UNICREDIT, INTESA SANPAOLO E BANCA MPS

PNRR. Le banche italiane scendono in campo

unicredit intesa sanpaolo pnrr

La prima tranche da 25 miliardi a sostegno del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza è arrivata. Bruxelles ha rimpinguato le casse del Tesoro il 13 agosto 2021. Ma quante banche si sono fatte trovare pronte? Monte dei Paschi di Siena, UniCredit e Intesa Sanpaolo erano già ben posizionate, grazie a un piano d’azione che prevedeva il dispiegamento di strumenti, servizi di consulenza e desk dedicati al mondo del PNRR non appena sarebbe giunta l’occasione. O meglio, la nuova liquidità.

MPS AgevolaPiù: un totale di 20 centri specializzati

MPS ha infatti già inaugurato i primi 10 centri specialistici denominati MPS AgevolaPiù, che si trovano in capoluoghi e centri di rilievo in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Abruzzo, Lazio, Puglia, Campania e Sicilia. «Sono pienamente operativi – dichiara Maurizio Bai, Responsabile Business Imprese e Private Banking di Banca MPS – e, anche se nati da poco tempo, offrono ritorni positivi in termini di richieste consulenziali da parte della clientela e di supporto nei confronti della rete commerciale che opera sul territorio. Entro l’anno saranno poi aperti altri 10 Centri, per coprire le esigenze tutte le Regioni. L’obiettivo è quello di intercettare le necessità delle imprese attraverso specifiche iniziative sui territori con la collaborazione delle varie associazioni di categoria, dopo aver selezionato i vari bandi e i DL attuativi. La Banca sta valutando di mettere a disposizione della sua clientela degli accordi con operatori specializzati per l’istruttoria delle richieste di ammissione ai contributi».

Risorse dedicate e formate

Al momento, nei Centri MPS AgevolaPiù lavorano 25 risorse che, con una elevata esperienza maturata nella Finanza Agevolata e negli organismi di garanzia, operano a fianco degli uffici specialistici di prodotto delle Aree Territoriali. «Inoltre – premette Bai –, sono stati avviati dei corsi di formazione per approfondire gli ambiti di riferimento dei Fondi PNRR, la funzionalità dei vari Confidi con i perimetri di competenza, l’operatività delle diverse Finanziarie Regionali e il ruolo delle varie associazioni di categoria».

La cabina di regia per il PNRR

MPS AgevolaPiù vanta anche un comitato guida, presieduto dai vertici aziendali, ed è stata creata una cabina di regia tra le varie funzioni della Banca, sia territoriali sia di direzione. «Il coordinamento e il supporto si trovano nella struttura “Iniziative Territoriali e di Sistema” – chiarisce Bai – all’interno della funzione Business Imprese e Private Banking della Direzione Generale».

I primi interventi, i primi settori

Montepaschi ha già chiari i primi settori su cui focalizzare la propria attenzione: «sono quelli che nel corso del 2021 saranno già interessati dai primi interventi previsti dal PNRR, come Edilizia/ecobonus, Agroalimentare/filiere agri – elenca Bai –, Imprese 4.0/finanza agevolata e credito di imposta, Turismo/riqualificazione strutture, Enti pubblici/pacchetto scuole».

UniCredit schiera la Task Force

UniCredit ha invece messo in campo la sua Task Force, così l’ha denominata il Gruppo, nella quale confluiscono le migliori competenze della banca sulle tematiche toccate dal PNRR. «All’interno della Task Force vi è una organizzazione specializzata per “ecosistemi”, in aderenza alle missioni definite dal Piano, che include esperti del mercato rappresentato dall’ecosistema, funzioni di business ma anche funzioni dedicate alla interazione con i referenti della Pubblica Amministrazione, centrale o locali, così come competenze analitiche che spaziano dal CRM al risk management – racconta Andrea Casini, Responsabile Imprese di UniCredit Italia. È prevista una formazione specifica per la rete di consulenti, per diventare dei punti di riferimento sia per la clientela più esperta, sia per quella alla prima esperienza».

Nuovi strumenti, più competenze

L’obiettivo è quindi includere numerose funzioni, da quelle prettamente commerciali a quelle dedicate alla realizzazione di prodotti e strumenti specifici, come l’area dedicata al settore ESG, per fornire strumenti di finanziamento integrativi e accessori alla realizzazione dei progetti. «Monitoriamo il ciclo di vita dei singoli investimenti previsti dal Piano, al fine di seguire sul campo le opportunità al ritmo con cui verranno proposte dalle Amministrazione Pubbliche – osserva Casini. Sono in via di sviluppo prodotti e servizi dedicati per rispondere a esigenze specifiche individuabili grazie all’ascolto del cliente. E stiamo valutando accordi in partnership con società specializzate in consulenza strategica e nella cura degli adempimenti necessari alla partecipazione alle procedure pubbliche, a vantaggio della clientela che vorrà avvalersi del servizio».

Proseguire nell’omnicanalità

La Banca è inoltre già attiva con una pagina dedicata sul sito istituzionale e i consulenti sono all’opera per rispondere a domande ed esigenze dei clienti. «I canali digitali, le filiali e i consulenti saranno i punti di riferimento chiave per ingaggiare la clientela – assicura Casini. Possiamo anticipare che, dalle prime interazioni con la clientela, emerge un forte interesse delle imprese con orientamento pragmatico e proattivo, dunque già numerose proposte e operazioni sono in corso di definizione».

Allargare il perimetro alle filiere

La Task Force è focalizzata sui settori specifici individuati dal Piano stesso (grandi infrastrutture, costruzioni, agricoltura, sanità, energia, IT, turismo, cultura, green economy, PA) che coprono in larga misura il panorama industriale italiano, «tuttavia il perimetro si estende alle filiere produttive che in alcuni casi possono insistere su settori indirettamente collegati al Piano – dichiara Casini. Digitalizzazione e sostenibilità sono sicuramente i due fattori chiave per la trasformazione delle imprese e del nostro Paese. Sul primo aspetto, ci siamo già mossi concretamente annunciando la nascita a Napoli del nuovo Tecno Hub della banca, un polo innovativo in cui saranno concentrate attività di Open Innovation, di sviluppo tecnologico e gestione remota della clientela italiana di UniCredit».

Il bond da 1 miliardo di UniCredit

Come prima iniziativa nell’ambito dell’attività della Task Force, e in linea con gli obiettivi di tutela dell’ambiente previsti dal PNRR, UniCredit ha recentemente emesso un bond da 1 miliardo di euro, con scadenza a 8 anni e opzione call dopo 7 anni, destinato a investitori istituzionali e che ha avuto un grosso successo sul mercato: richieste pari a oltre 3,25 miliardi di euro da parte di più di 200 investitori. «I proventi sono destinati a finanziare energie rinnovabili, trasporti a basso impatto ambientale e mobilità sostenibile, infrastrutture ed edilizia “green”, in linea con gli Obiettivi delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile – prosegue Casini. Inoltre, abbiamo lanciato un nuovo prodotto per sostenere la ripresa del Paese facendo leva sulla trasformazione digitale ed ecologica: si tratta di “Finanziamento Futuro Sostenibile”, finalizzato ad incentivare gli investimenti di medio-lungo termine delle aziende italiane supportandone i piani di crescita sostenibile. La banca riconosce direttamente al momento dell’erogazione una riduzione del tasso rispetto alle condizioni offerte previste per queste operazioni, con successiva verifica del raggiungimento di almeno due obiettivi di miglioramento in ambito ESG, prefissati alla stipula del finanziamento. UniCredit, in linea con il paradigma ESG, prevede tre categorie di obiettivi legati al Finanziamento Futuro Sostenibile: tutela dell’ambiente, miglioramento degli aspetti sociali della collettività e conduzione etica dell’impresa».

ISP: 400 miliardi per il PNRR

E poi come non cogliere la dichiarazione del CEO di Intesa Sanpaolo, che ha annunciato l’importante impegno economico del proprio istituto: oltre 400 miliardi di euro, nell’arco appunto del Piano, a favore sia delle famiglie sia delle imprese. «In particolare – precisa Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – i fondi che mettiamo a disposizione delle aziende di tutte le dimensioni sono pari a 270 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo ha inoltre creato una struttura di progetto dedicata e trasversale a tutto il Gruppo, con l’obiettivo di agire come catena di trasmissione delle politiche di Governo in ambito Recovery Plan per coinvolgere tutto il sistema produttivo e, in particolare, le PMI, anticipando le esigenze finanziarie, attraendo risorse verso l’economia reale, mettendo in connessione i grandi progetti con il tessuto economico italiano a beneficio di tutte le imprese».

Un programma strategico, in 5 linee

Le imprese clienti di Intesa Sanpaolo hanno quindi la possibilità di affidarsi alle filiali presenti sul territorio e agli specialisti dedicati sui diversi filoni del PNRR, oltre che ai desk settoriali che forniscono supporto e soluzioni personalizzate alle PMI, in attesa che venga inaugurato anche un PNRR Desk. «Le attività connesse al PNRR sono ancora in fase di programmazione e di lancio – prosegue Roscio. A marzo abbiamo lanciato Motore Italia per le PMI, un programma strategico in continuo aggiornamento, che ha l’obiettivo di accompagnare le PMI nella transizione 4.0, digitale e sostenibile del tessuto produttivo italiano, attraverso il Fondo Centrale di Garanzia e SACE». Nel dettaglio, il programma è composto da 5 linee di intervento: liquidità ed estensione dei finanziamenti; investimenti per la transizione tecnologica; investimenti per la transizione sostenibile; finanza strutturata e straordinaria; soluzioni non finanziarie e partnership qualificate.

Finanziare la lotta al cambiamento climatico

In questo ambito Intesa Sanpaolo ha inoltre già messo a disposizione dei finanziamenti innovativi destinati alle aziende, che migliorano il profilo di sostenibilità riconoscendo alle stesse un beneficio di prezzo: gli S-Loan, ai quali si affianca il plafond Circular Economy a supporto degli investimenti in economia circolare. «Recente è il lancio sul mercato di S-Loan Climate Change, il primo finanziamento dedicato alle PMI che intendono investire in progetti mirati a contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre l’impatto ambientale – racconta Roscio. Il nuovo S-Loan amplia la famiglia dei finanziamenti sostenibili (già operativi con S-Loan Diversity e S-Loan ESG, NdR) ed è affiancato dalla Garanzia SACE Green, che consente di portare la durata dei finanziamenti fino a 20 anni con un meccanismo di garanzia all’8%».

CDP e BEI per incrementare i plafond

Non mancano inoltre le partnership capaci di apportare ulteriore liquidità: Intesa Sanpaolo ha avviato ad esempio una collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti per mettere a disposizione un ulteriore miliardo di euro che, attraverso la sottoscrizione da parte di CDP di una obbligazione emessa dalla banca, sarà integralmente impiegata per erogare nuovi finanziamenti a MidCap e PMI italiane per investimenti a condizioni agevolate; e poi c’è l’accordo siglato con BEI lo scorso giugno, per attivare oltre 18 miliardi di nuova liquidità dedicati alle PMI per la ripresa post-Covid. «Un’anteprima nazionale a supporto di operazioni di factoring basata sul Fondo paneuropeo di garanzia (FEG), uno degli strumenti della UE di risposta alla pandemia – spiega Roscio. L’operazione permette di fornire nuova liquidità alle imprese, finanziandone il capitale circolante attraverso i prodotti del reverse factoring e del confirming dedicati alle filiere. Le imprese partecipanti alle singole filiere hanno la possibilità di incassare anticipatamente i propri crediti commerciali o dilazionare il pagamento dei propri debiti commerciali attraverso l’intervento della banca».

Partire dal manifatturiero e dai distretti industriali

Ma quali sono i settori che beneficeranno maggiormente di questi nuovi strumenti e liquidità immessi con il PNRR? Secondo Intesa Sanpaolo «è il manifatturiero italiano il settore che potrà fruire delle maggiori opportunità di rafforzamento e, in particolare, i distretti industriali, dai quali partirà la spinta per la ripresa del Paese e dell’export in generale – conclude Roscio. Lo schema delle filiere può rappresentare un forte moltiplicatore per la crescita del PIL e per lo sviluppo; grazie agli investimenti trainati dal PNRR potremo rafforzare il nostro Programma Filiere: a oggi parliamo di circa 800 filiere per oltre 20mila fornitori attivi in tutti i settori produttivi, con una concentrazione maggiore nell’agroalimentare, nella meccanica e nella moda. Sono 10 i miliardi di euro di crediti attivati, su un potenziale di plafond creditizio concedibile di 46 miliardi. L’evoluzione del Programma Filiere passa anche attraverso il primo progetto di filiera sostenibile che Intesa Sanpaolo ha avviato recentemente, con l’obiettivo di mettere al centro la transizione della filiera produttiva verso pratiche sostenibili e inclusive».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2021 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop