Tutto pronto per la Transizione 5.0? Le banche stanno scaldando i motori, con plafond dedicati e servizi di consulenza personalizzati sulle necessità dell’imprenditore.
Facendo anche ricorso a partner esterni, specializzati e leader di settore, ma a volte anche startup.
Nel rispetto, però, degli obiettivi di transizione energetica e digitale voluti dal nuovo Piano del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che pone l’accento sulla sostenibilità per la creazione di un comparto sempre più ecologico. Con nuove risorse per 6,3 miliardi di euro.
Cosa possono finanziare le aziende
In linea con il Piano Transizione 4.0, la versione 5 permette, dal primo gennaio di quest’anno al 31 dicembre 2025, di richiedere incentivi a supporto dell’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali per ridurre i consumi energetici, per sviluppare impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e lo stoccaggio di quella prodotta.
Per affrontare la doppia trasformazione in modo sostenibile è però necessario anche formare le persone: il Piano Transizione 5.0 ne tiene conto e le aziende possono richiedere incentivi fiscali per l’acquisizione di competenze tecnologiche rilevanti in questo percorso.
Il credito d’imposta varia dal 5% al 45%, a seconda dell’investimento e del beneficio di efficienza energetica conseguito. Ma è necessario che vi sia una riduzione dei consumi energetici non inferiore al 3% per la struttura produttiva o al 5% per il processo interessato.
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Questo articolo è stato pubblicato sul numero di ottobre 2024 di AziendaBanca. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.