
Imprese “in attesa”
Come spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, dopo un 2018 chiuso in positivo, le imprese hanno mantenuto un approccio più cauto nel primo trimestre del 2019. Frenate dall’insicurezza macro economica, dall’incertezza sul PIL e dalla mancanza di fiducia, hanno preferito rimandare gli investimenti a momenti più favorevoli. Ad esempio in attesa della riforma del Fondo Di Garanzia. Non stupisce allora come nel I trimestre 2019 la domanda sia calata sia tra le società di capitali (-1,9%) sia tra le imprese individuali (-4,9%).

In flessione anche l’importo medio richiesto
In contrazione anche l’importo medio richiesto (-1,9%), tornato a valori che non si vedevano dal 2015. Nel I trimestre 2019 si è attestato infatti sui 63.005 euro (nell’aggregato di imprese individuali e società): nel 2018 era pari a 68.301 euro, seppur in flessione rispetto al 2017. Del resto è calato sia l’importo medio richiesto dalla imprese individuali (in media 29.104 euro, -8,2% rispetto al I trimestre 2018), sia quello delle società (85.860 euro, -1,1%). L’importo medio più basso degli ultimi 6 anni per entrambe.
Sotto i 5mila euro la maggioranze delle richieste
Un terzo delle richieste ha appunto riguardato importi sotto i 5mila euro, soprattutto domande arrivate da ditte individuali e micro imprese. Mentre sono cresciute solo di un punto percentuale le richieste di importi tra i 10mila e i 50mila euro (il 15,1% sul totale quelle tra i 10 e i 20mila euro; il 21,1% quelle tra i 20mila e 50mila euro). E restano pari ad appena un quinto del totale quelle oltre i 50mila euro.