Quando la banca va “oltre” la banca

Anche quest’anno, Banco Popolare è stato protagonista del Green Globe Banking Award. Ha ricevuto infatti, nella categoria Impatti Indiretti, l’attestato di distinzione per il progetto Chat&Cash, che è stata per l’appunto definita una “app ecosostenibile”. Questo riconoscimento è l’occasione per raccontare in maniera approfondita quale strategia si celi dietro a un’applicazione smart e “lontana” dai classici servizi forniti sino a oggi dalle banche. Come spiega Antonella Verzini, Responsabile Issuing and Acquiring della Direzione Privati: «Chat&Cash rappresenta uno strumento sostenibile perché funge da trait d’union tra il mondo dei pagamenti e il mondo social», andando a impattare in modo positivo sulle abitudini ormai consolidate delle persone, che dialogano, si mettono d’accordo e si relazionano nel quotidiano usando la messaggistica istantanea. «Con questa app diamo una risposta a un “non evaso” nell’offerta - ossia la possibilità di pagare - e contestualmente poniamo attenzione ai costi che ruotano attorno allo scambio di denaro contante». La app di mobile payment studiata da Banco Popolare integra lo scambio di denaro all’interno di una chat; non richiede l’apertura o il possesso di un conto corrente; può essere usata anche dai non clienti della banca; non prevede formalità nell’attivazione. Consente lo scambio di denaro tra gli utenti, anche di gruppo, in modo facile e intuitivo e permette il pagamento presso gli esercenti convenzionati o, in alternativa, l’utilizzo della carta di pagamento associata. «La app, in sostanza, copre “l’ultimo miglio” delle comunicazioni, ossia il pagamento di beni e servizi in rapidità – afferma Verzini. E libera dall’uso del contante. Forse non tutti sanno, a questo proposito, che l’uso del denaro contante ha un costo sociale – anche in termini ambientali – molto elevato, per tutti gli attori del sistema: si stima infatti un costo complessivo pari allo 0,52% del PIL italiano. Non solo, le abitudini degli italiani sono difficilmente scardinabili: ancora oggi, l’86% delle operazioni viene effettuato con contante. Ecco perché, a nostro parere, questa app porta una nuova visione, facilmente sposabile da parte degli utenti: semplifica la gestione dei pagamenti e aggiunge un importante valore di sostenibilità al processo». Passando dalla carta moneta alla carta virtuale, viene tra l’altro eliminata la complessità del trasferimento di denaro. Il tutto in massima sicurezza (il wallet è in un cloud securizzato e nessun dato sensibile viene archiviato sullo smartphone).

Un servizio per la collettività

Questo progetto sottolinea il ruolo “sociale” della banca in qualità di garante delle transazioni. «Fornire sicurezza al processo di pagamento rappresenta un ulteriore elemento di sostenibilità – precisa Verzini. Senza che la banca stessa sia invasiva nell’approccio, considerato che nessuno, per usare la app, è obbligato a diventare cliente. La banca, grazie alla sua scelta di interoperabilità dei processi, è davvero “green”, in senso estensivo: riesce a garantire un risparmio di costi per la collettività e nello scambio di denaro». Lanciata ufficialmente a fine ottobre dello scorso anno, la app è stata oggetto di un costante upgrade evolutivo, di progetto e contenuti. Entro la fine dell’anno verrà presentata una nuova release, abbinata a un restyling di navigazione, che prevede nuove funzionalità, come la possibilità di donare per sostenere le popolazioni colpite da calamità naturali o progetti sociali. La app, senza particolari spinte di comunicazione, è già stata scaricata da diverse migliaia di utenti (la metà dei quali non clienti della banca stessa). In futuro il numero è destinato a crescere, perché Banco Popolare ha già avviato collaborazioni con importanti player del mercato che porteranno all’ulteriore sviluppo del progetto.

Considerarsi a servizio della comunità

Chat&Cash è forse uno dei progetti più innovativi, in termini di sostenibilità, sviluppato dalla banca. Il tema del Green Banking è legato alla mission del Gruppo Banco Popolare da più punti di vista. Il Codice Etico, per esempio, contiene un articolo specifico che prevede che la banca si impegni nella tutela dell’ambiente. È però necessario ricordare non solo altri progetti - come quello che vede Banco Popolare impegnato nello studiare soluzioni di incasso dedicate ad esempio a non vedenti e ipovedenti - ma anche la “cornice” che li racchiude tutti e ne fornisce la rendicontazione: il Bilancio Sociale. Come spiega Giorgia Simone, della Direzione Pianificazione, Partecipazioni e Studi: «L’attenzione al tema della sostenibilità è forte, in tutte le anime della banca. Mi preme sottolineare che l’impegno per la sostenibilità nel Banco Popolare non consiste unicamente nella redazione del Bilancio Sociale o nei progetti correlati, ma si traduce principalmente nel sostenere le comunità di riferimento, ascoltare le richieste delle persone che ne fanno parte e rispondere alle loro esigenze. Questo è “il sociale” di cui si occupa la banca: creare rapporti di fiducia, specie in questo momento storico». Da sempre Banco Popolare si pone come riferimento per la propria comunità. «Siamo davvero la banca del territorio – prosegue Simone – e supportiamo in quest’ottica sia le imprese che i privati. In due modi: sia lavorando come banca classica, sia favorendo il benessere a lungo termine della comunità stessa». La sostenibilità non è un’etichetta che si incolla con semplicità: è una scelta che comporta impegno e responsabilità. Banco Popolare si dedica da 12 anni alla redazione del proprio Bilancio Sociale (quando ancora non era “di moda”). «Ogni anno ci fa piacere raccontare, nel dettaglio, ciò che la banca realizza per i propri stakeholder – continua Simone –, specificando l’impegno socio ambientale associato. Il tutto con la massima trasparenza possibile». «Confermo questo sentiment – conclude Verzini – che davvero permea tutte le aree aziendali, impegnate, ciascuna per la propria competenza, a collaborare con l’area Studi per la redazione del Bilancio Sociale». Il Bilancio Sociale viene sempre presentato in occasione dell’assemblea dei soci, unitamente al Bilancio Consolidato; viene poi anche comunicato attraverso il sito web della banca. Cosa accadrà, al tema sostenibilità, quando Banco Popolare si fonderà con BPM? Al momento è difficile prevedere quali soluzioni verranno adottate, ma una cosa è certa: «Entrambe le realtà hanno dimostrato nel tempo una forte sensibilità nei confronti di questi temi e un impegno di alto livello. Sono convinta che il tema della corporate social responsibility non potrà che essere centrale anche per la nuova realtà aziendale che nascerà dalla fusione», conclude Simone.