Chi conosce il privacy officer?

Esiste per legge in 15 Paesi europei, ma in Italia non ce n’è traccia: è il privacy officer, una figura professionale che rischia di venire imposta dal regolamento europeo sulla protezione dei dati, alle pubbliche amministrazioni e a migliaia di aziende. L’allarme viene da Federprivacy, secondo cui la maggioranza delle aziende italiane non comprendono la portata della normativa sulla protezione dei dati, né il loro reale valore nell’era digitale.

Federprivacy cita ad esempio la mancata o non idonea informativa riscontrata sul 67% dei siti web di imprese, pubbliche e private. Punibile con multe che il Codice Privacy fissa tra i 6 mila e i 36mila euro. Un “tesoretto” di 24 milioni di euro a rischio sanzioni da parte del Garante e del Nucleo Privacy della Guardia di Finanza. Il prossimo regolamento europeo potrebbe addirittura aumentare le sanzioni: il neo commissario Jean Claude Junker si è impegnato ad approvarlo nel primo semestre del suo mandato.

Da qui l’esigenza di un professionista specializzato nella gestione dei dati, quantomeno per evitare pesanti sanzioni. Al momento i 200 privacy officer italiani certificati (dall’ente tedesco Tüv!), cui si aggiungono altri 500 che hanno intrapreso il percorso di certificazione, rappresentano il primo “manipolo” di esperti di normativa sulla data protection, nell’attesa di vedere se la normativa UE ne imporrà la presenza in tutte le aziende.

Privacy officer mappa

 

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