Si avvertono i primi segni della ripresa e aumentano del 5% i finanziamenti richiesti dalle imprese italiane nel I trimestre del 2012, un periodo caratterizzato anche dal rialzo della domanda di prestiti (+0,4%), con picchi a due cifre in alcune regioni, e da un incremento dell’importo medio richiesto (+9%)
Aumenta del 5% il numero di finanziamenti richiesti dalle imprese italiane nel mese di marzo 2012, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo il Barometro CRIF sulla domanda di credito da parte delle imprese italiane, elaborato sulla base del patrimonio informativo EURISC, il sistema di informazioni creditizie di CRIF.
Un segnale positivo, caratterizzato anche da una domanda di finanziamenti in crescita dello 0,4% per il trimestre 2012, se confrontato con i primi tre mesi dell’anno precedente.
“Anche durante questa fase caratterizzata da una pesante incertezza circa i tempi e la consistenza della ripresa dell’economia le imprese italiane hanno dimostrato grande concretezza e reattività, commenta Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF, anche grazie alla dimensione medio-piccola e alla elevata flessibilità che le caratterizza. D’altro canto, le imprese migliori non hanno mai smesso di investire, con particolare attenzione alla ottimizzazione dei processi, proprio per poter cogliere al meglio le opportunità che la ripresa del ciclo economico potrà offrire”.
Picchi a doppia cifra per la domanda di credito in Sardegna (18%), Liguria (15%), Calabria (12%), Molise (12%) e Valle d’Aosta (11%), mentre un significativo calo investe Lazio (-6%), Sicilia (-5%) e Marche (-5%).
Aumenta anche l’importo medio dei prestiti richiesti da parte delle imprese nei primi tre mesi del 2012, con un incremento del 9% rispetto al corrispondente periodo del 2011(41.975 euro contro 38.008 euro). Nel dettaglio, per quanto riguarda le ditte individuali la crescita dell’importo medio dei prestiti richiesti è stato pari a 23.028 euro contro i 19.086 euro del 2011, mentre quello delle società è stato pari a 54.223 euro contro i 49.985 euro rilevati nel I trimestre 2011.
“La tendenza a richiedere prestiti con importi più consistenti rispetto al recente passato potrebbe rappresentare una ulteriore conferma della preoccupazione che in questa fase sta caratterizzando il comportamento delle imprese italiane rispetto al timore di credit crunch, conclude Lodi. Del resto, a fronte di una domanda ancora condizionata da una elevata incertezza, anche l’offerta di credito è debole, condizionata dalla scarsa liquidità disponibile sui mercati interbancari e dal consistente aumento del costo della provvista che hanno influenzato negativamente la dinamica degli impieghi e determinato politiche di erogazione più caute e selettive”.