Si stanno rapidamente diffondendo le piattaforme di sviluppo low code e no code, e si stima che entro il 2024 oltre il 60% delle applicazioni web e mobile saranno programmate con sistemi di questo tipo.
Di cosa si tratta a lato pratico? Proprio di quello che questi termini inglesi lasciano intendere. Scopriamone di più.
Che cosa sono le piattaforme di sviluppo low code e no code
Le piattaforme di sviluppo no code sono strumenti per sviluppare applicazioni web e mobile senza dovere scrivere una sola riga di codice. Il low code, invece, richiede una scrittura minima di codice, e prevede l’intervento di sviluppatori, system integrator ed enterprise architect. In genere si ricorre all’uso di piattaforme low code per velocizzare lo sviluppo di strumenti specifici.
Si potrebbe essere indotti a pensare che in un’app sviluppata in no code non vi sia codice, ma in realtà ce n’è eccome. La differenza risiede nel fatto che il codice sia stato scritto dalla piattaforma medesima e non da uno sviluppatore. Le piattaforme di sviluppo low code e no code consentono di alleggerire la mole di lavoro di programmatori e sviluppatori, automatizzando l'implementazione di processi che nel tempo si sono standardizzati.
Benefici e svantaggi
Con le piattaforme no code e low code, gli utenti possono realizzare web app, app mobile e siti web più o meno complessi, anche senza avere particolari competenze tecniche e senza dover necessariamente conoscere i linguaggi di programmazione. Questo è indubbiamente un grande vantaggio.
Tuttavia, con le piattaforme no code e low code è possibile fare solo ciò per cui sono state realizzate, non trattandosi di linguaggi di programmazione universali. Inoltre, le prestazioni di un’app realizzata in questo modo sono oggettivamente piuttosto mediocri. Le piattaforme per la creazione dei siti web, come WordPress e Wix, ne sono un esempio. Anche Roblox, The Sandbox e Decentraland sono perlopiù realizzate con sistemi di codifica semplificata o nulla.
