Semestrale 2024

Pitagora: trend positivo nel primo semestre, anche senza taglio dei tassi

Semestrale 2024 Pitagora

Edoardo Saletta, Direttore Amministrazione, Finanza e Pianificazione di Pitagora

Un primo semestre positivo, caratterizzato da crescita dei principali indicatori e dal rispetto del budget previsto.

È l’estrema sintesi della semestrale da poco approvata da Pitagora, raccontata da Edoardo Saletta, Direttore Amministrazione, Finanza e Pianificazione della società.

«In termini di produzione Pitagora, nel primo semestre, risulta in crescita del 3,31% – spiega – mentre la controllata We Finance registra un incremento del 46,04%. Consolidando i due dati, la crescita complessiva è del 6,458%».

I primi sei mesi del 2024 sono stati influenzati, in modo negativo, dal costo del funding e dalla mancata riduzione dei tassi BCE, prevista invece a inizio anno sia dal mercato sia dalle stime di budget.

«In base alle manovre di rialzo tassi effettuate dall’intero mercato nella seconda metà del 2023, ci saremmo anche aspettati un maggiore incremento dei tassi medi di mercato – aggiunge Saletta – che invece non è effettivamente verificato.

In termini di conto economico, l’utile netto risulta essere pari a oltre 4.780.000 euro, nel pieno rispetto dei budget assegnati dal Gruppo Cassa Risparmio di Asti.

I principali indicatori di bilancio confermano un primo semestre molto positivo e sono tutti in miglioramento: il RORAC è in aumento dal 44,44% del 2023 a una proiezione di fine anno 2024 del 51,56%; il ROE, calcolato come proiezione di fine anno sulla base dei risultati del primo semestre, è invece in crescita del 3,75%, assestandosi al 11,56%».

Cost/income in discesa

Al risultato contribuisce anche il calo dei costi, con un rapporto cost/income che si mantiene al di sotto della media.

«Siamo molto soddisfatti del miglioramento di questo indicatore – conferma Saletta –, che è sceso di 4 punti percentuale rispetto al 2023 ed è arrivato al 38,62%. Pitagora si attesta saldamente al di sotto della soglia media di mercato del 40%.

Questo dato è ancora più significativo se consideriamo gli impatti in termini di conto economico dei costi che sono derivati dal trasferimento della sede dell’azienda in un nuovo edificio.

Una operazione durata due anni ma che abbiamo terminato con un completo successo proprio nel primo semestre dell’anno.

Sono anche aumentati gli investimenti nella nostra Academy, il centro di formazione per agenti, che ha l’obiettivo di puntare al continuo miglioramento della rete commerciale sia dal punto di vista della professionalità sia in termini reputazionali».

Crescono TFS e GiustoXTe

L’andamento positivo di Pitagora è in controtendenza rispetto alla media della Cessione del Quinto, che i dati Assofin danno in territorio negativo sia per il 2023 sia per i primi quattro mesi dell’anno in corso.

«Siamo soddisfatti dell’andamento produttivo in un mercato tutt’altro che semplice e ancora in assestamento – osserva Saletta – dopo lo shock dei tassi arrivato tra il 2022 e il 2023, molto difficile da gestire e con un impatto significativo sulla redditività dell’intero settore. Stiamo consolidando la partnership sia con Iccrea sia con le altre banche e lavorando per rafforzare la nostra posizione nel mondo web.

Vorrei inoltre sottolineare l’ottima performance degli altri prodotti del catalogo Pitagora. In particolare, una ripresa del prodotto TFS rispetto al calo registrato nel 2023 e l’aumento delle erogazioni del prodotto GiustoXTe, un prestito non finalizzato con delega di pagamento, le cui erogazioni sono cresciute del 61,7% rispetto al primo semestre del 2023».

Anche nel caso di Pitagora si conferma la tenuta generale delle erogazioni verso i pensionati, evidenziata sempre dai dati Assofin, «anche se si evidenzia una crescita dei pensionati over 80 anni a fine piano – sottolinea Saletta – influenzati dall’effetto delle politiche sul lavoro attuate sulla maggiore età di pensionamento e dall’allungamento della vita media.

Vorrei però evidenziare che le politiche commerciali della nostra società si basano anche su un focus specifico nel mondo della Cessione del Quinto verso il settore privato, in cui riteniamo di essere leader di mercato».

La discesa dei tassi sarà lenta

Le prospettive per il secondo semestre sono legate all’andamento dei tassi di interesse e al rallentamento dell’inflazione.

«La discesa dei tassi, forse, è appena iniziata – commenta Saletta – ma sarà diversa dalla impennata avvenuta tra luglio 2022 e settembre 2023, con un balzo, senza precedenti nella storia dei mercati finanziari, di 450 bps in soli 14 mesi.

La riduzione sarà molto graduale e i tassi non torneranno più a essere quelli del periodo tra 2016 e 2022, con un tasso BCE allo 0% e liquidità infinita.

Oggi siamo in una situazione molto più simile al periodo 2001-2008, quando i tassi si sono mossi in una forbice tra un massimo del 4,5% (2001) e un minimo del 2% (2004/2006) per poi crescere nuovamente nel 2008 al 4,25%.

Crediamo non sia opportuno creare aspettative verso un ritorno a tassi bancari molto bassi, e comunque vicino allo zero, situazione oggi altamente improbabile nel medio periodo, salvo eventi straordinari non prevedibili oppure shock dei mercati finanziari.

I tassi BCE a 0% devono essere considerati un’anomalia, non una regola del mercato».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop