Paperoni crescono. E diventano hi-tech

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Più ricchi ma anche tecnologici. In Italia tra il 2015 e il 2016 gli HNWI sono cresciuti del 10%: da 229mila a 252mila superricchi. E cresce l’interesse verso i player alternativi nel wealth management.

Gli HNWI a livello globale

Sono i dati del World Wealth Report di Capgemini, che mostrano non solo la crescita dei paperoni, ma anche dei loro patrimoni. A livello globale gli HNWI sono aumentati del 7,5% a/a, mentre nell’anno precedente la percentuale si fermava a un +4,9%. E la percentuale di crescita dei patrimoni è raddoppiata (+8,2% per il 2016).

Verso il record dei 100 miliardi entro il 2025

Fanno un salto di qualità in particolare i superricchi dell’Asia-Pacifico, che hanno ormai raggiunto gli stessi livelli del Nord America e dell’Europa (con un crescita in media intorno all’8% per numero e patrimonio). Crescono le percentuali anche in Russia e Brasile: i paperoni del Cremlino sono aumentati in un anno del 20% e quelli del Brasile dell’11%. I patrimoni dei superricchi sono del resto sulla buona strada per superare la media dei 100 miliardi entro il 2025.

OTT: una calamita per gli HNWI

Lo conferma l’aumento del valore medio degli investimenti degli High Net Worth Individual gestiti dai wealth manager, in crescita del 24,3% rispetto al 2015. Uno sviluppo spinto anche dal possibile ingresso dei big tecnologici sul mercato della gestione patrimoniale. Oltre che dal successo dell’Hybrid Advice (consulenza ibrida tra tecnologia e umano). Più della metà degli HNWI (il 56,2%) infatti è pronta a utilizzare i servizi dei colossi tecnologici, i cosiddetti OTT (Over The Top), alla ricerca di una maggiore efficienza, trasparenza e innovazione. Allo stesso tempo, soprattutto tra gli HNWI più giovani, si fa strada un modello di servizio a metà tra la consulenza di un advisor in carne e ossa e quella del roboadvisory.

L’alleanza tra il WM e gli OTT

Per i wealth manager tradizionali gli OTT sono sia competitor, sia potenziali partner. L’alleanza può essere la chiave per ritrovare le simpatie degli HNWI. Il grado di soddisfazione dei superricchi nei confronti dei propri gestori non è infatti dei migliori: il dato è sceso nel 2016 al 57%. Pesano la carenza dei servizi offerti e le commissioni troppo alte. Solo il 47,8% dei clienti con grandi patrimoni è soddisfatto del proprio wealth manager.