Cosa è un account takeover e come puoi difenderti

Cosa è un account takeover e come difendersi

L'account takeover, spesso abbreviato in ATO, si verifica quando una persona non autorizzata ottiene l'accesso a un account online che non le appartiene. Immagina che qualcuno riesca a entrare nella tua casella di posta elettronica o nel tuo profilo sui social media senza il tuo permesso.

Questo non è un semplice accesso non autorizzato; l'attaccante prende effettivamente il controllo dell'account, spesso cambiando le password per impedire al legittimo proprietario di accedervi. L'obiettivo principale di chi compie un account takeover è quasi sempre di natura illecita, puntando a trarre un profitto economico o a causare danni.

Le credenziali necessarie per questo tipo di attacco vengono spesso ottenute tramite varie truffe, furti di dati o acquistate sul dark web. Sono disponibili letteralmente decine di miliardi di credenziali che vengono regolarmente messe in vendita e utilizzate per tentare accessi non autorizzati.

Account takeover vs. identity theft

È facile confondere l'account takeover con il furto d'identità, ma c'è una differenza sottile ma importante. Entrambi implicano il furto di informazioni per scopi illegali. Tuttavia, chi effettua un account takeover si concentra principalmente sull'ottenere un guadagno finanziario o sull'utilizzare l'account per ulteriori attività dannose. Il furto d'identità, invece, va oltre: l'attaccante non solo ruba informazioni, ma può arrivare a impersonare la vittima sia online che offline, magari pubblicando contenuti falsi a suo nome o avviando campagne diffamatorie. Sebbene l'account takeover possa essere una tappa verso il furto d'identità, il suo scopo immediato è spesso più circoscritto all'uso dell'account stesso.

Le conseguenze del furto di account

Le ripercussioni di un account takeover possono essere piuttosto serie e vanno ben oltre il semplice fastidio. A seconda del tipo di account compromesso e delle informazioni contenute al suo interno, le conseguenze possono includere perdite economiche dirette, furto di dati sensibili che possono poi essere rivenduti, danni alla reputazione sia personale che aziendale, e persino implicazioni legali. Per un'azienda, la compromissione di un singolo account può aprire le porte a attacchi più ampi all'intera rete, esponendo dati critici e minando la fiducia dei clienti. In sostanza, un account compromesso può diventare un punto di ingresso per attacchi ben più gravi.

Le cause dell'account takeover

Capire come gli hacker riescono a mettere le mani sui nostri account è il primo passo per difendersi. I criminali fanno uso di tecniche ben note, a volte sfruttando un po' di distrazione o poca attenzione da parte nostra. Vediamo quali sono i metodi più comuni che portano a un account takeover.

Tecniche di phishing e social engineering

Queste sono forse le armi più usate. Il phishing è un po' come un pescatore che lancia un'esca: ti inviano un'email, un messaggio o ti fanno una telefonata che sembra provenire da una fonte attendibile, tipo la tua banca, un servizio che usi spesso o persino un collega. L'obiettivo è farti cliccare su un link sospetto o scaricare un allegato che, in realtà, contiene un malware o ti porta su una pagina falsa dove inserire le tue credenziali.

Il social engineering, invece, è l'arte di manipolare le persone per ottenere informazioni riservate. Gli hacker sono bravi a creare storie convincenti, a farti sentire sotto pressione o a farti credere di dover agire subito, spingendoti a rivelare dati che non dovresti. La fretta e la poca attenzione sono i migliori alleati dell'attaccante.

Credential stuffing e attacchi di forza bruta

Qui entriamo nel campo delle tecniche più automatizzate. Il credential stuffing sfrutta una debolezza molto diffusa: riutilizzare la stessa password su più siti.

Se un hacker ruba un database di credenziali da un sito (magari uno meno sicuro), prova a usare quelle stesse combinazioni di username e password su tanti altri servizi popolari. È un po' come provare a scassinare diverse porte con la stessa chiave rubata.

Gli attacchi di forza bruta, invece, sono più diretti: usano programmi che provano migliaia, se non milioni, di combinazioni di password e username fino a trovare quella giusta. Richiedono tempo e risorse, ma se l'account è importante, il criminale è paziente.

