Cina Desk: le PMI italiane e le opportunità in Cina

Cina Shanghai consigli export PMIUna piccola guida alle cose da sapere, a come fare e a chi rivolgersi per espandere il proprio business in Cina. Con un occhio particolare alle PMI e alla consapevolezza che una mossa così strategica per il futuro dell’azienda va fatta con consapevolezza del Paese in cui si va a operare e degli obiettivi della propria azienda.

9 cose da sapere per esportare in Cina

  1. La Cina è e sarà nel futuro il nucleo dell'economia mondiale e tutto si gioca lì.
  2. Le aziende italiane devono delocalizzare non per andare a produrre a basso costo, come in passato, ma per entrare in un mercato immenso.
  3. Esportare e produrre in Cina significa poter entrare in tutta l'Asia e il Pacifico.
  4. Non bisogna aver paura della Cina ma saperla "utilizzare". Seppure gli insuccessi di aziende italiane in Cina siano moltissimi, se si gioca nel rispetto delle regole e capendo profondamente la mentalità e le logiche cinesi si possono ottenere ottimi successi.
  5. In Cina bisogna dimostrare che si è lì per rimanere, perché si crede nella Cina; e non che ci si trova lì per un “tocca, fai business e fuggi”.
  6. Le aziende italiane non vanno vendute: semmai si devono creare joint-venture, mantenendo la maggioranza, oppure aprendo società a capitale 100% straniero (Wholly Foreign Owned Enterprise, WFOE).
  7. In assenza di ricambio generazionale in una azienda italiana, si può far entrare l’azionista cinese come socio di minoranza, avviando un passaggio di proprietà graduale in alcuni anni e incominciando dalle competenze tecnologiche.
  8. Il mondo del business cinese è completamente diverso da quello occidentale, e l'incomprensibilità della lingua, parlata e scritta, rende certamente complicato l'approccio, ma se ben guidati e con la giusta umiltà di chi vuole imparare, il successo è possibile.
  9. Anche la Cina ha bisogno dell'Occidente. Non più per i capitali importati (ora sono più ricchi di noi) ma per le idee, l'innovazione, l'approccio commerciale e industriale, la credibilità nei mercati e molto altro.

Il percorso: 7 passi per arrivare in Cina

  1. La legge cinese permette il 100% d'investimento straniero, quindi anche italiano, chiamato appunto WFOE (Wholly Foreign Owned Enterprise).
  2. I cinesi sono risorse utili per la loro abilità nelle negoziazioni e per l’instaurare relazione personali. Ma anche le figure di tecnici, commerciali, fino ai contabili, ingegneri, geometri, operai possono essere egregiamente ricoperte da persone locali.
  3. Inserire una risorsa locale in posizioni strategiche potrebbe essere rischioso: in una nazione di cui non capiamo la lingua e i documenti, è bene che il controllo dell’azienda resti il più possibile in mano italiana.
  4. Per aprire la pista, servono professionisti con vasta esperienza sul campo in Cina e che possono dare un servizio personalizzato all'azienda. Non vanno usate costose società di consulenza senza vera esperienza pratica sul campo.
  5. E l'esperienza non significa essere andati qualche volta in Cina e aver letto un libro, ma aver vissuto anni di vita professionale e anche personale in questo ambiente, non fermandosi, come spesso capita, all'aspetto superficiale.
  6. I professionisti italiani validi si trovano (avvocati, commercialisti ecc.) e sono sempre più un valido supporto per le nostre aziende .
  7. Anche le strutture governative sono di ottimo aiuto, al contrario di quanto siamo abituati a pensare in Italia: l'ICE per esempio, le Ambasciate, e anche le nostre Banche a volte fungono da validi consulenti.

I settori merceologici più interessanti per il mercato cinese:

  • Beni di lusso del Made in Italy: yacht, mobili e arredamento di lusso
  • Cosmetica
  • Moda e accessori di moda
  • Orologi e gioielli, quadri
  • Agro-alimentare e vino (Ci sono 200 ristoranti con un nome italiano a Shanghai)
  • Intrattenimento: discoteche e club, bar, ristoranti, Food & Beverage
  • Macchine agricole, Macchine utensili ad alto contenuto tecnologico in vari settori industriali
  • Elettrico ed elettronica
  • Impianti industriali in genere, centri di lavoro
  • Chimica
  • Cura dell’ambiente: inquinamento atmosferico, energie alternative, trattamento dei rifiuti organici e solidi.

Antonio Termine ha una lunga carriera professionale. Dopo lunghe esperienze in alcuni Paesi asiatici, nel 2003 è “sbarcato” in Cina, dove ha seguito diversi progetti di aziende italiane. 

Image courtesy of Tuomas_Lehtinen at FreeDigitalPhotos.net

 

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