Credito alle famiglie: calo a due cifre

L’Osservatorio Assofin CRIF Prometeia mostra un calo del 47% per l’erogazione dei mutui e dell’11% nel credito al consumo nei primi tre mesi dell’anno. Prospettive di crescita moderata dal 2013 per i mutui e dal 2014 per il credito al consumo
Il credito alle famiglie è in decisa flessione: la conferma viene dalla trentaduesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio targato Assofin, CRIF e Prometeia, e relativo al 2011 e al primo trimestre del 2012. E se i primi anni di crisi ci hanno abituato e reso forse indifferenti a espressioni forti, è difficile non parlare di crollo guardando al -47% riguardante il mercato dei mutui nei primi tre mesi del 2012.

Uno scenario critico


I fattori di criticità sono quelli noti: mercato del lavoro difficile, contrazione del reddito disponibile reale e famiglie caute nelle spese, sia sui beni durevoli di valore elevato sia, anzi, ancor di più, per quanto riguarda l’acquisto di immobili. Anche le politiche di offerta del credito hanno contribuito, con una forte selezione legata a vincoli e costi del funding, requisiti di capitale stringenti e una forte attenzione alla rischiosità della clientela.

Mutui -47% Q1 2012

Il dato più significativo è sicuramente quello relativo ai mutui. Dalla seconda metà del 2011 il mercato ha iniziato a rallentare, dopo l’esplosione della crisi del debito sovrano,. Il risultato è che nel 2011 le nuove erogazioni per l’acquisto di abitazioni sono diminuite del 9,1%, e il calo è arrivato nei primi tre mesi del 2012, rispetto al primo trimestre 2011, al -47%. Una batosta che riguarda soprattutto (-80% primo trimestre 2012, -24,9% nel 2011) i mutui “diversi”, legati a ristrutturazione, liquidità, consolidamento del debito, surroga e sostituzione. Inevitabile il brusco scalo delle surroghe, poco favorevoli con i tassi in crescita.

Cresce il tasso fisso

Solo il 5% dei mutui erogati nel 2011 aveva un Loan to Value ratio superiore all’80%, e l’incertezza si riflette anche nell’aumento delle quote di mutui legate a un tasso misto o a un tasso fisso. La metà dei mutui del 2011 e il 46% di quelli stipulati nel primo trimestre 2012 sono comunque ancora legati al tasso variabile.

Credito al consumo -11% nel Q1 2012

Va meglio, ma in un trend comunque negativo, per il credito al consumo. Nel 2011 le erogazioni sono calate del 2,2%, e nei primi tre mesi del 2012 si è arrivati al -11%. Calo del 9,9% (e -19,8% nei primi tre mesi del 2012) per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati pressi i concessionari, -5,8% nel 2011 e -11% per gli altri beni e servizi, dall’arredo all’elettronica. I prestiti personali hanno chiuso il 2011 con un +4,3% delle erogazioni, ma hanno registrato un -12,3% nel primo trimestre 2012: qui pesa anche il crescente collocamento tramite il canale bancario e gli operatori specializzati.

CQS in calo e in riorganizzazione

Un fenomeno simile ha almeno in parte influenzato anche la Cessione del Quinto dello Stipendio o della Pensione: -9% nel 2011 e -11,9% nei primi tre mesi del 2012, il tutto in un comparto dove sta diminuendo l’attività di concessione di plafond a operatori mandatari e di acquisto di crediti da terzi. Una riorganizzazione del business, quindi, che si sta spostando verso i canali diretti.

La ripresa? Nel 2014

Le previsioni del rapporto ipotizzano trend negativi per il credito al consumo a fine 2012 (-2,7%) e ancora per tutto il 2013 (-1,4%), con il ritorno al segno positivo solo nel 2014 (1,4%). Per i mutui, la crescita delle consistenze dovrebbe arrestarsi alla fine del 2012 (+0,3%): in questo caso il segno positivo dovrebbe tornare già nel 2013 (+1,3%) e restare debole anche nel 2014 (+1,5%). A fronte del difficile contesto macroeconomico nazionale e, soprattutto dei riflessi che questo avrà sui bilanci delle famiglie, la rischiosità del credito al dettaglio nel prossimo triennio è prevista in crescita.
 

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