Vulnerabilità delle applicazioni e dei protocolli

A volte, il problema non è tanto l'utente, quanto il sistema stesso. Le applicazioni che usiamo, i siti web, i software, possono avere delle falle di sicurezza, dei bug che gli hacker possono sfruttare per entrare senza bisogno di conoscere la tua password.

Anche i protocolli di comunicazione, cioè le regole con cui i dati viaggiano su internet, se non sono ben implementati o sono obsoleti, possono permettere a un malintenzionato di intercettare le informazioni, incluse le credenziali, mentre vengono trasmesse. È come se una porta fosse lasciata socchiusa o avesse una serratura difettosa.

Come gli hacker ottengono l'accesso

Sfruttare le credenziali rubate

Gli hacker spesso non partono da zero. Una delle vie più battute per accedere ai tuoi account è usare informazioni che sono già state compromesse altrove. Pensa a quando una grossa azienda subisce una violazione dei dati: nomi utente e password finiscono online.

Se hai usato la stessa combinazione per più servizi, un hacker può semplicemente provare quelle credenziali rubate sui tuoi altri account. È un po' come usare la stessa chiave per aprire la porta di casa, la macchina e l'ufficio: se qualcuno ruba quella chiave, ha accesso a tutto.

A volte, queste credenziali vengono raccolte tramite attacchi mirati, come il credential stuffing, dove vengono testate automaticamente enormi liste di username e password trapelate su vari siti.

Attacchi man-in-the-middle

Immagina di inviare una lettera importante a un amico, ma qualcuno intercetta la lettera, la legge, magari la modifica, e poi la rispedisce al tuo amico senza che nessuno dei due se ne accorga.

Questo è un attacco Man-in-the-Middle (MitM). L'hacker si inserisce tra te e il servizio che stai usando (un sito web, un'app) e intercetta la comunicazione. Se la connessione non è protetta a dovere, ad esempio su una rete Wi-Fi pubblica non sicura, l'hacker può vedere tutto quello che scambi, incluse le tue credenziali quando le inserisci. È un modo subdolo per rubare informazioni senza che tu te ne accorga subito, perché la comunicazione sembra proseguire normalmente.

Compromissione tramite malware

Un altro modo in cui gli hacker possono mettere le mani sulle tue informazioni è attraverso il malware, ovvero software dannosi. Ad esempio, un keylogger: è un tipo di malware che registra tutto quello che digiti sulla tastiera. Quando inserisci username e password, il keylogger li memorizza e li invia all'hacker. Altri tipi di malware, come i trojan, possono essere progettati per cercare e rubare attivamente dati sensibili salvati sul tuo dispositivo o per darti accesso remoto al tuo computer. Spesso, il malware entra nel tuo sistema perché hai scaricato un file infetto, cliccato su un link sospetto o aperto un allegato email dannoso, magari senza rendertene conto.

Prevenire l'account takeover

Prevenire l'account takeover significa mettere in atto una serie di misure che rendano la vita difficile a chi cerca di rubare le tue credenziali. Non si tratta solo di scegliere una password complicata, anche se quella è una parte importante. Pensa a come gestisci le tue informazioni online: ogni piccola disattenzione può diventare una porta aperta per chi vuole approfittarsene.

L'importanza di password robuste

Usare "password123" o il nome del tuo cane non va bene. Una password forte è quella che non si indovina facilmente. Dovrebbe essere lunga, con un mix di lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli. E per favore, non usare la stessa password per ogni sito. Se un sito viene violato, e succede più spesso di quanto pensiamo, tutte le tue altre password diventano vulnerabili.

Cambiare regolarmente le password e usare combinazioni uniche per ogni servizio è una delle difese più semplici ma efficaci. Pensa a un lucchetto: uno semplice si apre con un grimaldello, uno più complesso richiede tempo e strumenti specifici. Lo stesso vale per le tue password.

