Generalfinance: il Piano Industriale spinge su tecnologia e prodotti

Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance

Investire nella piattaforma tecnologica proprietaria, spingere a livello commerciale per raggiungere un turnover di 3,4 miliardi entro il 2024 ed essere solidi grazie a un utile netto a 21,5 milioni e un ROE al 36%.

Sono questi gli obiettivi di Generalfinance presentati oggi con il Piano Industriale triennale.

Investimento prioritario nella piattaforma proprietaria

L’investimento in tecnologia è una delle più importanti leve di questo piano, che sfrutta naturalmente l’iniezione di liquidità della IPO estiva. Alla piattaforma digitale proprietaria infatti sono dedicati 3 milioni di euro d'investimenti nel triennio 2022-2024, che interesseranno anche la parte di back end TOR 4.0.

L’obiettivo è portare più velocità ed efficienza nei processi di valutazione su cedenti e debitori, sulla base di un modello di scoring proprietario su cui Generalfinance continua a lavorare, integrando dati interni e banche dati esterne con informazioni su crediti assicurativi (da Allianz Trade e Coface) e rating commerciali e sui pagamenti (da CRIF, Cerved e D&B).

Inoltre è prevista un’attenzione particolare al monitoraggio del rischio, anche attraverso una nuova pratica elettronica di fido, che sfrutta le competenze in ambito business intelligence. Business Intelligence e Analytics aiuteranno inoltre nella definizione di un nuovo modello di pricing che si adatta al rischio e tiene conto della complessità della transazione (dal turnover allo scoring dell’operazione, passando dalla potenzialità della relazione).

Turnover oltre i 3 miliardi

Grazie al sostegno di una piattaforma efficiente, Generalfinance punta a crescere a livello commerciale: da 2,7 miliardi di turnover a oggi fino a 3,4 miliardi nel 2024 (CAGR +33,7%), diversificando anche l’offerta tra credito pro soluto, manufactoring factoring, tax credit, attività di not notification, anticipi di crediti futuri e contratti.

Maggiori clienti, portafogli più frazionati

Nel core business si punta anche al raddoppio del numero di debitori ceduti rispetto al 2021, per raggiungere quota 24mila, con 230 cedenti nel 2024 (210 quelli attuali, NdR). La platea di clienti verrà ampliata, quindi, ma i portafogli saranno frazionati per contenere al meglio il rischio.

Più spazio al segmento corporate

Tra gli obiettivi a piano c’è anche quello di focalizzarsi maggiormente sul segmento corporate: qui il gruppo vuole acquisire 34 clienti netti, passando a oltre 100 cedenti entro i prossimi tre anni, a fronte di una stabile presenza di imprese retail, su cui Generalfiance applica una forte differenziazione per settore, area e controparte.

Nuove risorse e più controllo

Generalfinance apre anche le porte a nuovi ingressi (80 FTE nel 2024), in particolare nella struttura commerciale, che ha il nuovo compito di presidiare la clientela corporate; nell’area crediti per rafforzare i processi di valutazione tra cedenti e debitori ceduti; e nell’area IT e Organizzazione, in linea con gli investimenti nei processi e nella piattaforma digitale.

Previsto inoltre un rafforzamento delle strutture di controllo, ovvero Audit, Compliance e Risk Management.

Smartworking e welfare per i dipendenti

Lo sviluppo del capitale umano prosegue poi con un piano per lo smartworking, molto apprezzato dall’azienda e dai dipendenti, incentivazioni a breve e lungo termine e servizi di welfare.

Dal patrimonio al rischio

Il cost/income, che beneficia di un margine d’intermediazione a piano di 50 milioni di euro circa (CAGR 27%), dovrebbe alla fine essere inferiore al 30% nel 2024. Inoltre, dal punto di vista patrimoniale, la società punta a un utile netto di 21,5 milioni di euro, con un ROE del 36% e un CET1 dell’11,2%.

Saldo il controllo anche sul rischio di credito: il Gross NPE Ratio dovrebbe mantenersi al di sotto dello 0,8%, come in questi ultimi trimestri, e il costo del rischio a 9 bps.

Il funding, diversificato

Rafforzato anche il funding, per un totale al terzo trimestre dell’anno di 737 milioni, che copre le necessità finanziarie per crescere, grazie a un’attività di diversificazione che vede la compresenza della linea revolving, per 130 milioni di euro con una decina di istituti bancari nazionali, e della cartolarizzazione, che ha visto nel 2022 l’ingresso di Intesa Sanpaolo e BNP Paribas e che ha portato 100 milioni di euro nel alla fine del trimestre.

Pronti all’internazionalizzazione

Infine, nuove leve di crescita non sono inserite a Piano Industriale ma potrebbero rafforzare lo sviluppo di Generalfinance. Parliamo dell’internazionalizzazione: la società vorrebbe infatti aggredire paesi dove poter facilmente entrare con i suoi servizi o dove sono presenti elevati stock di crediti problematici, come ad esempio la Spagna, la Francia, la Grecia e il Portogallo. Al momento lo sviluppo internazionale è in valutazione e se ne parlerà probabilmente l’anno prossimo.

 

La Rivista

Dicembre 2025

IT Modernisation.

Lavori in corso

Tutti gli altri numeri