Due dei maggiori gruppi bancari italiani si uniscono, per creare una seconda banca ancora più forte.
UniCredit ha infatti presentato un’offerta di scambio volontaria per Banco BPM, per un corrispettivo di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni.
Le decisioni del CdA
Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha quindi approvato il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM.
L’Offerta resta condizionata all’ottenimento delle relative autorizzazioni regolamentari e alle condizioni indicate nell’odierna comunicazione, che saranno ulteriormente precisate nel Documento di Offerta.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a €6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre 20241.
Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già 1 Sulla base dei volume-weighted average price (VWAP) di Factset.
Obiettivi e tempistiche
L’offerta mira a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia.
La natura complementare delle attività sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, unita alla dimostrata capacità di esecuzione di UniCredit, fanno sì che il Consiglio di Amministrazione ritenga che l’operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile.
Si prevede che l’esecuzione dell'offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi.
Maggiore presidio geografico
Il vantaggio di una combinazione è evidente da un punto di vista geografico, in quanto rafforzerebbe la presenza di UniCredit nel suo principale mercato domestico, che rappresenterebbe circa il 50% dell’utile netto combinato del Gruppo.
Per i clienti, la combinazione garantirebbe fabbriche prodotto rafforzate, altamente complementari e al servizio di entrambe le entità, canali di distribuzione più efficacemente integrati e un’organizzazione più efficiente a supporto.
UniCredit riconosce che Banco BPM ha conseguito una distintiva e solida performance operativa.
Questo primato non solo sarà mantenuto, ma sarà ulteriormente rafforzato in maniera significativa nel Gruppo combinato, supportato da una migliore efficienza, maggiori investimenti, una copertura dei rischi più conservativa e una posizione più forte di capitale.
Ciò andrà a beneficio di tutti gli stakeholder: clienti e comunità, dipendenti e azionisti.
I benefici
A beneficiare dell’operazione saranno, in primis, gli azionisti di Banco BPM.
La nuova organizzazione beneficerà della stabilità finanziaria e patrimoniale dell’entità combinata, dell’esperienza del suo management e della sua capacità di raggiungere risultati di successo, nonché delle best practice di un gruppo pan-europeo in termini di sistemi di controllo e politiche di rischio.
Gli azionisti beneficeranno inoltre di una più forte performance, posizione patrimoniale (CET1 ratio pro-forma2 per la transazione al 3trim24 superiore al 15%), insieme a uno dei migliori livelli di qualità degli attivi sia in Italia che in Europa; e una maggiore capacità di generare ricavi e profitti al fine di beneficiare di migliori opportunità di crescita e sviluppo.
Anche per i clienti di Banco BPM si prospetta l'accesso diretto a una rete fortemente internazionale e a un'offerta di prodotti più completa e attraente, soluzioni e servizi su misura per individui, corporates e PMI.
Gli impatti economici e patrimoniali
Se la combinazione dovesse andare avanti, l’impegno di UniCredit a garantire un livello sostenibile e tra i migliori nel settore di distribuzione a lungo termine agli azionisti e a mantenere un robusto rapporto di capitale di almeno il 13% continuerà.
Nello specifico, UniCredit prevede un accrescimento dell'utile per azione (EPS) per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell'offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime.
Inoltre, l’offerta soddisfa i rigorosi parametri finanziari di UniCredit per le transazioni inorganiche, con un ritorno sull'investimento aggiustato per il rischio di oltre il 15%, che si compara favorevolmente con l'alternativa di restituire agli azionisti del capitale in eccesso non utilizzato tramite il riacquisto di azioni proprie.
La redditività del Gruppo combinato beneficerà di sinergie di costo al lordo delle imposte stimate in circa 900 milioni di euro all'anno a regime (pari a circa il 14% della base di costo italiana del Gruppo combinato al 2023), da realizzare attraverso misure volte a migliorare la redditività del Gruppo combinato, efficienza operativa, anche attraverso programmi di formazione e riqualificazione.
Ciò si aggiunge alle sinergie di ricavo al lordo delle imposte stimate in circa 300 milioni di euro all'anno, da ottenere rafforzando l’offerta di prodotti e servizi, integrando pienamente le fabbriche prodotto di Banco BPM e migliorando la tecnologia.
Nell’ambito dell’operazione, il Gruppo prevede attualmente oneri di integrazione per circa 2 miliardi di euro al lordo delle imposte da sostenere nel corso del primo anno, e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 0,8 miliardi di euro al lordo delle imposte, che consentiranno un miglioramento del rapporto di copertura dei crediti deteriorati e delle esposizioni in bonis di Banco BPM.
Tra Anima e Commerzbank
UniCredit prende atto dell'offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding S.p.A. recentemente annunciata da Banco BPM Vita S.p.A., di concerto con Banco BPM.
L'offerta pubblica di scambio volontaria è autonoma e indipendente dall'investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank.
Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, ha dichiarato: «Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato così come per i nostri azionisti. L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, UniCredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida».
I commenti dal mercato
Secondo Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, l’M&A bancario in Europa è già iniziato, come vediamo in Spagna con BBVA e Banco Sabadell, un’acquisizione ostile. Ma perché si sta facendo? Le banche stanno cercando di fare acquisizioni nel proprio paese perché le acquisizioni transfrontaliere sono più complicate dal momento che i regolatori sono diversi.
Sta anche cambiando la politica monetaria europea: fino ad ora le banche hanno beneficiato di alti tassi di interesse e quindi anche di conti economici molto forti grazie al margine di interesse.
Questo sta cambiando perché la politica monetaria deve essere meno restrittiva, soprattutto in un contesto europeo di crescita molto fiacca.
Questo cosa porta? Le banche devono aumentare le proprie linee di business e diversificare le fonti di ricavi.
Lo stanno già facendo, ad esempio l’operazione Anima va in quella direzione, cioè si cerca di avere le case prodotto all’interno della banca e quindi generare più commissioni e colmare quello che sarà il minore margine di interesse nei conti economici.
Il punto che rimane è quello iniziale, cioè che una riduzione dei tassi di interesse spinge l’M&A perché è possibile fare acquisizioni a costi minori.
Dall'altra parte, però, siamo in un momento di mercato in cui le banche valgono tanto e in un contesto economico in cui c'è una crescita asfittica.
Va notato che i movimenti di consolidamento al momento sembrano riguardare soprattutto le grandi banche piuttosto che le medie, aumentando così il divario, all’interno di ciascun paese, fra i due, tre istituti di credito maggiori e quelli più piccoli.
Infine bisogna ricordare che le tre principali banche in Europa hanno oggi una capitalizzazione di circa 70 miliardi, mentre la prima banca USA ha una market cap di oltre il triplo.
UniCredit “a sorpresa” lancia un’offerta su Banco BPM, di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
UniCredit ha acceso i riflettori del panorama finanziario italiano con un annuncio che potrebbe ridefinire il settore bancario del Paese: l’offerta pubblica di scambio volontaria (OPS) su Banco BPM.
Questa mossa, audace e strategica, segna un nuovo capitolo nella storia delle grandi fusioni e acquisizioni bancarie in Italia, puntando a creare un colosso capace di affrontare le sfide globali del mercato.
I dettagli dell’operazione
Secondo le informazioni diffuse, l’offerta prevede uno scambio di azioni che valorizza Banco BPM a un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì scorso (prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione).
Andrea Orcel, CEO di UniCredit, ha descritto la manovra su Banco BPM come un’operazione (rispetto alla valutazione su Commerzbank come un investimento) e ha sottolineato: “non credo che l'annuncio dell’OPS sia una grande sorpresa. Non avrebbe dovuto esserlo per Commerzbank, e ancor meno su Banco Bpm”.
Reazioni del mercato
L’annuncio dell’OPS ha subito suscitato reazioni forti sui mercati finanziari.
Banco BPM in apertura aveva mostrato guadagni superiori ai 6 punti percentuali al di sopra di 6 euro per poi stabilizzarsi a 6,73 euro (al di sopra dei valori dell’OPS).
UniCredit evidenzia al momento un calo del 3,75% a 36,56 euro. Crolla Commerzbank del 5% a 14,52 euro.
Male anche Banca MPS che segna un -2% a 5,80 euro.
Quali scenari per il risiko bancario?
Crediamo che l’offerta di UniCredit non sia così sorprendente visto che Banco BPM è sempre stato un obiettivo strategico per il gruppo di Piazza Gae Aulenti. La sorpresa è più che altro nelle tempistiche. UniCredit ha intrapreso nei mesi scorsi una scalata su Commerzbank, Banco BPM sta concludendo un’OPA su Anima Holding e ha acquistato quote di Banca MPS. L
a situazione è indubbiamente molto complessa. Crediamo che la mossa di Orcel abbia preso in contropiede i vertici di Banco BPM, in particolare il CEO Giuseppe Castagna che aveva/ha l’ambizione di creare il terzo polo bancario.
Riteniamo inoltre che l’offerta di UniCredit sia al momento bassa e ci aspettiamo una probabile nuova offerta molto più elevata per convincere gli azionisti di Banco BPM. Al momento il focus di UniCredit è su BPM, l’operazione finanziaria su Commerzbank richiederà molto più tempo (esito elezioni tedesche, formazione nuovo governo, mosse di difesa dei vertici della banca, …).
Perché questa operazione è così importante?
L’OPS di UniCredit su Banco BPM rappresenta una sinergia di grande valore. Con questa operazione, il gruppo punta a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, sfruttando le forti radici locali di Banco BPM e combinandole con l’esperienza internazionale di UniCredit.
Banco BPM, già considerato uno degli attori più dinamici nel panorama bancario nazionale, possiede un portafoglio clienti grande e diversificato, con una forte penetrazione nei territori del nord Italia. Questa unione potrebbe garantire di generare vantaggi significativi per entrambe le parti, tra cui:
- Efficienze operative: l'integrazione consentirà una razionalizzazione dei costi e un miglior utilizzo delle risorse.
- Offerta ampliata: i clienti di Banco BPM potranno beneficiare di prodotti e servizi più innovativi, frutto della solidità e dell’esperienza internazionale di UniCredit.
- Aumento della competitività: la nuova entità combinata avrà maggiori capacità di investimento e innovazione, posizionandosi come leader nel mercato italiano ed europeo.
Federated Hermes: le conseguenze della mossa di Unicredit sul risiko bancario
Commento a cura di Filippo Alloatti, Head of Financials Credit di Federated Hermes
Con un sorprendente colpo di scena, UniCredit ha annunciato un'offerta pubblica di scambio volontaria su Banco BPM, per un valore di circa 10,1 miliardi di euro interamente in azioni. Questa mossa del management di UniCredit sottolinea la propria agilità strategica e l'impegno a rafforzare la propria posizione di mercato in Italia. La transazione dovrebbe essere completata entro giugno 2025 e UniCredit ha assicurato che la sua politica di dividendi per il 2024 rimarrà invariata.
L'acquisizione avrà un impatto limitato sulle riserve di capitale di UniCredit grazie alla struttura interamente azionaria, ma ci sono potenziali timori per il rischio di concentrazione e gli spread. Mi aspetto che l'acquisizione abbia un impatto positivo sugli spread di credito di Banco BPM, sebbene il premio azionario sia modesto.
D'altro canto, Commerzbank potrebbe vedere implicazioni negative, con una riduzione delle probabilità o un allungamento dei tempi. L'annuncio di oggi mette a rischio anche la combinazione Monte dei Paschi e Banco BPM, con Banco BPM e Anima Holding che già detengono una quota del 9% del Monte dei Paschi.