Banco BPM. Il Piano Strategico 2020-2023

Quattro pilastri, dove il digitale è centrale, per il Piano Strategico 2020-2023 di Banco BPM. Il Gruppo investirà 600 milioni in tecnologia.

Banco BPM Piano Strategico 2020 2023

1. Come crescere nel core banking

L’obiettivo del Piano Strategico “Unlocking our potential – Building a common future – investing in our people” è partire quindi da un modello di servizio omnicanale, con un focus verso una relazione seamless e paperless per i clienti. Ma per crescere è necessario sviluppare, in primis, il core business della banca. A partire dal wealth management e dal family banking.

Focus su wealth management e...

Secondo le stime di Banco BPM il WM dovrebbe raggiungere un CAGR del +6,5%, grazie a un maggiore rapporto tra risparmio gestito e raccolta diretta e a una spinta considerevole sul fronte del collocamento dei prodotti di investimento. Banca Aletti mantiene quindi un ruolo centrale, quale Private Bank e Investment Center di Gruppo, ma utilizzerà più tecnologia per migliorare l’esperienza della clientela e il livello di servizio. Anche la rete sarà rafforzata: il numero di private bankers dovrebbe crescere del 20%, insieme a quello dei gestori affluent (+10%).

... family banking, per vendere di più

La crescita del comparto family banking passa invece dal consolidamento delle partnership nella bancassurance e nel credito al consumo. Oltre che dallo sviluppo di una nuova offerta commerciale che sfrutterà i dati grazie a digitale e anlytics. L’obiettivo, in questo caso, è superare il miliardo di produzione lorda di credito al consumo nel 2023 (+25% sul 2019) e traguardare i 70 milioni di commissioni dalla bancassurance Danni (che nel 2019 ha raggiunto i 44 milioni). E per vendere si va verso l’omnicanalità: le competenze di WeBank in ambito digital sales entrano nella strategia commerciale di Gruppo, così da aumentare notevolmente il numero di interazione annuali con i clienti (da 8 a 23 milioni).

Nuovi prodotti per imprese grandi e piccole

Rimaniamo nella strategia per il core banking. Il Gruppo vuole rafforzare ulteriormente il suo posizionamento nei confronti della clientela Corporate: impieghi a +3,8% CAGR e proventi in salita al +4,9% CAGR tra il 2019 e il 2023. Con iniziative chiare: la spinta sul comparto Structured Export Finance; l’introduzione di soluzioni di Originate to Share; la crescita dello Specialty Finance nella PA attraverso il factoring pro soluto e il lancio della nuova piattaforma di supply chain finance in partnership con TeamSystem. Anche il team, in parallelo, crescerà (+30% delle unità). Ulteriori sinergie si avranno anche grazie a una più stretta collaborazione tra la rete commerciale e Banca Akros anche sulle attività di investment banking. Per migliorare invece il posizionamento verso la clientela delle piccole e medie imprese si guarderà alle best practice adottate per il segmento Corporate: modelli di servizio dedicati, spinta al cross-selling e servizi di wholesale banking, e ancora una volta puntare sulla partnership con TeamSystem per raggiungere con una nuova offerta oltre 1,3 milioni di potenziali PMI.

2. Modello operativo digitale

L’evoluzione tecnologica è naturalmente il driver principale per il Piano Strategico di Banco BPM. Come detto, il Gruppo ha stanziato 600 milioni per favorire questa trasformazione, di cui 250 dedicati alla innovazione digitale, che andrà a impattare sulla infrastruttura IT, con soluzioni cloud per accelerare il time-to-market di nuove iniziative commerciali, sulla automazione dei processi bancari, grazie a robotica e AI, ma anche sulle risorse tramite up e re-skilling per la forza lavoro e la diffusione di un modello di lavoro agile. Interessante anche l’implementazione di “data & analytics tool”, capaci di supportare la crescita del business e la volontà di proseguire con le partnership nel mondo Fintech per accelerare sull’open banking.

Meno filiali fisiche, più automazione e digitale

Con una esperienza sempre più paperless e soprattutto seamless su tutti i canali, le digital branch prendono possesso delle attività commerciali più proattive (consulenza, vendita da remoto, etc.), mentre il network fisico si riduce con la chiusura a piano di 200 filiali circa, premiando invece l’automazione (+30% di filiali a elevata automazione).

3. Strategie per migliorare la qualità del credito

L’obiettivo del Gruppo è raggiungere un target di NPE lordo ratio del 5,9% (rispetto al 9,1% di fine 2019) e di NPE netto ratio del 3% (rispetto al 5,2% di fine 2019). Per farlo prendono il via 4 iniziative: la creazione di un data warehouse unico del credito; rafforzamento delle politiche creditizie; l’evoluzione del sistema di monitoraggio ed early warning attraverso la creazione di nuovi modelli e sfruttando anche tecniche di machine learning; infine, un nuovo approccio alla gestione degli UtP.

4. Sguardo al patrimonio

Lo stato patrimoniale di Gruppo verrà naturalmente rinforzato: l’utile netto crescerà a 770 milioni circa a fine Piano (CAGR del +4,3%), corrispondente a un RoTE del 7,2%. Ed è previsto il miglioramento della composizione del portafoglio titoli per allineare il peso dei titoli governativi italiani alla media dei concorrenti (40% del totale circa), una razionalizzazione del portafoglio immobiliare, con la cessione di 1 miliardo di immobili. E, infine, la volontà di cedere partecipazioni azionarie non strategiche.

 

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