Le compagnie assicurative confermano la fiducia nella cessione del quinto. Se questo ultimo biennio, caratterizzato da una pandemia e da una tensione geopolitica ed energetica senza precedenti, ha portato a una crescita di alcuni rischi specifici di questo prodotto, l’attenzione alle politiche di credito e una valutazione del cliente sempre più attenta ha permesso di minimizzarne gli impatti.
«Le diverse fasi della pandemia ci hanno messo certamente di fronte a uno scenario inedito e straordinario – premette Fabio Capra, Direttore Operations di Pitagora – in particolare per l’aumento dei decessi e per le perdita di molti posti di lavoro, a causa del rallentamento dell’economia».
Il Covid e il cliente pensionato
I due fenomeni sono la conseguenza di fattori diversi e ben distinti, anche dal punto di vista temporale. L’incremento dei decessi ha colpito in modo particolare la fascia dei pensionati, un segmento in cui la cessione del quinto ha acquisito indubbiamente popolarità. Ma, fortunatamente, l’andamento della pandemia ci sta riportando in una situazione di normalità, «anche se soprattutto nei primi mesi abbiamo assistito a un impatto operativo rilevante visto l’elevato numero di decessi – spiega Capra –, non ci sono stati particolari effetti sulle compagnie, che hanno sicuramente apprezzato la nostra gestione del post vendita volta a minimizzare i rischi sulle compagnie, che conseguentemente non hanno avuto necessità di rivedere i propri impianti tariffari».
Le grandi dimissioni
Diverso, invece, il caso della copertura in caso di perdita del posto di lavoro. Anche se il blocco dei licenziamenti, varato col primo lockdown, ha limitato l’impatto all’inizio dell’emergenza, bisogna osservare con attenzione due fenomeni. Le difficoltà economiche legate al contesto internazionale e le cosiddette “grandi dimissioni”.
«Già a inizio pandemia abbiamo visto un lento aumento delle persone che sceglievano di lasciare il loro posto di lavoro – conferma Capra. Quando è stato rimosso il blocco dei licenziamenti abbiamo invece avuto un impatto operativo importante, raddoppiando la media dei dimissionari gestiti ogni mese rispetto al periodo ante pandemia. Le priorità di vita sono cambiate e si cerca un migliore rapporto tra vita privata e lavorativa, molti clienti scelgono di cambiare il posto di lavoro, ma è chiaro che anche in questo caso è fondamentale il rapporto con il cliente e l’attività di rinotifica presso il nuovo datore di lavoro per ridurre al minimo gli impatti sulle compagnie».
Criteri assuntivi e dipendenti privati
Resta da verificare, invece, la portata del rialzo dell’energia e del contesto internazionale sulle imprese e, di riflesso, sui posti di lavoro.
«Pitagora è specializzata nell’erogazione di finanziamenti con cessione del quinto dello stipendio a dipendenti del settore privato – prosegue Capra – e lo fa ponendo particolare attenzione al contenimento dei criteri assuntivi con politiche di credito rigorose e puntando sempre più sulla capacità di recupero del post vendita. A titolo esemplificativo, è fondamentale valutare correttamente l’ammontare del TFR accantonato dal lavoratore al momento della stipula del finanziamento dando maggiori garanzie e conseguentemente riducendo l’esposizione al rischio. E quindi mantenere basso quello che, tecnicamente, si chiama “moltiplicatore del TFR”, rispettando comunque le esigenze del cliente».
Gestire il post-vendita
A creare valore, come anticipato, è anche il post-vendita, il cui compito principale soprattutto in un periodo come quello che stiamo attraversando è recuperare i contatti con il cliente che ha cambiato lavoro o è stato licenziato.
«Abbiamo lavorato sulla capacità di intercettare in tempi brevissimi un licenziamento o una dimissione e l’eventuale nuova occupazione – conferma Capra – e sull’incasso del TFR. Questo a vantaggio di tutti gli attori che collaborano nella cessione del quinto: una buona gestione dei rischi permette di trovare il giusto equilibrio tra la crescita della nostra produzione e il controllo dei premi delle compagnie».
Le collaborazioni in essere
Pitagora lavora in partnership con i principali player assicurativi del mercato, tra cui Allianz, Aviva, AXA, BCC Vita, Cardif, Gail, Harmonie Mutuelle, Metlife, Net Insurance, Swiss RE. «E nessuna di queste ha aumentato le tariffe o ha ristretto i criteri assuntivi – conclude Capra. Anzi, stiamo collaborando con l’obiettivo diaumentare ancor di più la digitalizzazione dei processi rendendoli sempre più snelli, così da migliorare il prodotto e e conseguentemente il servizio al cliente. La partnership più recente è con BCC Vita, all’interno del più vasto accordo che abbiamo raggiunto con il Gruppo Iccrea negli scorsi mesi, che va al momento a coprire solo il rischio Vita di clienti pensionati ma con la quale auspichiamo di aprire in un prossimo futuro anche ai dipendenti pubblici e privati. Anche qui certamente ci sono ottime prospettive per ampliare la collaborazione».
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.