È crollato allo 0,47% il Roe dei conti economici delle banche italiane, secondo le semestrali ABI di fine 2012, in cui è stato preso in considerazione un campione di 39 Gruppi bancari. In forte calo rispetto al 2011 anche l’utile netto consolidato, sceso a 1 miliardo di euro nel 2012 dai 5 miliardi dell’anno precedente.
Non rettificando per le componenti straordinarie, inoltre, il risultato netto consolidato è negativo per 1,8 miliardi di euro, con un Roe pari al -1%.
Margine d’interesse, commissioni nette e margine di intermediazione
Alla redditività in calo hanno contribuito sia i risultati negativi dei margini di interesse, diminuiti del 5% (pari a 2,4 miliardi in meno), sia le commissioni nette, in discesa del 2,2% di circa 550 milioni. È rimasto positivo, invece, il margine di intermediazione, in recupero del 3,3% per oltre 2,5 miliardi, grazie all’aumento degli altri ricavi netti (attività di negoziazione, risultato netto sia delle attività finanziarie valutate al fair value e sia delle attività cedute e/o riacquistate).
Rischiosità
È cresciuta la prudenza valutativa in linea con le valutazioni dell’Autorità di Vigilanza, che ha interessato le diverse tipologie di crediti deteriorati: nel 2012 il flusso delle rettifiche di valore nette dei crediti iscritte nei conti economici è stato pari a 26 miliardi di euro, contro i 16,7 miliardi del precedente esercizio.
Spese
Gli obiettivi di efficienza delle banca proseguono: le spese amministrative sono diminuite del 2,2%, dato su si cui riflette sia la diminuzione delle spese per il personale (-2,7%), sia quelle amministrative (-1,5%).
Patrimonializzazione
Migliorato il livello di patrimonializzazione, pertinente alla media europea: il Tier 1 Capital Ratio è passato dal 9,52% del 2011 al 10,56% nel 2012, il Total Capital Ratio si è attestato invece al 13,46% nel 2012, rispetto al 12,71% dell’anno precedente.
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