
La domanda di credito delle famiglie italiane è tornata quasi ai livelli pre-lockdown tra il 4 il 10 maggio, secondo i dati di Eurisc.
La prima settimana di fase 2 avrebbe fatto registrare un volume di richieste pari al 92% di quelle ricevute tra il 9 e il 15 marzo. Un parziale recupero, anche se bisogna tenere conto di un dato che aggrega diverse forme tecniche. L’abisso è stato toccato nelle due settimane tra il 23 marzo e il 5 aprile. Poi è iniziata una ripresa differenziata per dimensione delle richieste e velocità di recupero.
I mutui: 76% del normale
Nelle settimane 13 e 14 del 2020, ad esempio, le richieste di mutui immobiliari si sono dimezzate: il 49% e il 51%, rispettivamente, rispetto a prima del lockdown. Poi il recupero dei mutui è iniziato lentamente dal 6 aprile: al 10 maggio siamo arrivati intorno al 76% del volume abituale.
Prestiti personali: 66%
Nei prestiti personali, la debolezza è più prolungata: ci è voluta la Fase 2 del 4 maggio per riportare i volumi al 66% del pre-quarantena. D’altronde, in piena pandemia globale è ovvio che le famiglie abbiano assunto un atteggiamento di attesa e prudenza.
Finalizzati: 116%, dopo settimane di abisso
Il colpo del Covid-19 è stato particolarmente forte per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, come prevedibile vista la chiusura dei negozi di beni non essenziali. Si è arrivati a un terzo dei volumi per alcune settimane e, alla riapertura, si è balzati al 116% rispetto alla settimana indice pre-quarantena. Le famiglie hanno posticipato le decisioni di acquisto (anche per la sostanziale limitazione al canale online per moltissime tipologie di beni) ma hanno poi effettivamente comprato quanto necessario, anche con il sostegno di un finanziamento, appena possibile.
Finalizzato auto. Immatricolazioni al lumicino per due mesi, richieste al 78% con la Fase 2
Un focus ad hoc è destinato ai finalizzati Auto: la serrata generale ha portato al crollo, con volumi inferiori al 20% di quelli pre-blocco. Le immatricolazioni, d’altronde, si sono ridotte dell’85,4% a marzo 2020 e del 97,5% ad aprile. Tra il 4 e il 10 maggio i volumi delle richieste di finanziamento presentate dalle società specializzate sono tornate al 78% del pre-lockdown.
Carte di credito e fidi in leggera crescita
Le richieste di carte di credito sono tornate al 93%. Mentre le richieste di fidi hanno risentito meno dell’emergenza Covid-19, con una flessione contenuta nelle prime settimane e un volume al 105% del normale tra il 4 e il 10 maggio.