Online ci sono miliardi di credenziali rubate nel corso degli anni. Molto probabilmente, almeno una volta una tua combinazione indirizzo email - password è finita nel Dark Web. Non importa per quale sito tu l'abbia usata: quella password la devi abbandonare per sempre. Perché sarà costantemente utilizzata per provare a entrare in moltissimi servizi online.

Implementare l'autenticazione a più fattori

L'autenticazione a più fattori, o MFA, è una soluzione essenziale, non a caso sempre più spesso utilizzata dai principali servizi online. Anche se qualcuno riuscisse a rubare la tua password, avrebbe bisogno di qualcos'altro per accedere al tuo account.

Questo "qualcos'altro" può essere un codice inviato al tuo telefono, un'impronta digitale, o un'app specifica. Molti servizi online la offrono, e attivarla è un passo avanti enorme nella sicurezza. Non è una scocciatura, è una protezione in più che vale la pena avere. Rende molto più difficile per un malintenzionato prendere il controllo del tuo account, anche se conosce la tua password.

Formazione e sensibilizzazione del personale

Se parliamo di aziende, il fattore umano è spesso l'anello debole. Molti attacchi, come il phishing, funzionano perché le persone vengono ingannate. È fondamentale che dipendenti e collaboratori siano formati per riconoscere tentativi di truffa, email sospette e richieste insolite. Sapere come gestire in modo sicuro le password, capire i rischi di cliccare su link sconosciuti o scaricare allegati da fonti non attendibili fa una differenza enorme.

Una buona formazione non è un costo, è un investimento per proteggere l'intera organizzazione da perdite di dati e danni economici. Insegnare al personale a stare all'erta e a non abbassare mai la guardia è una delle difese più solide che un'azienda possa avere.

Mitigare i rischi di account takeover

Anche se abbiamo già messo in atto delle buone difese, è sempre una buona idea pensare a come ridurre i danni nel caso in cui un account venga comunque compromesso.

Una delle strategie più efficaci è il monitoraggio costante dell'attività degli account. Tenere d'occhio chi accede, quando accede e cosa fa può aiutare a individuare subito comportamenti strani. Se notate accessi da posti insoliti o in orari strani, potrebbe essere un campanello d'allarme. Per le aziende, questo significa anche testare regolarmente la sicurezza delle proprie applicazioni. A volte, anche un piccolo difetto in un software può aprire una porta agli hacker. Bisogna fare delle verifiche, magari con dei test di penetrazione, per scovare e sistemare queste falle prima che qualcuno se ne accorga.

Un approccio che sta diventando sempre più importante è quello dello "zero-trust". In pratica, significa non fidarsi ciecamente di nessuno, nemmeno di chi è già dentro la rete. Ogni accesso, ogni richiesta, deve essere verificata. Questo rende molto più difficile per un attaccante muoversi liberamente una volta entrato. Pensateci come a un sistema di sicurezza dove ogni porta ha la sua serratura, anche all'interno dell'edificio.

Riconoscere i segnali di un account compromesso

A volte, anche con le migliori difese, un tuo account può finire nelle mani sbagliate. Capire come accorgersene è il primo passo per limitare i danni e stare attenti ai dettagli insoliti è fondamentale.

Uno dei campanelli d'allarme più evidenti sono gli accessi da luoghi o dispositivi che non riconosci. Se solitamente ti connetti dal tuo ufficio a Roma e all'improvviso vedi un accesso da un computer a New York, qualcosa non va. Allo stesso modo, se il tuo account inizia a mostrare attività che non hai autorizzato, come l'invio di email strane o transazioni che non ricordi, è un segnale preoccupante.

Anche i cambiamenti improvvisi nelle impostazioni del tuo account, come modifiche alla password o alle informazioni di recupero, dovrebbero farti drizzare le antenne. Non ignorare le notifiche di sicurezza inattese; spesso sono proprio lì per avvisarti di un tentativo di accesso non autorizzato.

Ricorda, un hacker potrebbe usare le tue credenziali rubate per tentare di accedere ad altri servizi, come nel caso di attacchi di compromissione delle email aziendali, quindi la vigilanza è sempre necessaria.

 

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