stimato da un perito incaricato dalla banca. È proprio in base al valore del bene impegnato che viene stabilità l’entità del credito che verrà accordato al cliente.

Per gli oggetti preziosi, il prestito che si può ottenere in cambio del pegno non può superare i 4/5 del valore di stima degli stessi. Per ogni altro bene concesso in pegno, invece, è possibile ottenere in cambio un prestito non superiore ai 2/3 del valore attribuito dal perito.

In questo modo, la banca o la società finanziaria non perderanno nulla anche in caso di mancato riscatto del proprietario, poiché il bene verrebbe messo all’asta.

Quanto dura il pegno

La durata prevista per legge va da un minimo di tre mesi a un massimo di un anno. In genere la durata è di sei mesi, e può essere rinnovata più volte a seconda del regolamento della banca.

Come riscattare un pegno

Allo scadere della polizza, il cliente può rientrare in possesso del bene dato in pegno, restituendo la somma ricevuta in prestito con gli interessi, e ottenendo la riconsegna immediata dell’oggetto.

Se, invece, il proprietario non vuole o non può riscattare il bene alla scadenza della polizza, la banca può mettere l'oggetto all'asta, una volta decorsi trenta giorni dalla data di scadenza della polizza. Qualora il bene venisse venduto a un prezzo superiore alla somma dovuta all’istituto, la differenza verrebbe corrisposta all'ex proprietario.